Mia moglie ed il resto del mondo..

Buongiorno, mi rendo conto di avere bisogno di aiuto nel gestire e sostenere il rapporto con mia moglie che non ha bandito gli alieni dalla sua vita solo perchè ancora non sono sbarcati sulla terra, ma li aspettamo... per il resto del mondo invece non c'e' possibilità di salvezza, a partire da mia sorella per proseguire con i miei genitori senza trascurare i suoi (in particolare sua madre) e con punte di acredine anche verso sue storiche amiche.
In realtà sto soffrendo molto, mi sento prossimo al collasso; mi rendo conto dei limiti e delle difficoltà che mia moglie ha nel relazionarsi con gli altri ma non mi riesce di trovare il modo di aiutarla, non riesco a portarla alla consapevolezza.
Sara è una brava mamma ed una buona compagna di vita, non è affatto cattiva ma pone in essere sistemi di difesa esagerati rispetto alle reali condizioni: non si pone domande riguardo al perchè di atteggiamenti del prossimo, reagisce interpretandoli subito come minacciosi od offensivi o carenti di rispetto nei suoi riguardi, risolvendo spesso troncando il rapporto.
Forse gioverebbe raccontare episodi specifici ma è la mia prima richiesta, resto in attesa. Per ora grazie.
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Psicologo attivo dal 2015 al 2018
Psicologo
Gentile Utente,
la situazione che descrive appare giustamente difficoltosa per Lei, che si ritrova in sostanza "tra l'incudine e il martello", tra i sentimenti che prova per Sua moglie e il riconoscere le sue non semplici modalità relazionali.
Deduco che Sua moglie non si renda conto delle difficoltà e del malessere che sta provocando a Lei e sicuramente all'intero nucleo familiare.

Ha mai provato a proporle di intraprendere un percorso psicologico individuale?

Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Sembra un atteggiamento difensivo quello di sua moglie, la rabbia solitamente è figlia della paura..

Che bambina è stata?
È stata amata?
Come?
Perché ha acredine nei rapporti con sua madre?

Spesso le relazioni - o non relazioni - che proponiamo o che riusciamo a vivere sono retaggi di antichi copioni, se l'imprinting relazionale non è stato adeguato, immagino che lei non sappia come si fa a stare con il mondo..

Mente la sua famiglia ristretta rappresenta il suo utero caldo, nel quale regredire e rifugiarsi ...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa la ringrazio per la sua attenzione e le rispondo subito che si, che ho avuto modo di proporre alla mia compagna un percorso familiare ma che non è stato preso in considerazione.
abbiamo due bambnini di dieci mesi e tre anni; avevo anche provato a chiedere aiuto alla nostra ginecologa la quale si era data disponibile a visitarla privatamente e a farle poi le proposte del caso, anche allora purtroppo il tentativo non andò abuon fine (non ci fu mai l'incontro).
Siamo notevolmente al di sotto dei criteri di "pacifica convivenza", i miei genitori ad esempio vivono a duecento km di distanza e li vediamo una volta al mese, si tratta di "sopportarli" per mezza giornata, niente di che, eppure in questi sette anni è sempre stato difficile (e per me doloroso) percepire la sua riluttanza, le sue battute gratuite.
Questo suo "modus operandi" è applicato a tutti, con varie sfumature e ed intensità ma in ogni caso questo è.
Le dico ancora che mi capita spesso di avere discussioni con mia moglie per difendere mia suocera, che non sarà la Nonna perfetta ma che, come tutti noi fa quel che può fare nel limite delle proprie capacità.
Ora, a me sembra che le cose stiano peggiorando, perchè i miei genitori dopo sette anni si sono arresi e per preservare la loro salute mi hanno chiesto di non vederla più. Con tutte le conseguenze del caso, perchè nel rispetto della loro scelta ho dovuto far presente che questo li avrebbe portati per un tempo indefinito a poter vedere i loro nipoti solo mezzo whatsapp.
In ogni caso quanto sopra è solo il risultato. Il vero problema sta all'origine ed io inizio a percepire stanchezza per un lavoro costante di mediazione che pare dare ben pochi risultati...

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Psicologo attivo dal 2015 al 2018
Psicologo
Comprendo la serietà della Sua posizione e per tale motivo mi permetto di consigliarLe di valutare in prima persona la possibilità di avvalersi di un sostegno psicologico individuale, che possa aiutarLa nel ritrovare le energie necessarie.
Il "problema" non parte da Lei, ma come Lei stesso riconosce, il suo ruolo risulta comunque fondamentale in questi conflitti relazionali.
Lei funge da mediatore tra Sua moglie e il mondo. I benefici di un sostegno psicologico Le potrebbero consentire di trovare, oltre ad un fondamentale equilibrio personale, strategie nuove per svolgere quest'importante, seppur scomodo, compito.
Non mi meravigliano i numerosi rifiuti della Sua compagna, vista la scarsa fiducia che nutre nei rapporti interpersonali e nell'Altro (probabilmente conseguenza di schemi relazionali del suo passato, come suggeriva la Collega sopra).
Potrebbe però fungere da "mediatore" anche in questo rapporto.

In sostanza, inizi Lei...magari Sua moglie capirà e potrebbe anche decidere di seguirLa. Buona fortuna!

Resto a disposizione.

Un caro saluto,
[#5]
dopo
Utente
Utente
In merito alle domande poste dalla Dottoressa Randone, non ho molte informazioni circa l'infanzia di mia moglie ma: all'età di diciassette anni i suoi genitori si sono separati e dopo poco più di un anno si è fidanzata con quello che sarebbe diventato suo marito dieci anni dopo. il loro matrimonio è durato solo due anni, dopo ciò ci siamo frequentati per un breve periodo e successivamente siamo andati a convivere.
Quando parla di sua madre rivolgendosi al passato, racconta che non ha mai lavorato e che nonostante ciò, non si è curata abbastanza di lei e di sua sorella (di tre anni maggiore) o meglio, la accusa sovente di essersi fatta molto i suoi affari.
Per la mia esperienza diretta, posso dire che mia suocera passa da casa a vedere i nipoti almeno due volte la settimana. Se ho trovato delle carenze le ho riscontrate sopratutto in momenti di evidente difficoltà familiare quali bambini malati o altre situazioni nelle quali ci si sarebbe aspettati un aiuto concreto o almeno l'interessamento. Invece mia suocera vive la sua vita senza apparentemente rendersi conto che ci sarebbe bisogno di qualcosa in più che la sua presenza sul divano per venti minuti (per dirla come mia moglie).
più scrivo più mi rendo conto della difficoltà che ho nel capire cosa fare per essere d'aiuto alla mia famiglia.
buona domenica e grazie ancora per l'interessamento.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non è determinante ai fini del vissuto l'oggettività degli incontri, ma la soggettività del vissuto..

Una Separazione, un matrimonio fallito, evitamenti , ecc...

Immagino ci sia parecchio su cui lavorare, vada lei in consultazione, spesso lavorando su un partner si attivano cambiamenti nell'altro.

Auguri per tutto.
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
dopo le gravidanze - e in particolare dopo la nascita del secondogenito che ha appena 10 mesi - la situazione è peggiorata?

Talvolta lo stress del dopo-parto e di due bambini piccoli aggrava situazioni preesistenti.
E' avvenuto questo?



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/