Uomo separato con due figli, nuova compagna

Buongiorno,
sono la compagna di un uomo separato, padre di due gemelli di due anni.
Stiamo insieme da circa un anno e conviviamo da diversi mesi. La nostra storia è iniziata in concomitanza della sua scelta di separarsi, quindi io sono già testimone di tutte le pratiche burocratiche che ha dovuto risolvere per separarsi dalla moglie.
Siamo molto innamorati, ma da diversi mesi lui ha grossi sensi di colpa nei confronti dei bambini (che iniziano a parlare e ad esprimere i loro pensieri propriamente infantili.)
Di contro, mentre all'esordio della nostra Storia riusciva a darmi costantemente delle certezze, oggi mi mette continuamente in allarme, perché pare che a volte l'unica soluzione per attenuare il suo dolore e, appunto, il senso di colpa, sarebbe quella di sacrificare se stesso e quindi anche il nostro Amore, per dedicarsi interamente ai bambini, per non sentire la sua Anima divisa in due.
Tempo fa, per messaggio mi scrisse:

"Mi serve qualcuno che mi aiuti a capire cosa succede dentro di me, capire come sopportare il dolore, capire come e fino a che punto posso rinunciare a qualcosa di mio senza smettere di essere io. Rinunciare alla speranza di avere i miei figli vicino, o alla speranza di avere te, vicino, al mio desiderio di vivere le emozioni in un certo modo o a quello di non accontentarmi e di cercare di avere il massimo dalla vita."

Quello che accade oggi è che io, essendo tra l'altro una dipendente affettiva, vivo nel TERRORE che lui da un momento all'altro possa abbandonarmi. E' una settimana che ogni tot mi prendono le palpitazioni e ho veri e propri attacchi d'ansia. Lui è depresso, non sa più quello che vuole, ha dolori ovunque. Mi dice che mi ama, che mi vuole bene...ma che il suo unico desiderio e la sua urgenza è che i bambini siano felici e che crescano sereni.
I bambini io potrò frequentarli solo al compimento dei 3 anni, quindi questo aggiunge difficoltà nel gestire il tutto.
Secondo voi, come posso intervenire? Come dovrei comportarmi?
Vi prego, aiutateCi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
La situazione non è di certo tra le più semplici.

Un uomo con un passato, due bambini piccoli, lei ed un gran senso di colpa e di responsabilità

Ha visto il film "trappola d'Amore"? Con R. Gere?

Lo guardi se può.

È la storia straziante ed intensa di un uomo diviso tra due vite, una moglie ed una figlia, un passato, tanti ricordi e rimorsi ed una donna, la sua nuova compagna che però non ha mai avuto né figli, né una casa.. E desidera un progetto.

L'ansia di perderlo lo porterà a perderlo.. Davvero

Un nostro collega de visu potrà aiutarla a non fare osso falsi ed a "curare la sua fame d'amore" o dipendenza affettiva

Legga queste letture

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
quanto espresso dal suo compagno mi pare chiaro: "Mi serve qualcuno che mi aiuti a capire cosa succede dentro di me, capire come sopportare il dolore, capire come e fino a che punto posso rinunciare a qualcosa di mio senza smettere di essere io. "

Posto che difficilmente questo "qualcuno" può essere Lei, visto il legame e le implicazioni emotive ed affettive che vi uniscono, credo che lui farebbe bene a rivolgersi ad un nostro Collega di persona, che gli sia di supporto in questa sua necessità di far chiarezza dentro di Sé, in una situazione per nulla semplice.

Per quanto riguarda Lei, inoltre, per riuscire ad essere d'aiuto a se stessa, al suo uomo e alla coppia, penso le sarebbe utile incontrare un professionista (un altro, non il medesimo del suo compagno) con cui confrontarsi e lavorare su quelle modalità relazionali che le hanno causato e le causano ancora oggi difficoltà e sofferenze.

Avevate già parlato tra di voi di questa possibilità?
Cosa ne pensa? Come pensa che l'accoglierebbe il suo partner?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Scalco, la verità è che già da diverso tempo andiamo separatamente da uno psicologo.
Lui ha iniziato ad andarci nel momento in cui ha lasciato la moglie e con il dottore parlava propriamente di questo. So che oggi ha difficoltà ad esprimersi con il medesimo psicolgo perchè "sa già dove andrebbe a parare".
Io, invece, ho iniziato ad andare da una psicologa per controllare la mia gelosia nei confronti della ex moglie: non riuscivo a stare tranquilla all'idea che si incontrassero per rimuginare sulle ragioni della fine del loro matrimonio, sapendo che lei insisteva perchè lui tornasse a casa.
Poi, quando sono sorte queste ultime complicazioni, ho affrontato il tema "dipendenza affettiva". Il punto è che se il mio compagno mi fa stare costantemente in allarme, come posso affrontare un percorso di "guarigione"? Mi mancano le energie e la volontà. Mi sento morire solo all'idea di perderlo.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
In che senso il suo compagno << ha difficoltà ad esprimersi con il medesimo psicolgo perchè "sa già dove andrebbe a parare". >>?

Per quanto concerne Lei, a mio avviso, la prospettiva andrebbe rovesciata: fino a che non avvierà veramente un processo attivo di cambiamento, si sentirà costantemente in allarme e si sentirà morire all'idea di perderlo.
Gli altri non hanno il potere di farci arrabbiare, di farci preoccupare, di farci stare male... siamo noi che ci arrabbiamo, ci preoccupiamo, o stiamo male: perciò ritengo che sia su noi stessi che dobbiamo lavorare.

Avete entrambi la fortuna di aver già intrapreso un percorso di sostegno/riflessione. Se avete un po' perso di vista i vostri obiettivi o non siete convinti di quanto state facendo, è assolutamente fondamentale affrontare il discorso in seduta: siete lì per voi stessi e non per far un piacere ai nostri colleghi!
Tra l'altro, si tratta di psicologi specializzati in psicoterapia?

[#5]
dopo
Utente
Utente
Nel senso che si è instaurato tra lui e il dottore un rapporto di grande feeling...e lui, che è il paziente, quando espone i suoi problemi riesce a prevedere la risposta del dottore.
So anche che non gli ha mai spiegato che avverte l'esigenza di sacrificare se stesso (e, ribadisco, quindi anche il nostro rapporto) per dedicarsi interamente ai bambini. Evidentemente non lo reputa all'altezza del problema.
Al di là della mia fame d'Amore, come posso concretamente, aiutare il mio compagno a liberarsi del senso di colpa per vivere liberamente la nostra bellissima storia?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non credo possa farlo lei, ma lui - se lo desidera davvero- con l'aiuto di un professionista.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<So anche che non gli ha mai spiegato che avverte l'esigenza di sacrificare se stesso (e, ribadisco, quindi anche il nostro rapporto) per dedicarsi interamente ai bambini. >>

Se lui è lì per chiarirsi le idee, per capirsi e capire meglio la situazione, è controproducente non aprirsi completamente ed omettere cose così importanti. Come potrebbe lo psicologo essergli d'aiuto, se non è a conoscenza di ciò?
Come le scrivevo prima, è fondamentale l'uso che si fa delle sedute (si tratta di psicoterapia?), così come la motivazione a voler cambiare lo status quo.
Una prima domanda da fare a se stesso, sarebbe pertanto -secondo me- se può far qualcosa di diverso per poter trarre i benefici che spera da questo percorso.

<<Evidentemente non lo reputa all'altezza del problema.>>

Questo è un suo pensiero (di Lei che scrive) o il suo partner le ha esplicitamente espresso tale giudizio?
In ogni caso, se le cose stanno così, perché continuare a stare in una situazione in cui la fiducia è venuta meno? E soprattutto, perché continuare un percorso se si crede che non porti ai risultati sperati, invece di cercarne uno alternativo?

<<Al di là della mia fame d'Amore>>

Non credo Lei possa prescindere da ciò, ma anzi che questo sia il fulcro, il focus su cui deve essere incentrato il suo lavoro su di sé. Non solo per se stessa, ma proprio anche per "sollevare" lui dalle problematiche che questo fatto non può non elicitare in lui.

Saluti.
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

la situazione è complessa e i vari commenti che successivamente ha postato lo testimoniano.

Lei ha la fortuna di essere seguita da una nostra Collega, nel Suo travaglio. Di persona, e che La conosce da qualche tempo.

Mi incuriosisce che lei scriva anche qui:
Ci racconta cose che la Sua Terapeuta non sa?
Lei desidera mettere a confronto vari punti di vista?
Non si fida della competenza della Sua Psy?
La Sua terapeuta sa dello scambio che Lei intrattiene con noi qui?

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/