Ho paura di essere depressa

Buonasera, sono una ragazza di 19 anni.
Ultimamente mi sento sempre sola, triste e inutile. Tutte le mie amiche sono fidanzate, e vedere coppie felici mi fa stare ancora peggio... ho paura di rimanere sola. Continuano a ripetermi che ho tutta la vita davanti, ma vorrei viverla anche ora e smettere di pensare solo al futuro.
Ho sbalzi di umore, sono "felice" solo quando vedo i miei amici, ma in queste settimane non ho voglia neanche più di uscire, ho perso interesse. L'unica soddisfazione è la scuola, nient,'altro.
Non sono però una ragazza emarginata, ho pochi amici ma molto buoni e so che posso contare su di loro.
Il punto è che mi sento sempre inferiore, non perché loro si comportino in modo da farmelo capire, sono io che mi faccio castelli per aria.
Vorrei solo sentirmi al pari degli altri, senza aver paura di dire o fare qualcosa pensando sia sbagliata... La cosa che mi fa stare più male è il non riuscire a trovare un ragazzo che mi apprezzi. Sono anche molto timida, e non aiuta. In più mi piaceva un ragazzo, ma mi ha deluso miseramente (stava con un'altra) mentre un' altro ancora mi ha rifiutata. Quindi ho perso quasi tutta la fiducia in me stessa.
Non riesco ad aprirmi con nessuno, neanche con le mie amiche più fidate per parlare dei miei sentimenti e problemi, se lo faccio scoppio in lacrime. La sera piango spesso, ma capita anche appena sono sola. Non faccio altro che reprimere tutto ciò che provo per poi scoppiare.
Conclusione, ho paura di essere depressa, non so come dirlo ai miei genitori. Non voglio fare la vittima, non so se ho veramente questo problema.
Grazie per l'ascolto.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 596 67


Gentile ragazza,

Lei ci scrive:

<<mi sento sempre inferiore,
<<Vorrei solo sentirmi al pari degli altri,
<<mi fa stare più male il non riuscire a trovare un ragazzo che mi apprezzi.

Sembra quasi che deleghi ad un ipotetico ragazzo il fatto di riuscire ad apprezzare se stessa...

Le rammento che è Lei la fonte del proprio apprezzamento,
gli altri sono solo corollari.

Cosa ne pensa?



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38 10
Gentile ragazza,
il pianto è un sintomo di depressione e penso dovrebbe parlarne con i suoi genitori, anche se le riesce difficile.

La scarsa autostima inoltre le rende probabilmente ancora più difficile comunicare, ma è essa stessa un problema o "fa parte " del problema.

Le consiglio comunque di prendere l' iniziativa e di consultare uno psicologo anche perché, tra l'altro, lei si trova in un'età molto delicata, in cui sarà chiamata a fare scelte molto importanti per la sua vita.
Si confidi pertanto con i suoi genitori, chieda di consultare un professionista (al giorno d'oggi è richiesta abbastanza frequente anche da parte di adolescenti) e ricerchi una maggiore serenità.

Se vuole può recarsi anche alla ASL .
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La Sua richiesta di consulto e' un elenco di sintomi. Niente di piu'.
Capisco e mi rendo conto che Lei si senta ingabbiata da quanto prova, ma penso che l'osservazione o la mancata osservazione di se' stessa sia il nucleo del suo problema.
Cosa fa nella vita? Legge? Studia? Che studi ha fatto e fa? Nella Sua famiglia come va? Ha fratelli o sorelle?
Avete un dialogo profondo? E Lei riesce ad averlo con se stessa un dialogo profondo?

Ci aggiorniamo quando desidera.

I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Ringrazio davvero per le risposte.

Alla Dr. CarlaMaria Brunialti
Penso che lei abbia ragione, sono consapevole di questo problema. Non riesco ad apprezzarmi per quello che sono. Non ne capisco il motivo, ho una bella famiglia, amici che mi sono accanto e vado bene negli studi.
È vero anche che vorrei davvero sentirmi amata da qualcuno, non come figlia, familiare o amica. Non per egoismo, ma ne sento il bisogno, così come vorrei amare io una persona. E la cosa di cui ho più paura è di non riuscirci, di non andare bene a nessuno.
Grazie per la sua risposta, è stata molto gentile.

Alla Dr.ssa Valentina Sciubba
Si, mi è molto difficile aprirmi agli altri e anche ai genitori. Nonostante ciò ho un bellissimo rapporto con loro.
Spero di trovare il coraggio. Non vorrei rendere un problema più grande di quello che é.
Grazie anche a lei per la risposta.

Alla Dott.a Franca Esposito
Con la famiglia ho un rapporto davvero bello, parliamo, stiamo insieme, parlo dei miei problemi con gli amici o della scuola, ma non riesco ad aprirmi su questo argomento (tanto che una volta un mio parente mi ha domandato, e sono andata in crisi). Ma con i genitori è perfetto. Sto inoltre stringendo un rapporto piu stretto con mio fratello.
Nella vita ho molte idee e ambizioni, ma paura di non realizzarli.
Se per dialogo con me stessa intende se conosco davvero chi sono e cosa desidero... assolutamente no, ho le idee confuse su tutto ormai.
Grazie per la risposta.

Credo di aver paura di parlare ai miei e agli amici di questo problema perché non mi piace farmi vedere vulnerabile. In fino credo di essere molto forte, riesco a superare ciò che mi accade, non piango sul latte versato... tranne su questo argomento, la mia debolezza (e tristezza) più grande.
Grazie ancora, a presto.
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Il "dialogo con se' stessa" e' essenziale. Non tanto per "conoscere cosa Lei sia e cosa desideri" (perche' questa consapevolezza e' il traguardo finale!) ma almeno per formulare domande e desideri.
Poi da li' potrebbe partire alla ricerca di se'.
Non pretenda troppo da se' stessa.
Certe acquisizioni di consapevolezza non sono a portata di mano.
Occorre riflessione, coraggio, capacita' di introspezione.
E anche un aiuto dall'esterno che conduca a farsi le domande piu' feconde.
Che ne pensa?