Come posso superare il senso di colpa per essere stato a prostitute?

Ciao a tutti, avevo già scritto un post qualche tempo fa ma vorrei parlare di nuovo di questo mio problema. Io negli ultimi 2 anni ho frequentato delle prostitute e adesso il senso di colpa non mi da tregua. Io non ho mai avuto fortuna con le ragazze ed è stato proprio questo a spingermi ad andarci, quando è successo avevo 22 anni ed ero ancora vergine. Dopo l'ennesima delusione con una ragazza che ho scoperto essere in gravidanza nel periodo in cui ci frequentavamo e io non ero mai andato a letto con lei diciamo che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non ero più riuscito a trovare una ragazza fino a pochi mesi fa con cui però è finita proprio a causa di questo senso di colpa che non mi faceva vivere normalmente questa mia nuova storia. In questi anni penso di essere stato con 5 prostitute diverse una volta si era anche rotto il preservativo e ho avuto paura di essermi preso qualche malattia ma ho fatto i test e quella paura mi è passata perchè non ho niente. Ma non riesco a liberarmi di questo senso di colpa anche perchè ho paura che questa storia potrebbe avere ripercussioni sul mio futuro, la mia paura è che se riuscissi a trovare una ragazza io non credo che riuscirei a tenere questa storia segreta, prima o poi finirei per dirglielo e potrebbe non accettare questa cosa. Io con delle prostitute sicuramente non ci andrò mai più ma non vorrei che questa stupidaggine che ho fatto possa rovinare il mio futuro. Mi avevate consigliato di andare da uno psicologo che mi ha aiutato ma non riesco ancora a lasciarmi i miei sensi di colpa alle spalle, è questione di tempo? C'è qualcosa che posso fare per stare meglio?
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Che tipo di terapia sta facendo?
Con il suo terapeuta su cosa state lavorando?
Sembra che questo pensiero stia assumendo dei caratteri ossessivi.
Nel precedente consulto i colleghi le hanno dato spunti su cui riflettere. In particolar modo il non essere obbligato a riferire alla sua prossima compagna le sue esperienze precedenti.
Lei sembra essere fortemente intransigente, perché non prova ad essere meno rigido con sé stesso? La mancanza di flessibilità non l"aiuta ad adattarsi all'ambiente in maniera sana.

Perché non mette in conto che le persone possono sbagliare i propri comportamenti? Possono errare e non per questo essere delle persone riprovevoli?
La prima persona che deve perdonarsi è lei.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

prima di questo pensiero ingombrante e ricorrente relativo alle prostitute, come si sentiva dentro di sè?

Aveva avuto in precedenza pensieri ricorrenti e ossessivi su altri argomenti?

Da quando ci ha scritto, qualche mese fa, che tentativi ha fatto per << liberarmi di questo senso di colpa<< ?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
inizialmente con lo psicologo discutevamo della mia situazione e cercava di darmi degli spunti su cui riflettere per farmi accetare la mia situazione di recente ho iniziato la musicoterapia. So che non sono obbligato a parlare di questa cosa ma mi piace pensare che se avrò unarelazione seria potrò essere accettato come sono anche con i miei difetti ma contemporaneamente sono io che faccio fatica ad accetare quello che ho fatto e ho paura che potrei non venire accetato per una cosa di questo tipo e che potrebbe cambiare la idea che si è fatta di me e vedermi come una persona squallida. Questa mia rigidità mentale deriva da un educazione molto rigida che ho avuto dai miei genitori insieme a una fede religiosa molto forte, anche troppo che i miei hanno cercato di inculcarmi quasi a forza. Io ho difficoltà ad accettere i miei errori in parte per un mio perfezionismo, in parte perchè da piccolo ogni volta che facevo un qualsiasi errore i miei genitori dicevano che non ne avevano mai fatti e questo ha aiutato alla formazione di una spece di un "giudice interno" estremamente severo con me stesso. Con il mio psicologo stiamo lavorando sul contrasto tra i valori estremamente rigidi dei miei genitori e i miei e la parte ossessiva di questi pensieri sta diminuendo. So che le persone possono sbagliare infatti se un mio amico mi dicesse di aver fatto una cosa del genere oppure che per esempio ha provato a usare la droga non ne farei un problema e probabilmente ci scherzerei, ma non riesco a fare questa cosa con me stesso perchè è una cosa che ho sempre ritenuto sbagliata e squallida e mi fa sentire come se non fossi degno di avere una relazione normale. Questo pensiero è cominciato a diventare ossessivo quando mesi fa avevo una relazione che è finita proprio perchè la vivevo con questo pensiero nella testa e a causa di qualche altra incomprensione. Prima ci pensavo ma non avendo relazioni me ne fregavo. Ho paura che questo pensiero mi blocchi di nuovo quando avrò un'altra relazione e per questo ho evitato di cercare altre relazioni fino ad ora. Per liberarmi da questo senso di colpa lo psicologo mi ha consigliato di cercare di esagerare il senso di colpa e funziona ma solo momentaneamente, sto cercando di avere tanti impegni così distolgo la mia attenzione da questi pensieri, mi ha consigliato di parlarne di nuovo con voi visto che già mi avete dato dei buoni consigli l'altra volta e sto leggendo il libro "i segreti della mente non ansiosa" di armando de vincentis
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Credo che sia rimasto solo lei. Nel senso che di spunti e di riflessioni le sono stati ampiamente forniti ma se lei non vuole perdonarsi allora nulla può cambiare. Finché non mette in conto la possibilità di sbagliare e di accettarsi e volersi bene nonostante tutto, allora troverà sempre difficoltà.
Lavorare sulla sua rigidità credo che sia la cosa più opportuna.
Tanti auguri
[#5]
dopo
Utente
Utente
questa rigidità mentale la applico solo su me stesso, mi capita di pensare " questa cosa non avrei dovuto farla, sono una persona orribile" oppure "che faccio se riesco ad avere una relazione e questo pensiero mi blocca di nuovo?" oppure "se venissero a sapere che l'ho fatto come reagirebbero?". Il libro che sto leggendo usa la metafora di una partita con la propria ansia e dice che l'ansioso con questi pensieri comicia a giocare una partita che non può vimcere e che l'unico modo per vincere la parita è di non cominciarla ma il mio perfezionismo non me lo permette è come se mi dicessero che dovevo essere perfetto che ora non lo sono più e che ho fallito e mi riporta ai pensieri di cui sopra
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Infatti mi riferivo alla rigidità nei confronti di se stesso. La troppa severità e questa costante necessità di giudicarsi e di non deludere gli altri.
Spesso questi comportamento nasconde l'esigenza di tutelare la propria autostima e la propria immagine all'esterno.

Faccia un tentativo. Provi a perdonarsi, lei non è la persona che per 5 volte ha pagato delle prostitute. Lei è tanto altro: quello è stato un comportamento e rimane tale, non è lei nella sua interezza. Avrà sicuramente molto altro da offrire. Non permetta che questo peso schiacci la sua esistenza. Provi a scrollarsi via di dosso il peso dei suoi giudizi.

Tanti auguri
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

<<è come se mi dicessero che dovevo essere perfetto che ora non lo sono più e che ho fallito<<

Tali forme di perfezionismo in molti casi derivano dall'educazione ricevuta, dal'interiorizzzione di modelli genitoriali.

In ogni caso derivano dalla propria mente, dal proprio occhio giudicante interiore.

Ma Lei è già seguito da un Collega, che certamente - di persona - può aiutarLa meglio di quanto possiamo fare noi online.

E dunque, francamente, ritengo più utile re-indirizzarLa al Collega.
[#8]
dopo
Utente
Utente
ieri sono stato dallo psicologo, mi ha consigliato visto che una parte del mio problema deriva dai conflitti che ho con i miei genitori di cercare di fare loro delle domande su argomenti in cui molto probabilmente o mentiranno o non vorranno rispondermi per cercare di diminuire il mio io genitore ( spero di aver scritto nella maniera giusta) e visto che al mio errore ci penso spesso ma non sempre mi ha detto di mettere una sveglia che suona ogni due ore per ricordarmi di quello che ho fatto e che questo meccanismo paradossale dovrebbe farmi vedere questi pensieri come una forzatura e dovrebbe aiutarmi a farmi smettere con questi pensieri
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se l'ipotesi che sto facendo è esatta, il suo problema ha una caratterizzazione precisa in terapia breve strategica e può essere definito in parte come ossessione e in parte come percezione preoccupante o catastrofica di qualcosa che è già successo. Pertanto, la cura più adatta non dovrebbe consistere nel ricevere generici spunti di riflessione, ma in uno specifico modo di rielaborare la sua percezione in modo da toglierle l'aspetto emotivo disturbante.

Questo per quanto riguarda il problema primario che riferisce. È chiaro che parallelamente sarebbe indicato anche un lavoro per (ri)conciliarla in modo adeguato con l'universo femminile. Altrimenti sarebbe un lavoro fatto a metà.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Ho scritto questo commento al mio psicologo che mi ha risposto così:

ti stanno dicendo che stiamo perdendo tempo perché ti do dei punti di riflessione, in realtà noi stiamo proprio affrontando la tua rigidità su alcuni aspetti che si trasforma per l'appunto in un pensiero ossessivo persecutorio ecco perché ti ho dato alcuni esercizi strategici di pensarci "ossessivamente" come l'ultimo che a intervalli prestabiliti ti ho prescritto il sintomo stesso ossia pensarci appositamente...
Questo è proprio un intervento strategico breve a cui io aggiungo anche altri aspetti del cognitivismo che uno psicologo strategico breve non può comprendere a fondo come per esempio l'indagine sui tuoi genitori per comprendere meglio da dove arriva tutto questo è per capire che quello che ti penso essere inaccettabile come qualcosa di oggettivamente imprescindibile è solo in realtà un apprendimento.
La prostitita non è un problema assolutamente lo è l'ossessione da inquisizione che hai nei tuoi confronti e in quelli di un presunto peccatore...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ecco perché ti ho dato alcuni esercizi strategici di pensarci "ossessivamente" come l'ultimo che a intervalli prestabiliti
>>>

Peccato che questa prescrizione non sembri la più adatta a lei, cosa che uno PSICOTERAPEUTA non breve strategico (non uno psicologo) potrebbe non comprendere a fondo.

>>> l'indagine sui tuoi genitori per comprendere meglio da dove arriva tutto questo è per capire che
>>>

Sempre da un punto di vista strategico, l'indagine archeologica sui genitori e sul passato serve a poco per le ossessioni.

Ma tutto sommato dubito che quanto sopra sia la risposta datale da un collega.
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dopo
Utente
Utente
secondo lei quale sarebbe la terapia più adatta a me?