Crisi di coppia per problemi economici, aggravamento ciclotimia

Gentili dottori,
sono affetta dalla ciclotimia (e non ancora disturbo bipolare, mi auguro), che si è aggravata in seguito alla crisi economica che mi ha visto coinvolta da febbraio. In sostanza, mi hanno ridotto il compenso e faccio fatica ad accettare la realtà, perché mi dipingo un futuro da miserabile (indebitarmi per pagare i contributi, le tasse, il fitto ecc. visto che sono a P.IVA).

Questo mio non tollerare le frustrazioni mi rende ora demoralizzata e incapace di alzarmi dal letto ora irritabile e aggressiva. Al punto che mi hanno prescritto stabilizzatori dell'umore. Il tutto sottende una certa fragilità...e qui arriviamo al punto...non scrivo per chiedere un parere sui farmaci (avrei scritto in psichiatria) ma perché il mio compagno, che fa una professione affine alla vostra, mi tratta come una paziente instabile di mente.

E' vero, io esagero nelle mie espressioni di odio verso il mondo, ma accetto (anzi non più) il fatto che da 5 anni viviamo separati, mi mantenga da sola, rinunciando a molte cose... lui si nasconde dietro la frase che la convivenza logora, e che questo è ciò che può darmi, e pensa che io ormai voglia solo soldi. E mi fa lezioni di vita. Che aumentano solo il mio nervosismo. Io volevo solo dividere le spese, ma vengo accusata di essere una materialista venale.

Da un lato vorrei lasciarlo sperando di trovare un vero compagno che voglia dividere con me la vita, dall'altro mi dispiace perché il nostro è (stato?) un amore bello. E in tutto ciò c'è la paura che con 1000 euro al mese io debba prostituirmi per pagare i miei debiti...quando gli ripeto concetti come prostituzione, suicidio e vendetta lui dice sono pazza...il guaio è che io penso che la disperazione porti a farlo. Ovviamente sto facendo di tutto per aumentare le entrate...in modo dignitoso, poi rientro in me.

Dove sbaglio? Grazie

ps. E' curioso che la compagna di un vostra collega chieda aiuto a voi, ma tant'è...mi sento anche molto sola perché non posso chiedere a nessuno, visto che nessuno osa immaginare che uno psicoterapeuta (per altro bravissimo a quanto dicono) può essere "pessimo" come compagno (scusate, voi no... ;-))
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

che un bravo psicoterapeuta possa essere un pessimo compagno... può essere.

Raccolgo il rischio, visto che Lei mostrerà a lui le nostre risposte ed esse verranno smontate pezzo per pezzo da un .. addetto ai lavori.
Ma tant'è.
Lei si è rivolta a noi e noi ci siamo.

Domanda.
Cosa La tiene legata ad un compagno che
<<accetto (anzi non più) il fatto che da 5 anni viviamo separati, mi mantenga da sola, rinunciando a molte cose... lui si nasconde dietro la frase che la convivenza logora, e che questo è ciò che può darmi, e pensa che io ormai voglia solo soldi. E mi fa lezioni di vita.<< ??

Che utilizza la diagnosi per etichettarla come paziente, anzichè considerarla la propria compagna tout court?
Che tipo di rapporto è il Vostro?
Come va la complicità tra Voi?
E la sessualità?
E il rapporto con le rispettive famiglie d'origine?




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
se utilizza la diagnosi non lo so, lui dice di no
è un bel rapporto, è una persona solida, presente e moooolto paziente, sensibile e vicino a me, forse io avrei voluto un padre ...
e lui una mamma

la complicità? in questo momento non c'è perché sono arrabbiata e depressa...ma cmq se sono di buonumore (e non mi sento sfigata) ridiamo, scherziamo, giochiamo ecc.

la sessualità? in questo momento io non ho voglia perché sono arrabbiata, ma lui è un lord che desidera essere preso...anziché prendere, oddio lo fa ma è più "sono bello, venite qui a prendermi" essendo stato sempre molto corteggiato. E io, a causa di retaggi culturali, non ho sempre voglia di fare la prima mossa, anzi mi manca "l'essere presa" con rozzezza. Cmq, se c'è è buona, tenera, delicata, elegante.

Famiglie: lui orfano, mia madre lo adora, lui la stima e la trova decisamente intelligente. Mio padre assente dal quadro.

PS. non riferirò mai: non sono così insensibile da ferire il suo orgoglio professionale, e poi credo che per correttezza nei confronti di tutti non va fatto
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ah non ho risposto alla prima domanda:
in fondo, lo schifo che c'è in giro, le 1000 delusioni da parte di chi ti promette e poi fugge, chi scappa, son stata molto ferita, non ho voglia di tornare sul "mercato"...onestamente vorrei diventare lesbica...e ho scelto un rapporto bohemiene (2 cuori e una capanna x poi ritrovarsi la sera + complici che mai) piuttosto che inseguire l'inseguibile.
Sarò nei mei 5 minuti distruttivi ma provo profondo disprezzo per gli uomini, con la loro sete di potere, possesso, usa e getto.

Meglio un uomo sensibile, leggermente "femminile", forse, che ascoltando milioni di persone, ha maturato una certa comprensione che pochi hanno. Mi lega forse il fatto che lui mi voglia bene davvero...
però questo tipo di rapporto va bene fino a quando anche lei ha una vera indipendenza economica.
Della convivenza mi fa paura la trasformazione che la donna poi si trasformi in una cameriera di un uomo (insegnamento materno, vista sempre soffrire per questo ruolo assurdo che rischiamo).
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Bene!

La Sua domanda iniziale era:

<<Dove sbaglio?<<

Ora:
"dove sono gli sbagli altrui"?

Ma la paura per sè c'è:
<<Della convivenza mi fa paura la trasformazione che la donna poi si trasformi in una cameriera di un uomo (insegnamento materno, vista sempre soffrire per questo ruolo assurdo che rischiamo).<<
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dopo
Utente
Utente
Certo... dove sbaglio a essere così instabile...
uno dei miei incubi è dipendere da un uomo, essere povera, essere costretta a chiedere l'elemosina, ecco che divento distruttiva dicendo "mi infilerò in qualche giro di prostituzione di lusso". E' folle, lo so, ma la crisi economica aumenta la criminalità a tutti i livelli ...

gli sbagli altrui sono che ...si approfittano della crisi :-) e abbassano l'autostima di noi ggggiovani (non più così giovani)
probabilmente io non ce l'ho con lui ma proietto su di lui quello che la società (maschile) ...il capo, il padre, il politico NON ci danno = i soldi per vivere dignitosamente alla veneranda età di...

forse io devo imparare a essere meno impulsiva e ad accettare che la vita prenda il suo corso, pregando il Signore che la situazione lavoro si sblocchi davvero
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