Tic aerofagi

salve
da anni soffro di un tic a cui ho sempre dato poco peso ma che ultimamente è diventato più fastidioso..
in pratica mi avvicino il dito alla bocca e ingoio aria e saliva..
la cosa la ripeto frequentemente (a volte ogni 5 minuti, altre ogni mezz'ora) e ovviamente questo mi crea meteorismo, addome gonfio, flautolenza, ecc...
ho provato a parlare di questo mio problema ad un psicoterapeuta ma lui mi ha consigliato di rifarlo altre 3 volte ogni volta che ne sento il bisogno, ritenendo che in tal modo poi da solo sceglierò di non farlo..
l'esperimento non è andato a buon fine..
ovviamente sono ben consapevole che il problema è di natura psicologica e legato ad ansia e/ stress..non a caso in vacanza lo faccio meno spesso o addirittura quasi mai..
lo faccio principalmente mentre lavoro o quando sono in attesa..
se sono occupato in qualcosa (con la mia ragazza o in una attività fisica o in una conversazione interessante, in una serata o durante un bel film ecc...) non lo faccio.. viceversa generalmente lo faccio durante i periodi "noiosi"...la maggior parte delle volte continuamente a lavoro (lavoro intellettuale quindi spesso mi trovo a leggere o a scrivere) o mentre guido (spesso) o mentre sono in coda, ecc..
non riesco a smettere
a volte mi rendo conto che sto per farlo e cerco di evitare..ma ho comunque l'esigenza di farlo..difficile spiegarlo..ho della saliva da mandare giù..
mi chiedevo come posso fare a eliminare questo tic.. sono pronto a tutto.. qualcuno mi ha parlato di agoterapia o ipnosi addirittura..
non voglio prendere psicofarmaci..questo assolutamente no!
grazie a tutti coloro che si interesseranno al mio caso e sapranno consigliarmi qualche soluzioni..
un cordiale saluto allo staff
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Dietro un sintomo, un tic, c'è altro, tanto altro.

"ho provato a parlare di questo mio problema ad un psicoterapeuta ma lui mi ha consigliato di rifarlo altre 3 volte ogni volta che ne sento il bisogno, ritenendo che in tal modo poi da solo sceglierò di non farlo.."

Le ha prescritto il sintomo, secondo la sua formazione.
Oltre a questo ha fatto altro?

Che diagnosi è stata fatta?
Va ancora in terapia?
Quante sedute a settimana?
Segue anche una farmacoterapia data da uno psichiatra?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

comportamenti come quello che Lei ha ben descritto sono di solito sostenuti da problematiche ansiose, ma non solo.
Talvolta l'ansia c'è, ma col tempo interviene un altro interessante aspetto che è l'abitudine. Per quanto banale, è sufficiente apprendere una cattiva abitudine per esprimere poi un comportamento come quello che Lei descrive.
E può risultare particolarmente difficile spezzare un'abitudine, anche perché di solito automaticamente facciamo questa cosa cui siamo abituati, quasi senza rendercene conto.
Quindi, in prima battuta è necessario comprendere come funziona e si esprime il sintomo e a che cosa serve, cosa che mi pare Lei già sappia molto bene. Poi, però, è indispensabile seguire alla lettera le prescrizioni del terapeuta.
Prima di pensare a trattamenti particolari, La inviterei a rivolgersi ad un terapeuta che utilizzi approcci attivi e prescrittivi (es cognitivo-comportamentale) per poter risolvere in tempi brevi il problema.

Nel frattempo, posso chiederLe quale tipo di psicoterapia aveva intrapreso? Lei ha seguito la prescrizione esattamente come il terapeuta l'aveva indicata? Avete fatto il punto della situazione per capire che cosa non ha funzionato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
salve.
rispondo ad entrambe ringraziandovi innanzitutto per il vs. tempestivo riscontro.
mi sono rivol5o ad un terapeuta specializzato in terapia cognitivo comportamentale. ho fatto psicoterapia per circa un anno e mezzo.. il motivo che mi ha portato in terapia ovviamente non era questo bensì ansia ed attacchi di panico. sotto questo profilo l'intervento del psicoterapeuta e le sue prescrizioni (per mia scelta mai consistenti in psicofarmaci) unitamente al lavoro su me stesso hanno funzionato.
questo discorso dellinghiottire aria è stato affrontato d8 passaggio in una o due sedute.. ho seguito l'esercizio del dottore di ripeterlo tre volte ogni volta che lo facevo una volta ma non ha funzionato riconosco che la mia volontà ha ceduto al "tic aerofago" nel senso che se lo facevo poi a volte mi capitava di non non seguire la regola di rifarlo 3 volte di seguito forzatamente.. proprio perché non ci riuscivo era fastidioso (immagino l'obiettivo era proprio quello) ma allo stesso tempo ahimè comunque riprendevo a ingoiare aria periodicamente.
ho fatto il punto della situazione.non ha funzionato il discorso d ripetere il gesto..
in realtà, contrariamente alle altre prescrizioni/esercizi comportamentali ecc.. ho dato poco risalto a questo ma anche perché, proprio come diceva la dottoressa PILECI, ormai questo tic è entrato in una abitudine difficile da rimuovere..
la forza fi volontà c'è anche perché ora tale abitudine (e le sue conseguenze) è diventata fastidiosa.
mi chiedevo se è il caso di intraprendere una terapiaSOLO per questo discorso del tic aereofago o se ci sono altre soluzioni o comunque specialisti in tale campo..
ancora grazie per il vs. lavoro.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Potrebbero essere sufficienti pochissime sedute per risolvere questo specifico problema.
Può essere una buona idea tornare dal precedente terapeuta, se si è trovato bene, oppure può sceglierne un altro.
In ogni caso è necessario occuparsi della problematica.

Cordiali saluti,