E' stato tradimento?

Buon giorno, circa 6 anni fa ho affrontato un aborto al secondo mese di gravidanza, ho sofferto molto, mentre mio marito sembrava anestetizzato. In questo periodo una collega di lavoro inizia a corteggiare mio marito con complimenti continui, lui ovviamente si sente lusingato (fin qua nulla di male). Una sera terminato il lavoro la collega saluta mio marito con un'innocente bacino sulla guancia, poi la collega, dopo una trasferta di lavoro di mio marito, organizza una pizza tra colleghi, o almeno questo è quello che capisce mio marito... alla fine alla cena erano soltanto in 4 (mio marito, la collega e altri due colleghi fidanzati). Lui si sente imbarazzato ma non riesce a dire di no, durante la cena (io ero all'oscuro di questa "amicizia") lo chiamo e lui era sempre disponibile e gentile come al solito. Terminata la cena, riaccompagna tutti a casa (ha pure fatto da taxista), ovviamente la collega ha fatto in modo di essere riaccompagnata per ultima e salta addosso a mio marito baciandolo. Lui dopo qualche secondo di sbigottimento l'allontana dicendole che non vuole una relazione di quel tipo, lei cerca di sdrammatizzare l'accaduto per poi riprovarci e venire scaricata in malo modo. Nei giorni successivi al lavoro nessuno dei due parla dell'accaduto, poi la collega chiede a mio marito un confronto durante il quale ci riprova e viene nuovamente allontanata, lei delusa chiede per quale motivo non prova niente... lui non da spiegazioni e se ne va, chiede al capo di cambiare reparto per evitare di lavorare ancora con lei. Tutto ciò si è verificato nell'arco di un mese in cui io noto mio marito cupo, in crisi penso per l'aborto, cerco di avvicinarmi di più a lui ma la crisi sembra non passare. Qualcosa non mi quadrava nel suo comportamento e trovo tre telefonate della collega sul cellulare di mio marito, gli chiedo spiegazioni, si arrabbia e va a dormire fuori casa per una notte. Ritorna, mi rassicura sul fatto che si tratta di telefonate di lavoro e giustifica il comportamento con problemi lavorativi che sta risolvendo in quanto ha chiesto un trasferimento di reparto che gli permetterà anche di starmi più vicino ed evitare trasferte frequenti. Le cose sembra si sistemino e dopo qualche mese rimango incinta questa volta senza complicazioni. Il problema nasce 6 mesi fa, mio marito deve incrementare le trasferte di lavoro e va in crisi, mi confessa della collega, delle avance, della cena, dell'approccio ed anche di abusi psicologici subiti durante l'infanzia (il padre lo portava con se mentre andava dall'amante e lo minacciava di non parlare, nel frattempo la madre intratteneva relazioni con il suo datore di lavoro e con il marito dell'amante del padre). Ha messo tutto in discussione e purtroppo mentre è agitato parla a vanvera inventandosi di tutto. Mi ha cambiato versione sulla collega non so quante volte, insinuando ora in me il dubbio che ci sia stato qualcosa. Sono diventata paranoica e non riesco ad aiutare lui in questo momento così delicato
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

io cercherei di rimanere con i piedi per terra e restare il più ancorata possibile ai fatti.

Ed i fatti sono che effettivamente la situazione famigliare di origine di Suo marito sia stata complessa e molto difficile da gestire per un ragazzino... specialmente se sapeva o se ha saputo tutti i dettagli della variopinta ed allegra vita sessuale genitoriale. [se delle vicende clandestine del padre era "complice" involontario, come ha saputo della generosità materna?]

Questo per dirLe che la confusione maritale potrebbe benissimo essere data non dai sensi di colpa, quanto dalla difficoltà di elaborare e di entrare in contatto con quei vissuti...

Sui silenzi... s'immagina che clima che c'era tra *i suoceri* ed eventualmente che litigate sul tema?

Insomma, da quel che racconta, Suo marito non sembra essere il fedifrago o il traditore professionista che potrebbe essere stato, considerato il passato...
Però, certo, trattasi di mia *fantasia*, non avendo conoscenza diretta della vicenda dal diretto interessato.

Forse il modo migliore per aiutare sé stessa ed il marito è proprio quello di cercare un aiuto professionale... dato il delicato momento presente, ma anche, e soprattutto, il delicato passato del marito.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Utente
Utente
Grazie Dott. Bellizzi, grazie per la sua risposta. Rispondo alle sue domande.. purtroppo mio marito ha sorpreso la madre in atteggiamenti intimi con entrambi i suoi amanti, quindi si è trovato come lei dice complice involontario del padre e spettatore nei confronti della madre. Si è chiuso in se stesso per anni ed è riuscito ad aprirsi con me solo quest'estate dopo 20 anni, il problema è che ha scoperchiato il vaso di PANDORA facendo uscire tutte le sue insicurezze. Queste sue paure hanno resa insicura anche me sul nostro rapporto, anche se probabilmente il suo è stato solo un modo per chiedere aiuto. Ovviamente dopo aver scoperto questi trascorsi ho invitato mio marito a seguire una terapia, attualmente è seguito da una psicoterapeuta. Mio marito non è assolutamente un traditore professionista, di questo ne sono certissima. Il mio problema penso derivi dal fatto che lui per espormi i suoi trascorsi abbia dovuto raccontarmi di questo flirt senza importanza. Sembra quasi che lui abbia voluto farmi credere di aver avuto una "relazione". Grazie ancora
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Certamente Suo marito non e' un "traditore professionista" ma qualche conseguenza, visto cio' che ha vissuto nell'infanzia, temo che l'abbia.
Lui e' in terapia. E cio' e' molto importante.
Ora io vorrei riportare l'attenzione su di Lei.
Ho colto nel modo in cui parla di Suo marito qualche nota stonata.
E, come ripeto, mi interesserebbe riportare su di Lei l'attenzione.
Lei ha qualche hobby, qualche cosa che la gratifica? Che vita fa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Esposito, abbiamo due figli che adoriamo e cerchiamo di seguire il più possibile, sia negli impegni scolastici che sportivi. Io faccio un lavoro che mi gratifica molto (nell'azienda di famiglia, mio marito fa un altro tipo di lavoro) ma che mi tiene anche molto impegnata. Diciamo che in linea di massima la sera preferisco trascorrerla con la famiglia, ma comunque riesco a ritagliarmi 1 - 2 uscite al mese per un aperitivo o una cena con amiche. Io penso di essere soddisfatta e gratificata della mia vita, certo mi piacerebbe avere una sera a settimana per andare in palestra, ma toglierei del tempo ai bambini...
In inverno andiamo a sciare mentre nel periodo estivo al mare...
Una vita normale fatta di routine che comunque a noi ha sempre dato tranquillità
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
L'idea della palestra mi sembra ottima.
E da non scartare per non "togliere tempo ai bambini".
I bambini adorano le palestre e potrebbe fare frequentare anche loro.
Non so che tipo di strutture Lei abbia disponibili e quali corsi vi vengano tenuti, ma Le consiglierei di informarsi!
Mi faccia sapere!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

e forse è il caso che anche Lei partecipi a questi incontri di psicoterapia oppure che vi dedichiate uno spazio di coppia, poichè l'evoluzione di questo lavoro si ripercuote sulla coppia.

Io non sarei molto d'accordo a definire flirt la storia del marito, dato che se la stessa storia avesse ruoli invertiti, potrebbe configurarsi il reato di tentata violenza...

Scusi, ma niente niente Lei caldeggia l'idea che il maschio non possa dire no e che debba per forza avere un rapporto sessuale laddove c'è l'offerta e la possibilità?

Sul *vaso di pandora* mi trova concorde al 1000 per 1000! ;)
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Bellizzi.... grazie... ha ragione, io caldeggio l'idea che il maschio non possa dire no, ho questa idea retrograda me ne rendo conto... e dire che uno dei tanti motivi per cui ho scelto mio marito è proprio perchè lo consideravo (e lo considero tutt'ora) un uomo dedito alla famiglia che mai avrebbe tolto tempo a noi per dedicarlo ad altre donne. Per quanto riguarda la mia partecipazione agli incontri di psicoterapia di mio marito, la prossima settimana avrò il primo incontro. In linea di massima mi pare di aver capito, da quanto mi riporta mio marito, che la psicoterapista preferisce prima lavorare sul passato di mio marito in quanto ritiene che il suo problema abbia origine da lì, una volta elaborato e quanto meno accettato quanto successo si potrà elaborare un percorso con anche la mia presenza. Lunedì comunque andrò anche io alla seduta per capire come comportarmi, ed anche come stare meglio. Grazie ancora... le sue parole mi hanno molto tranquillizzata.
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dopo
Utente
Utente
Buon giorno, è passato un pò di tempo e desideravo aggiornarvi sulla situazione ed eventualmente avere un vostro parere.
Mio marito sta molto meglio, il percorso di terapia che ha intrapreso gli ha dato molta fiducia in sè stesso, tant'è che ha sostenuto diversi colloqui di lavoro con un'importante multinazionale, li ha superati brillantemente, si è dimesso dall'attuale azienda dove lavorava (dopo 22 anni di servizio) e lunedì inizierà il lavoro presso questa nuova società che gli ha proposto un contratto di lavoro ottimo, soprattutto di questi tempi.
Come avevo già anticipato nei precedenti post, ho assistito ad una seduta con la psicologa che segue mio marito. Personalmente non ho ricavato nessun beneficio, ma probabilmente la mia presenza è servita alla dott.ssa per avere maggiori informazioni ed eventualmente il mio punto di vista su tutta la situazione.
Ora tutto sembra sistemarsi per il verso giusto, ma alcuni dubbi limitano la mia felicità per la rinnovata situazione. Quando mio marito è stato sotto pressione (vuoi per problemi famigliari, vuoi per problemi lavorativi) ha messo in crisi il nostro rapporto raccontando fatti ingigantiti dalla sua immaginazione, potrebbe questo nuovo lavoro, che sicuramente sarà impegnativo, riportarlo ad avere gli stessi comportamenti? Lui afferma di no, perchè ha capito qual'era il suo problema, il suo passato, il vissuto con i genitori dai quali era terrorizzato e con i quali non riusciva ad imporsi lo portavano a trattenere tutte le emozioni ed i problemi ed esplodere con l'unica persona in grado di aiutarlo e che sarei io. Il problema è che lui per chiedere aiuto si sfogava su di me anzichè con me. Io spero sia così, sicuramente ho dei dubbi e mi chiedo: possono 6 mesi di terapia risolvere il blocco che mio marito ha avuto per tutti questi anni? Ci vogliono decenni per educare un bambino ad affrontare la vita da adulto, mio marito non ha avuto questa educazione, è stato abbandonato a sè stesso, può aver capito tutto in così poco tempo?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
la qualità di un percorso terapeutico può essere valutata soltanto dallo specialista e dalla persona che lo ha affrontato e la durata ha un'importanza relativa, se il processo di cambiamento è stato avviato e ha ricadute apprezzabili anche nella relazione di coppia.
Se avverte suo marito più autentico e equilibrato nel modo di entrare in relazione con Lei e quindi condividere il suo vissuto, ci sono già ottime premesse per consolidare tale processo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dott.ssa Camplone, si sicuramente negli ultimi mesi è più equilibrato e controlla le parole cercando di dire solo i fatti che realmente sono accaduti senza ingigantirli e senza farsi sopraffare dall'ansia e dalla tensione del momento. In passato era molto più taciturno e quando parlava lo faceva solo dopo mie continue insistenze, ma essendo sotto pressione molte volte raccontava fatti immaginari.
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dopo
Utente
Utente
Buon giorno, perdonate se scrivo dopo tanto tempo, ma sono emersi nuovi dettagli che in un certo senso mi spaventano, nell'altro mi aiutano a capire certe situazioni avvenute. Mi spiego: a giugno di quest'anno mio marito non sentendosi psicologicamente sereno, contatta una nuova psicoterapeuta che fornisce un quadro molto chiaro della situazione sopra esposta. Dopo un paio di sedute spiega a mio marito che è stato manipolato dai propri genitori, che tutt'ora è manipolato da loro, da qui la sua sofferenza. Ritiene che sia riuscito ad uscirne riconoscendosi in nostro figlio, che ha la stessa età di quando mio marito ha subito il trauma da cui ha avuto inizio il suo malessere. Ritiene utile e fondamentale la rabbia che mio marito prova verso i genitori..... i rapporti con loro sono attualmente interrotti. Quello che mi spaventa è che mio marito ha completamente inventato il presunto flirt, o le presunte avances della collega, a detta della terapeuta come conseguenza di un autolesionismo implicito. In sostanza lui si sentiva talmente in colpa per quanto ha subito da bambino, per le mancanze avute nei miei confronti, per le assenze a causa delle trasferte lavorative... insomma per tutto. Ha sviluppato un senso di colpa talmente forte su tutto che l'avrebbe portato ad inventarsi una "storia" e subire di conseguenza una "punizione". Tutte queste spiegazioni la psicologa ha ritenuto opportuno fornirmele di persona con anche la presenza di mio marito. Ora io sono spaventata... perchè tale diagnosi non era stata fornita dalla terapeuta precedente? Mi piacerebbe avere anche un vostro parere in merito. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
non si tratta di una diagnosi ma di una restituzione che deriva dai contenuti emersi durante le sedute ai quali la psicoterapeuta ha dato un'interpretazione ben precisa.
In psicoterapia ci sono orientamenti teorici differenti che generano modalità d'intervento terapeutico molto diverse tra loro e confrontarle non aiuta molto.
Ciò che fa la differenza è la possibilità concreta di avviare un cambiamento e di sviluppare una consapevolezza che consenta di sperimentare modalità relazionali alternative e funzionali al benessere individuale e di coppia.
A tal proposito sia Lei che Suo marito avete il diritto di fare le vostre valutazioni e confrontarvi con la psicoterapeuta che non dovrebbe sostituirsi a Voi nell'attribuire significati ma facilitare la possibilità di trovare i vostri attraverso l'espressione e l'elaborazione delle vostre emozioni.
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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