Grave dipendenza da internet

Buonasera dottori, vi espongo subito il mio problema. Vivo con i miei genitori perché non sono ancora economicamente indipendente. Il problema riguarda mio padre, che ha 64 anni: trascorre davanti al pc tutto il giorno, da appena sveglio fino a quando va a dormire. La situazione dura da quasi 10 anni, da quando cioè è andato in pensione. Appena sveglio va direttamente al pc, e vi rimane collegato fino a che mia madre ed io lo chiamiamo per il pranzo. Gli riesce tuttavia molto difficile staccarsi, e infatti arriva a tavola quando ormai mia madre ed io abbiamo già quasi finito. A tavola non dice una sola parola, siamo solo mia madre ed io a parlare, e quando in passato tentavamo di coinvolgerlo nella conversazione (ora non lo facciamo più) ci aggrediva verbalmente e ci insultava. Pare quasi non sopportarci, è come se lo infastidisse la nostra stessa presenza. Subito dopo pranzo si rimette davanti al computer, e rimane lì davanti, SENZA FARE NIENTE ALTRO, fino a notte fonda. Si porta il pc dietro tutte le volte che va in bagno. Non fa più nulla in casa, si occupa di tutto mia madre, anche di quei compiti tradizionalmente "maschili" come ad es.portare l’auto dal meccanico quando si guasta. Si è praticamente estraniato da tutto e tutti, non parla con nessuno, non fa vita sociale, è sempre distratto e assente e non si può più fare affidamento su di lui. Gli abbiamo ovviamente fatto presente, specie agli inizi, che questo comportamento non va bene, ma ogni volta ci insulta, sbraita, ed ho sempre avuto paura che potesse farci qualcosa di male. Ogni volta accampa scuse assurde per giustificare il suo comportamento, a suo dire lui sarebbe quasi “costretto” a stare al pc tutto il giorno, perché non può fare ciò che veramente vuole (ma non si è mai capito cosa vuole fare davvero, non lo sa nemmeno lui, quando gli chiediamo quali sono queste cose si innervosisce violentemente e non ci fornisce una risposta). Secondo lui se si è ridotto in questo stato è per una fantomatica colpa nostra (ma vi giuro che non ho proprio idea di quale sia la nostra colpa). In realtà mio padre ha sempre fatto ciò che voleva, ci siamo sempre adeguati ai suoi desideri. Non è cattivo, ma è sempre stata una persona molto frustrata, chiusa, che ha trovato in internet un modo per affogare la sua insoddisfazione ed il suo senso di inadeguatezza. Inoltre passa anche per poco sveglio e poco perspicace agli occhi della gente; è sempre stato sopraffatto dal senso di inferiorità nei confronti degli altri e soprattutto di mia madre che è decisamente più sveglia e gode di maggiore considerazione presso tutti i nostri conoscenti . Tuttavia non possiamo più fare questa vita, temo che prima o poi possa accadere qualcosa di irreparabile a lui o a me e mia madre. Come posso aiutarlo? Purtroppo non posso dirgli di rivolgersi ad uno specialista per questa sua dipendenza, perché potrebbe aggredirmi e non solo verbalmente. Non lo accetterebbe MAI e poi MAI. Cosa possiamo fare? Come prenderlo?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La dipendenza da internet appartiene alle nuove forme di dipendenza dette senza sostanza, nel mio sito www.valeriarandone.it e nel mio blog, troverà tanto materiale da poter consultare.

In clinica inoltre vi sono problematiche ego-sintoniche: in sintonia con l'io del paziente, che non creano nessuna problematica e quindi il paziente non avvertendo disagio non ricerca la cura.

E problematiche ego- diatoniche: che creano cioè una spaccatura nel paziente, generando disagio e sofferenza.

Bisognerebbe valutare, dopo una scrupolosa diagnosi, anche di personalità di suo padre, quale sia il suo caso, se soffre di altro, se è felice, se compensa, se ha una personalità dipendente,è cc...

Le non può fare nulla se non invitarlo a recarsi da un mio Collega de visu.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dott.ssa, grazie per la sua risposta. Purtroppo il problema è proprio quello, convincerlo a rivolgersi ad uno specialista per la sua dipendenza che, secondo me - da completa profana in materia - ha raggiunto livelli preoccupanti. Ho provato di tutto in passato, a dirglielo sia con le buone che con le brutte, ed ogni volta erano urla e litigi. Purtroppo mio padre oppone un netto rifiuto a farsi aiutare. Abbiamo persino provato noi nel nostro piccolo a cercare di farlo distrarre, proponendogli ad esempio delle uscite, oppure portandolo da amici di famiglia per coinvolgerlo in qualche conversazione; purtroppo però mio padre in quei momenti rimane completamente assente tutto il tempo, non parla nemmeno con gli altri, il suo unico pensiero pare rivolto sempre al pc. Esiste un modo per convincere una persona affetta da così grave disturbo a farsi aiutare? Cosa possiamo fare noi familiari? C'è una strategia particolare che potrei mettere in atto?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Esiste un modo per convincere una persona affetta da così grave disturbo a farsi aiutare? "

No, nessuno può costringere chi non vuole farsi curare a curarsi.

Chi di voi ha un rapporto privilegiato con lui?
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Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 93 5
Buongiorno, la situazione che descrive mi trasmette molta tristezza. Tristezza per lei e sua madre e tristezza per suo padre. Soprattutto gli anni trascorsi in questo stato di apatia nei confronti del mondo esterno sono davvero molti.
Il fatto che coincida con il pensionamento, sembra identificare un'esigenza di sopravvivenza laddove forse gli strumenti per fare diversamente non c'erano.
Ora, che si tratti di dipendenza, di ossessione-compulsione (idea fissa a cui segue un comportamento a cui non se ne può fare a meno) o di effetto della depressione e un mix di tutto ciò, importa relativamente. Questa situazione manifesta un disagio importante, che va affrontato. Altro aspetto sono anche i contenuti oggetto della navigazione su internet.
Le consiglio di chiedere un consulto in un consultorio oppure in un Sert (servizio tossico dipendenze), che a volte hanno un servizio specifico sulle dipendenze anche da gioco o altro che forse le potrebbero dare un aiuto concreto.
Intanto non demorda nel provare a parlare con suo padre, cercando di far emergere il suo disagio.
Sia tenace, sarà dura ma ce la può fare.

Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
www.loanopsicologia.it www.nonpartoditesta.it

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gent.ma dott.ssa Randone, sono io quella che ha un rapporto privilegiato con lui. Proverò ancora ad insistere, cercando di trovare le chiavi giuste per farmi dare ascolto.

Gent.ma dott.ssa Catanese, la ringrazio per i suoi consigli. Non demorderò, e proverò a seguire la strada da lei indicata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Bene, le anime di chi si vuol bene, parlano anche in silenzio...
Mi dia notizie in seguito, Se le fa piacere