Disturbo dissociativo

Salve, sono una ragazza di 25 anni e sono anni ormai che combatto contro ansia e attacchi di panico. Credo che ciò che abbia scaturito questi problemi siano stati gli episodi dissociativi che ho cominciato a vivere già intorno ai 16 anni (dal momento che non ho subito traumi di alcun tipo) e che poi nel tempo insieme a paura, fobie e ipocondria mi hanno portato a diventare una persona che soffre di disturbo di ansia generalizzato. Quello che voglio chiedervi però riguarda il disturbo dissociativo. Spesso si presenta in modo lieve, altre volte in modo molto acuto e per fortuna non dura mai più di qualche minuto (a volte si ripete 2 o 3 volte prima di scomparire) Mi succede che comincio a sentire tutto completamente scollegato, come se mi trovassi in un limbo, e ogni secondo che passa mi sembra sconnesso da quello precedente, come se non ci fosse più la continuità che caratterizza la realtà.Ricordo che quando ero più piccola in quei momenti mi chiedevo "ma sto vivendo?" e non riuscivo a parlarne a nessuno per paura che mi fosse detto di avere un tumore al cervello. La mia più grande paura in quei momenti è di non riuscire ad uscire da quel vortice per tornare al normale scorrere del tempo, ho paura di impazzire o che il mio cervello subisca dei danni. Superata questa fase acuta sento la testa strana, come se dietro la nuca mi bruciasse e la testa fosse pesante, come se mi ci fosse passato dentro un uragano. E poi ho la sensazione di avere poca familiarità con l'ambiente circostante, le persone o addirittura casa mia. Oltretutto si aggiunge l'ansia, la paura di svenire e stare male, la paura che l'episodio si ripeta e tutto ciò che la mia ansia comporta e ci rimetto molto a riprendermi. Avendo letto tante cose nel corso degli anni mi è capitato di imbattermi in termini quali derealizzazione e depersonalizzazione ma non mi è mai successo di avvertirmi come un'automa o chiedermi se il mondo che mi circonda è reale (mentre ad un'amica che ha lo stesso disturbo invece succede), avverto solo una forte discontinuità, come se fossi intrappolata in un'altra dimensione che mi fa sentire persa e scollegata e ogni attimo non ha continuità con l'altro e la sensazione di caos di ripete secondo dopo secondo. Proprio oggi ho avuto uno degli attacchi dissociativi (non so come chiamarlo) piu forti che abbia mai avuto e mi sento molto scossa, come se avessi vissuto un trauma mentre di solito li supero senza grossi problemi. Sono intenzionata a cominciare un percorso di psicoterapia ma sto cercando un bravo specislista (ho avuto già esperienze deludenti). Volevo solo sapere se tutto quello che mi succede è normale perché a me non sembra proprio e mi spaventa tantissimo.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

quello che Le succede è "normale" se letto all'interno di un disturbo ansioso già diagnosticato, nel senso che tra i sintomi di un disturbo ansioso ci sono anche desensibilizzazione e derealizzazione, che si esprimono come ha spiegato Lei.

Ciò detto, posso chiederLe come mai valuta le precedenti esperienze deludenti? Posso chiederLe che cosa non ha funzionato nelle precedenti terapie, quali erano gli obiettivi fissati e se qualcuno di questi è stato raggiunto?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Gentile dott.ssa Pileci, grazie mille per il suo celere intervento.
La prima esperienza l'ho avuta con una psicologa e una psichiatra dell'asl dal momento che, essendo disoccupata, ho sempre avuto difficoltà economiche e quindi difficoltà a trovare l'aiuto di uno specialista. Le due dottoresse erano molto aggressive e quando gli dicevo di non voler prendere ansiolitici (avendo io anche una grossa paura dei farmaci) mi trattavano male e inoltre durante i colloqui erano molto distratte e non mi sentivo aiutata e capita. Ho cercato quindi uno psicoterapeuta (che è anche psichiatra) privato e inizialmente andava bene. Ho anche preso lorazepam e cipralex ma il dottore non mi ha mai detto quali erano gli obiettivi fissati nè mi ha mai detto se avevo cominciato a raggiungerli, insomma è sempre stato poco trasparente. Ogni seduta mi sembrava uguale e dopo circa un anno non vedevo nessun frutto. A gennaio sono rimasta incinta e appena ne ho parlato al dottore lui mi ha detto, quasi imposto (e non consigliato) di abortire e questa cosa proprio non l'ho mandata giù. Ho poi perso la gravidanza per aborto spontaneo e il mio ginecologo insisteva che fosse per i farmaci prescritti dallo psicoterapeuta quindi in quel momento di forte stress ho mollato tutto. Ho fatto un colloquio con una nuova psicologa ma non mi ha ispirato fiducia, è come se tutti non riuscissero a capire che ho bisogno di strumenti concreti che possano aiutarmi giorno per giorno ad affrontare questi problemi e non inutile e banali chiacchiere (quest'ultima psicologa mi ha parlato per quasi tutta l'ora di filosofia). Quindi ecco, sono questi i motivi per cui sono sfiduciata e ancora non ho un lavoro per pagarmi le sedute (all'asl non intendo tornarci visto il poco tatto e la poca professionalità) e purtroppo i miei genitori non capiscono i miei problemi e quindi non mi aiutano economicamente.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Mi dispiace per quanto accaduto, sia per la perdita del Suo bambino che per i diversi trattamenti che non hanno avuto successo.

In effetti, per problematiche di tipo ansioso sono molto efficaci i trattamenti attivi e focalizzati, che permettono al pz. di sperimentare a livello comportamentale, cognitivo ed emotivo soluzioni funzionali al problema.

Se avesse l'opportunità, magari in un centro convenzionato, di accedere a questi tipi di psicoterapia sarebbe un vantaggio.

Può provare, se ritiene, a dare un'occhiata a questi siti, magari facendo un giro di telefonate di professionisti della Sua zona, e farsi una prima idea:

www.sitcc.it
www.aiamc.it

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
La ringrazio infinitamente. Vorrei chiederle un'ultimissima cosa se posso: oggi pomeriggio ho avuto questo attacco molto forte, derealizzazione e panico e ancora adesso non sto bene. Alterno momenti in cui mi tranquillizzo ad altri in cui mi agito nuovamente perchè non riesco a mandar via queste sensazioni brutte e di malessere e mi sembra di stare per perdere il controllo e come se qualcosa di brutto stesse per accadere. E' possibile che l'attacco di oggi mi abbia scombussolata a tal punto facendo tornare a galla tutti questi miei problemi che nel quotidiano cerco di ignorare?
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il punto è che non deve ignorare questo problema, ma affrontarlo. Chiaramente nel modo giusto, attraverso un aiuto specialistico concreto.

La crisi di oggi è semplicemente una delle crisi, in una situazione di disagio che si protrae da tempo. Di solito l'ansia patologica, se non trattata efficacemente, non sparisce nel nulla, semmai si rafforza e cronicizza.

La buona notizia, però, è che si tratta di un disturbo di facile risoluzione, anche se i sintomi sono fastidiosi e spesso invalidanti.

Coraggio!
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto