Relazioni interpersonali

Buongiorno,scrivo qui perché ho sempre trovato ottimi spunti di riflessione per le mia esperienze personali. La prendo un po'alla larga,per contestualizzare. Mia sorella si è sposata da poco e per organizzare gli scherzi agli sposi ho ritrovato alcune vecchie conoscenze con cui 15 anni fa (ora ne ho 30) uscivo....le mie scelte personali sono state molto diverse rispetto alle loro e anche il mio vissuto, le mie scelte e le mie relazioni e in questo periodo ho avuto una serie di sensazioni altalenanti. Da un lato invidia,per un rapporto così duraturo e consolidato ,per il gruppo di amici che si organizza ed esce insieme 2 o 3 volte la settimana....dall'altra imbarazzo perchè mi sono trovata di fronte ad un muro compatto di pensiero omologato e io che mi sono sempre sforzata di avere un'opinione sulle cose sincera e personale mi sono sentita a disagio.Fortemente.Disagio che si è accresciuto con la loro difficoltá di accogliermi nel gruppo,al quale partecipavo in veste di testimone di nozze.Unico motivo peraltro per il quale mi hanno "convocata".Tanto che al momento di aggiungermi al gruppo di whatsapp,davanti a me c'è stato questo scambio:
- aggiungila al gruppo
-ma quale?il nostro??Ma sei sicura?
- si dai
- vabbé dai. (Verso di me) dopo ti aggiungo.Nessun problema.
Disagio che ovviamente si é manifestato con un orribile dermatite....
Superato questo episodio, ecco che me ne capita uno di nuovo.Una persona dimentica di aver fissato un impegno con me oltre 2 mesi fa,e mi rimanda a data da destinarsi perché la data che avevamo scelta è giá occupata, mi invita - forse per rimorso? - dopo qualche giorno da questo fatto ad un incontro di yoga di prova fissato da settimane, il mattino per la sera stessa dicendomi, "mi sei venuta in mente oggi, magari ti interessa e ho pensato di chiamarti."Ho rifiutato perché dentro di me qualcosa suonava stonato.Mi sarei nuovamente sentita come nel gruppo per il matrimonio fuori posto,tollerata ma non desiderata, a disagio.Mi chiedo quindi se sbaglio a desiderare che uno mi inviti perché ha piacere di condividere qualcosa con me e desidera la mia presenza...e non perchè all'ultimo minuto gli vengo in mente....so che il mio problema in questo momento é una feroce mancanza di autostima.Vorrei capire se sono io a male interpretare questi comportamenti e a costruire castelli in aria lá dove non servono o se realmente devo fidarmi delle mie sensazioni.Che senso ha allora,includermi in un gruppo se é evidente che non sono gradita?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<so che il mio problema in questo momento é una feroce mancanza di autostima>

Gentile Utente,
probabilmente questo influisce sulla lettura di certi fatti ai quali attribuirebbe a mio parere un peso eccessivo; in particolare da quanto scrive sembra emergere il bisogno di essere accettata e confermata dagli altri.

Ci potrebbe anche stare che un gruppo coeso da molti anni abbia una certa difficoltà nell'inclusione di nuovi membri o già conosciuti ma appartenenti a un passato lontano e di un tempo trascorso non condiviso per differenze personali. anche se la mancamza di tatto ci può stare.

Così come può capitare di scordarsi di un appuntamento preso tempo addietro e poi cercare di rimediare, magari goffamente.

Forse sta lun po' dietro le linee, ad aspettare che gli altri si accorgano di lei.. e a trovare e leggere solo conferme a ciò che lei pensa di se stessa... Se lei per prima non si piace si comporterà di conseguenza nei suoi rapporti, non crede?

Come va la sua situazione familiare rispetto a quanto ci scriveva tempo addietro?
E per il resto? A cosa attribuirebbe la mancanza di autostima che denuncia?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con la Collega , forse conviene essere un pò più flessibili ed accettare quanto ci viene offerto, tutti abbiamo poco tempo, tante grane , lavoro , impegni , può capitare di far casino, dimenticarci , dispiacersi , tentare di rimediare anche goffamente cerchiamo di essere più leggeri, di radicalizzare meno ed avremo meno delusioni.. questo è un invito affettuoso, non un rimprovero ..
Cosa ne pensa ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottoresse,grazie per le vostre risposte.Rispetto ai fatti che raccontavo qualche tempo fa,ci sono stati sicuramente dei cambiamenti,in qualche caso dei miglioramenti.Alla prima bambina é seguita la seconda che ora ha 8 mesi.Il mio compprtamento come madre viene spesso criticato,ma entro certi limiti sono serena rispetto ai miei metodi educativi e vedo che le mie bambine sono serene,sorridenti e felici.Non ho bisogno di altre conferme. Come moglie é piú complicato,ma sono tranquilla rispetto a ció che provo per mio marito e ció che lui prova per me.Ognuno con i propri limiti.Altre situazioni sono ancora aperte ma difficilmenfe risolvibili quindi cerco di conviverci.

Sicuramente quello che dite lo condivido.Non avendo fiducia nelle mie capacitá e nessuna stima verso me stessa cerco conferme all'esterno.Conferme che non trovo e che quindi radicalizzano la
mia convinzione di "valere" e "contare" poco. Vorrei rendermi indipendente dal giudizio degli altri,dal desiderio di essere accettata e di integrarmi ma non so da dove cominciare.Come posso affrontare un percorso del genere?Da dove partire?A chi affidarmi?

tanto piú che queste sciocchezze (il gruppo di whatsapp,l'appuntamento etc) sono piccolezze.Lo capisco.Chi puó dire di non essersi mai dimenticato niente?Solo che mi chiedo perché tra tutti dimenticare me?non voglio lasciarmi andare ad un insulso vittimismo.Vorrei capire quale leva usare per riportare tutto nel giusto centro,nel giusto peso.In equilibrio....
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara signora, penso che le farebbe bene appoggiarsi ad un Collega de visu,rivolgendosi al Consultorio familiare, per comprendersi, leggersi con più leggerezza, intanto , perchè non prova Lei a fare un primo passo, come fosse un esperimento scientifico, un sorriso , un complimento, una telefonata, magari li spiazza tutti..e si gratifichi sempre , appena può , una rivista ,, una margherita , un rossetto.. che non è male diventare un pò madre di noi stesse, riparativo !!
Le faccio molti auguri, si voglia bene, che se lo merita !!..