Amore e odio per mia madre e difficoltà coabitative

Salve, non so se questo è un consulto o più uno sfogo. Ho superato i trent'anni ma ancora non ho compiuto i 35. Conduco una vita autonoma, indipendente, so prendere decisioni. Ma abito ancora con mia madre, più che altro per un'impossibilita' economica di sostenere il costo di un affitto di una grande Città. Questo fatto, a cui penso da vari anni a fasi alterne, ultimamente mi sta consumando. Non che mia madre mi dica qualcosa, ma l'abitare con lei non mi fa sentire un uomo in maniera completa. Anche se fuori casa vivo da uomo, quando torno a casa mi sento oppresso, impossibilitato a gustare il tempo speso in casa. E la colpa è la presenza di mia madre, che sebbene non faccia nulla di male contro di me, anzi l'opposto, la sola presenza mi adombra, mi innervosisce. E questo mi fa stare doppiamente male perché da una parte AMO mia madre, dall'altra la odio perché attribuisco indirettamente a lei la causa del mio malessere che sta prendendo sempre più piede e mi impedisce di godere a pieno dei vari momenti della giornata, da quelli lavorativi a quelli di svago, sono single e mi vergogno a dire che abito con mia madre a ragazze coetanee. A volte piango quando sono solo perché penso ai pensieri negativi che ho contro mia madre, che ha sempre fatto tutto per me e non ha colpe. Non riesco a trovare una soluzione e le sto solo facendo del male perché non riesco più a parlarle, a darle un abbraccio, a dirle quanto le voglio bene, lei che mi ha sempre amato. Ma la tratto con freddezza e probabilmente la faccio sentire un peso. Ora sto piangendo scrivendo queste righe.... Sono convinto che se vivessimo ognuno nella sua casa ritroveremmo il reciproco affetto che ci ha sempre legati, ma questa società disumana ci costringe a cattività estreme che quando gli anni si accumulano chiedono il loro tributo....
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
La sua richiesta si può suddividere in due parti;

La parte relativa ad un esame di realtà, mancanza di lavoro, difficoltà economiche, un affitto che non può pagare, ecc...e su questo non posso dirle niente, se non che mi dispiace tantissimo.

La seconda parte, merita invece un approfondimento psicologico

"questo mi fa stare doppiamente male perché da una parte AMO mia madre, dall'altra la odio"

Sarebbe utile sapere perché...
Da quanto tempo..
Che ruolo ha suo padre...
Che rapporto ha lei con le donne..

Ecc...

È abbastanza grande per vere ancora un'ambivalenza così irrisolta, uno psicologo potrebbe aiutarla a fare chiarezza, anche in convenzione, quindi la problematica economica è risolta.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa per la vicinanza.

Per quanto riguarda le altre domande posso dirle che tale stato d'animo è stato sempre presente forse già dalla fine delle scuole superiori, per poi crescere via via con il passare degli anni. Ho sempre avuto un estremo desiderio di indipendenza e la presenza di mia madre l'ho sentita sempre come un qualcosa di ostativo per me.

Per quanto riguarda mio padre, sono separati da tempo e abita altrove. Non è mai stato molto presente

Con le donne direi che ho avuto sempre rapporti positivi, sebbene attualmente sia single. Non ricordo però eventi particolarmente traumatici nelle mie relazioni e, anche se purtroppo alle spalle ne ho varie che sono andate alla deriva, sono sempre finite in maniera cordiale e con alcune delle mie ex conservo dei rapporti amicali. Ho una grande considerazione dell'universo femminile e stimo la figura della donna, la ritengo indispensabile per il reciproco completamento.
Tuttavia proprio su questo punto vorrei aggiungere che, soprattutto ultimamente, mi trovo in difficoltà nel relazionarmi con le donne perché l'idea di non poterle invitare a casa se non con la presenza di mia madre o anche il solo fatto di dire che ancora abito con lei mi "smoscia" (mi scuso per il termine) sia psicologicamente che fisicamente, e mi rende meno propositivo.