I tic sono ereditari?

Mio padre è in cura con degli psicofarmaci da tanti anni e ha tre tic nervosi da sempre:
strizza gli occhi freneticamente e continuamente, fa un movimento con il collo che gli fa inclinare la testa di lato, si strofina la coscia destra fino all'inguine.
Io ho sempre trovato molto imbarazzante questa situazione e, mi vergono un po', ma spesso ho cercato di non farmi vedere insieme a lui con i miei amici.

Vi scrivo per una cosa che mi succede da quasi un mese e mi agita molto.
Mi succede di tirare su con il naso e contemporaneamente fare una smorfia che arriccia il naso e contrae la bocca, come se stessi mandando un bacio. Mi accorgo di fare questo movimento, ma non riesco a controllarlo, se non per poco tempo.
Ho paura che possa essere un tic nervoso, come quelli che ha mio padre e che io possa diventare come lui.
Ora che la scuola è ricominciata non so proprio come fare. Faccio questo movimento spesso ed è molto evidente, non so come nasconderlo. Vedo che i miei amici mi guardano strano, ma nessuno mi ha ancora chiesto nulla.
Non so che cosa fare e non so come farlo smettere.
Mio padre se ne è subito accorto e vuole farmi visitare da uno specialista, ma io ho il terrore che mi possa dare delle medicine da prendere per tutta la vita, come a lui, che però non gli fanno niente.
Credo che questo sia la fine per le mie speranze di trovare una ragazza. Già così mi evitavano, non sono particolarmente bello e sono in sovrappeso, ma adesso è proprio un disastro. Tutti i miei amici hanno già avuto rapporti sessuali e pure sono tutti più giovani di me e io non ho nemmeno mai baciato una ragazza.
Sono sempre stato timido e un po' insicuro, ma adesso avrei voglia di chiudermi in casa e non farmi vedere da nessuno. Già mi capitava spesso di essere preso in giro perchè sono grasso, soprattutto quando facciamo ginnastica e non riesco a fare bene delle cose o ci cambiamo nello spgliatoio, adesso ho pure i tic...

Domani rivedo mia madre, è stata in vacanza con il suo nuovo compagno e non mi ha ancora visto con i tic, non so come la prenderà.

Perchè vengono i tic? Che cosa sono? Mio padre ha cominciato ad averli da bambino, perchè io a 21 anni? Sono ereditari? Perchè io ho un tic che lui non ha? Se ne possono andare o una volta che vengono sono perenni? Come si vive con i tic? Posso avere un solo tic o mi devo aspettare che me ne vengano altri, come a lui?
Può centrare qualcosa che gioco tantissimo con i videogiochi? Il tipo di tic ha un significato? Averlo alla bocca e al naso ha un significato diverso rispetto agli occhi, al collo o alla gamba ? Si può lavorare per cambiare il tic con un altro meno evidente o per mandarlo via del tutto?

Sono spaventato e preoccupato. Grazie a chi avrà volgia di rispondere anche solo a qualcuna delle mie domande.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Sotto l'aspetto psichiatrico e neurologico i tic non hanno alcuna ereditarieta' organica.
A livello psicologico occorre comprendere se delle caratteristiche emozionali possano essere state trasferite e come.
Eistono dei Centri Specializzati per il trattamento di questi disturbi e forse un consulto presso tali Centri potrebbe essere utile.
Auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie dr.ssa per aver risposto a qualcuna delle mie domande.

Mio padre mi ha già organizzato un incontro con un professionista, ma solo tra un mese e mezzo, non ha trovato prima.

In attesa di questo incontro ho tante domande e dubbi che mi assillano e non sto vivendo bene questa situazione che sta condizionando la mia vita.

Per esempio oggi il tic è stato molto molto frequente, mi sembra di strizzare anche gli occhi tanto la contrazione della bocca è violenta e mi ha stancato molto, non mi ha dato tregua un minuto. Perchè è più intenso in alcuni giorni e in altri meno? Ad un certo punto mi è persino sanguinato il naso a forza di contorcerlo insieme alla smorfia della bocca.
La mia autostima sta finendo al minimo, a scuola mi guardano tutti come un poveretto. Mi sono anche accorto che alcuni mi fanno il verso dietro e mi imitano come cammino e questo mi dispiace. Quando glielo ho fatto notare mi hanno spinto via e mi hanno detto che sono uno sfigato come mi padre.
Questa mattina a ginnastica ci hanno fatti correre. Il fatto di tirare su con il naso non mi faceva respirare bene, e il peso mi faceva avere il fiato corto e dopo alcuni giri mi sono fermato. L'insegnante ha detto che se non ero in grado mi potevo sedere. Mentre ero lì seduto da solo sulla panca tutti passavano correndo e mi guardavano: tutto sudato, in affanno e con il tic alle stelle, che imbarazzo, che sconfitta!
Sempre più spesso mi capita di sentirmi un debole, inferiore, inadeguato, non all'altezza e il mio tic mi sembra aumentare sempre più.

Lei mi ha scritto: "A livello psicologico occorre comprendere se delle caratteristiche emozionali possano essere state trasferite e come." Mi sembra di capire, quindi, che esclude il fatto ereditario, ma non il fatto che mio padre mi possa avere condizionato. E' corretto?
Io so che lui ha problemi di ansia e di depressione e che i tic fanno vedere il suo disagio, ma non avevo mai pensato che mi potessero condizionare. Mia madre, in effetti, mi dice spesso che sto diventando come lui e, detto da lei, non è certo un complimento. Quando l'altro giorno l'ho rivista mi ha detto che mi ha trovato ingrassato e che con il tic sono un disastro, devo cercare di frenarmi, almeno davanti agli altri.

Non so che cosa mi farà fare il professionista che incontrerò, ma nel frattempo che arrivi mi sento perso.
In generale quando sono agitato mangiare mi tranquillizza, ma per il tic non so proprio che cosa fare, non sembra esserci nulla che lo fa rallentare.
Questa sera mia padre non aveva voglia di cucinare e siamo andati a mangiare una pizza. Oggi anche i suoi tic sono piuttosto forti. Mi sembrava che tutta la pizzeria guardasse noi, non mi sono mai sentito tanto in imbarazzo e a disagio come oggi. Non sono nemmeno riuscito a finire di mangiare.
Ora provo tanto sconforto e tanta rabbia per questa situazione.

Ho sicuramente bisogno di aiuto perchè così ho paura di perdermi...
[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Il 10 novembre avrò il primo incontro con uno psicologo, come mi avevate consigliato per il problema con un tic alla bocca e al naso, di cui avevo scritto.
Ora vi scrivo per porvi una domanda specifica: è possibile che i tic nervosi facciano aumentare la sensibilità di una persona? Cerco di spiegarmi meglio.
Da quando è comparso il tic la mia vita a scuola è diventata più difficile. In qualche modo ero già abituato ad essere deriso per via del mio peso, ma adesso la situazione è più pesante o io la vivo peggio.
Mi capita spesso di sentire commenti negativi sulla mia persona, di essere escluso da attività d gruppo, di essere emarginato durante l’intervallo. Prima di avere il tic cercavo sempre di reagire e di propormi. Ora mi capita spesso di lasciarmi prendere dallo sconforto e di piangere. Piango spesso e anche per cose banali, ma non riesco a farne a meno. Sono facilmente impressionabile, anche da eventi che non mi coinvolgono direttamente. Tutto sfocia nel pianto. Questo mi espone anche ad alcuni rischi in più: mi rubano spesso la merenda, mi prendono le mie cose e me le rompono o non me le restituiscono, mi picchiano per divertirsi, tanto sanno che io non reagisco, che mi isolo e piango.
Qualsiasi situazione di gruppo mi mette in ansia perché so che ci sarà sicuramente qualcuno che avrà qualcosa di negativo da dire su di me, per cui vorrà rifiutarmi ed escludermi.
Evito in ogni modo il contatto con le ragazze della mia classe perché conosco la poca considerazione che hanno per me e questo mi ferisce molto.
Quando sono a disagio o in tensione il tic aumenta molto e questo non fa che peggiorare le cose. In alcuni giorni ho finto di stare male per poter rimanere a casa. Quando mi sono ritrovato da solo ho cominciato a pensare ai miei fallimenti e ho provato, per la prima volta, il desiderio di morire. Sono sicuro che non avrò mai il coraggio di farmi del male, perché sono troppo pauroso, ma mi sono spaventato di questa idea.
Che cosa mi sta succedendo? Perché tutto mi annienta e non riesco più a reagire?
Perché è così difficile essere accettati ed essere amati?
Mi sento debole e ferito e il tic mi sfinisce anche fisicamente. Il cibo, da sempre, mi consola, ma ora in particolar modo, soprattutto dopo aver pianto.
Da quando i miei genitori si sono separati mia madre è sempre lontana e comunque ha sempre avuto poca stima di me perché in me rivede mio padre.
Mio padre è presente, ma sta cercando faticosamente la forza per sopravvivere, non posso chiedergli molto.
In sostanza sono solo. Spero di sopravvivere fino al 10 novembre e spero che possa essere l’inizio di qualcosa di positivo per me, se così non fosse non so come potrei reagire…
Grazie a chi avrà voglia di trovare una parola per me…