Depressione post partum?

Salve,
ho 31 anni ed ho partorito da circa 2 mesi e mezzo.
Al ritorno dall'ospedale e per l'intero primo mese sono stata benissimo, probabilmente complice l'adrenalina e le emozioni di questa nuova e indescrivibile gioia. Ce la facevo persino a mandare avanti la casa rifiutando l'aiuto di amici e parenti, convinta che se il peggio avveniva nel primo mese, il resto sarebbe stato una passeggiata. Non era vero.
Dall'inizio del secondo mese, quando mia figlia ha iniziato ad interagire con i suoi versetti e le sue meravigliose risate guardandomi direttamente negli occhi, ho iniziato ad avere TERRORE della morte.
Ovviamente il pensiero che possa succedere qualcosa a questo fagottino pieno di vita e di amore mi fa tremare le gambe, ma il mio terrore costante riguarda me, e la paura incredibile che possa sucdcedere qualcosa a me e che non possa veder mia figlia crescere e godermela in ogni sua fase.
E' iniziato tutto con un lieve giramento di testa. Dopo quell'episodio si sono creati talmente tanti malesseri probabilmente dovuti alla stanchezza, al caldo, alle 12 ore di travaglio insopportabile, o semplicemente a fattori psicosomatici.. non so, ma sono diventata ipocondriaca.
Guardo il viso di mia figlia e non posso che ammirarla con completa devozione, constatare quanto è bella, quanto è buona. e apprezzare con meraviglia i piccoli ma grandi progressi che ogni giorno vive. Tutto questo lo affronto con la grande angoscia di non poter continuare a godere di tutto questo, e mi perdo le cose più importanti, ovvero la felicità e la soddisfazione di essere madre.
Ho letto qualcosa sulla depressione post partum, temendo si trattasse di quella, ma ho visto che generalmente le donne provano ostilità nei confronti di loro figli, ritenendoli quasi dei parassiti, mentre io vivo per mia figlia e per tutto ciò che la riguarda, non mi passa proprio per la testa di ritenerla causa dei miei malesseri, anzi, la ringrazio per avermi dato la capacità di provare un amore così grande.
Vorrei sapere appunto se è comune avere questi sentimenti e se posso pensare che passerà e potrò finalmente godermi questa nuova vita.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile signora,

intanto congratulazioni per la Sua bimba!
Direi che è del tutto normale che alcuni aspetti cambino, sia relativi alla bimba, ma anche alla mamma.
Ora Lei è responsabile per un altro essere umano che senza di Lei non potrebbe sopravvivere.
Certamente, questa responsabilità deve avere dei livelli accettabili, perché se si tratta di pensieri che di tanto in tanto Le attraversano la mente e li gestisce come tali, direi che la situazione è sotto controllo, ma se -al contrario- siamo davanti a pensieri che si trasformano in senso di inadeguatezza totale, incapacità di far fronte alle cose della vita quotidiana, allora la questione cambia.

Lei adesso che tipo di difficoltà incontra nella Sua giornata e nell'accudimento della bimba?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie mille per la celere risposta e per gli auguri.
Per rispondere alla sua domanda, nell'accudimento della bimba non trovo difficoltà, eccetto che per il fatto di portarla fuori, e questo è un peccato viste le belle giornate.
Forse un'altra cosa con la quale dovrò presto fare i conti sarà lasciarla a qualcuno, e anche questo sarà un grosso scoglio per me perchè non vorrei perdermi un solo istante.
Mi parlava di inadeguatezza. Beh, in realtà il ruolo di madre è forse l'unica "mansione" nella quale non mi sento inadeguata.
Spesso mi sento poco all'altezza delle situazioni, magari per insicurezza, mi sento così talvolta col mio compagno per paura di non essere abbastanza, mi sono sentita spesso così sul lavoro o di fronte a persone più realizzate di me, ma di fronte a mia figlia e ai suoi bisogni, al momento, mi sento pienamente adatta e competente, tanto che l'unica persona a cui ho lasciato la bambina finora è solo suo padre perchè so che adotta i miei stessi metodi.
Le mie paure in genere vanno e vengono, ma in quest'ultimo mese ho sentito spesso il peso della solitudine, e stando sovente sola con me stessa, questa ipocondria legata al terrore della separazione mi ha assillata letteralmente in alcune giornate.
Grazie mille
Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile signora,

Lei sta descrivendo situazioni che -pur con tutti i limiti della distanza- sembrano assolutamente normali.

La separazione dalla mamma è difficile per il bambino piccolo (pensiamo all'inserimento all'asilo) ma spesso lo è anche per le mamme, in quanto si desidera il benessere del proprio figlio.
Per questa ragione è particolarmente importante superare questa paura: non potrà tenere la piccola in casa per sempre! :-)

Tenga però presente che, nonostante le difficoltà di cui Lei mi sembra già consapevole, ora è necessario sforzarsi per fare proprio ciò che teme. Approfitti dunque delle belle giornate di fine estate per uscire con la Sua bimba, magari facendosi anche accompagnare da qualcuno per non stare sola (nonni, amiche con bimbi piccoli, ecc...).

Inoltre, anche affidare la bimba ad altri (es i nonni) può avere il duplice vantaggio per Lei di avere tempo per sé (es andare in piscina, palestra, fare la spesa, ecc...), di abituare la piccola a stare con altre persone e di vedere anche stili relazionali diversi.

Trascorrere tempo anche con altre persone è fondamentale per la socializzazione della bimba, quindi è utile creare subito l'abitudine a stare con gli altri.

Stare da sola tutto il giorno, inoltre, non condividere la Sua giornata, ecc... non è d'aiuto per il Suo benessere: ci credo che poi si sente triste...

Ha frequentato il corso di accompagnamento alla nascita?
E' in contatto con le altre mamme?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Mi riallaccio a quanto Lei ha indicato nella Sua richiesta di consulto a proposito *dell'ostilita* che una mamma puo' provare verso la propria bimba e alla depressione post partum.
Si tratta di un meccanismo inconscio. Quindi e' normale che Lei non ne sia consapevole.
Esistono tante *cause* che possono creare questa inconscia rivalita' e occorre analizzarle in un contesto psicoterapeutico dinamico. Li' si potra' andare a vedere davvero cosa Lei provi. Utilizzando strumenti adeguati come i sogni. Capaci di bypassare le Sue *difese*.
Quindi metta in programma, se le cose non dovessero migliorare a breve, un consuto con uno psicoterapeuta dinamico. Poi decidera'.
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132