Penso di avere un problema

Salve a tutti sono una ragazza di 19 anni e vorrei chiedere un vostro consulto. È da più di un anno che provo disagio per la mia situazione e più me ne accorgo e più diventa un problema insormontabile per me. Sono parecchio timida e introversa e so che non è necessariamente da considerarsi un difetto, però quando ti senti a disagio la maggior parte delle volte con le persone il problema lo vedi eccome. Inoltre mi sembra di essere circondata da persone estroverse e sicure di sè, felici, con relazioni e vite appaganti. So che mi sbaglio e non è tutto oro ciò che luccica, però darei qualsiasi cosa per poter dire di avere anche io le mie amicizie. Invece mi ritrovo sola, il fatto che abbia perso le poche amicizie che avevo non aiuta e mi rende solamente più triste. È vero che le persone nella nostra vita vanno e vengono l'importante è che rimaniamo presenti noi, però mi sento lasciata completamente sola a me stessa e guardo la mia vita andare a rotoli in maniera impassibile, se provo anche solo a fare qualche miglioramento, c'è sempre qualcosa che poi va storto. Le giornate mi sento vuota e inappagata, avrei tanto bisogno di affetto e amore. Non sono completamente sola. Ho un'amica che conosco dalle elementari siamo praticamente sorelle, lei sa che a volte sto male e per me c'è sempre. Poi ho una compagna di scuola (frequento la quinta del liceo scientifico) con cui sono legatissima però lei ha una sua vita non è una persona che frequento. Poi appunto mi sentirei inadatta, poichè c'è un abisso tra le nostre vite ed esperienze. Con i miei compagni ho difficoltà a relazionarmi e mi sento esclusa, anche se magari loro hanno un'opinione positiva di me e chiaramente non mi escludono.
Per il resto non ho nessuno, quando esco sono da sola o con la mia famiglia e vedere tutte le persone legate mi fa soffrire. Credo che alla base di tutto ci sia una forte insicurezza e senso di inadeguatezza, sono già stata in psicoterapia per mesi poichè ero depressa. Ho iniziato uno sport per motivarmi però la sofferenza sulla mia situazione è tanta ed a volte è semplicemente insormontabile. È come un macigno che sento sulle spalle, è un senso di mancanza continua e io non so cosa fare... Tra uno o due anni conto di andare all'estero per conoscere da vicino una lingua e magari ricominciare, ma non posso pensare di farmi altri due anni così.
Grazie del vostro tempo
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, insicurezza e senso di inadeguatezza sono causa di paura di essere rifiutata? È per questo che tendi a evitare gli altri, oppure riesci a individuare altri motivi che potrebbero esserne alla base?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Salve grazie per la risposta. Si probabilmente è questa la ragione. Cioè probabilmente mi sento già rifiutata in partenza ed è questo il mio presupposto. Anche con le mie due amiche ad esempio ho sempre paura che incontrino qualcuno migliore di me e vedo che ce ne sono in giro di persone molto superiori a me, di simpatia, intelligenza, in qualsiasi cosa. So che è immaturo affermare una cosa simile ma è così
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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
C'è qualcuno?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> vedo che ce ne sono in giro di persone molto superiori a me, di simpatia, intelligenza, in qualsiasi cosa
>>>

Questo è vero per chiunque. Ci sarà sempre qualcuno più simpatico, intelligente, ricco o affascinante di noi. Il tuo problema è forse che non riesci ad accettarlo e lotti contro questo semplice, inevitabile dato di fatto. In questo senso, sì, credo si possa parlare di mmaturità.

In ogni caso è un problema che può essere risolto di solito abbastanza velocemente attraverso un aiuto specialistico mirato, quando non si risolve da solo con il tempo. Da qui servirebbe a poco darti consigli banali tipo "non ci pensare", ma sarebbe inutile anche addentrarsi in una ricerca delle cause del tuo problema. Sulla premessa che, "se capissi da cosa dipende, poi potrei lavorarci da sola".

Gran parte dei problemi psicologici può essere risolta iniziando a FARE delle cose in modo diverso, spesso in senso opposto a quello che ci verrebbe spontaneo, perché la spontaneità nei casi come il tuo è viziata dal problema.

Rivolgiti a un collega per un colloquio iniziale e per un parere.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Più o meno ho un'idea da cosa possa dipendere. Delusioni passate, prese in giro per diversi anni, genitori che si urlavano dietro dalla mattina alla sera. Insomma penso questo possa incidere, però la consapevolezza non cambia il problema. Ogni tanto vado già da una psicologa ma non credo sia quella giusta per questo problema, non lo so... Lei cosa consiglia? Pensa che potrei risolvere questo problema semplicemente facendo tutto ciò che non mi viene spontaneo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ogni tanto vado già da una psicologa ma non credo sia quella giusta per questo problema, non lo so... Lei cosa consiglia?
>>>

Tu cosa ne pensi? Se andare da una psicologa non è la strada giusta, come mai ti staresti rivolgendo a degli psicologi?
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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
È vero, proseguerò con maggiore fiducia la mia terpia. D'altronde da lei ho iniziato. Solo che non vedo per ora risultati, lei esorta di metterli in pratica agendo. Timidezza è il contrario di agire purtroppo, cerco di non darmi per vinta e fare qualche attività per sbloccarmi da un anno. Non hanno fatto altro che lamentarsi che sono troppo taciturna ecc e so già che se ora iniziassi qualcosa la situazione sarebbe la stessa.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La timidezza è il contrario dell'azione, ma lo è anche il lamentarsi. Una certa tendenza all'autocommiserazione traspare da ciò che scrivi e anche questa è un'abitudine che può essere corretta.

A pensarci bene, molti comuni disturbi psicologici sono espressione di egocentrismo, cioè del ritenere che ciò che ci accade sia estremamente importante, troppo importante. Ci si dimentica che esistono altri miliardi di esseri umani che si dibattono ogni giorno per le stesse, identiche cose.

Se la terapia attuale non sta portando frutti ti suggerisco una forma di psicoterapia attiva e prescrittiva, come la strategica o la comportamentale, che possa avviarti GRADUALMENTE, cioè senza farti esporre ogni volta più del necessario, alle situazioni che ti causano disagio, in modo da abituarti a superarle senza troppe difficoltà.