Felicità scostante

Salve a tutti. Ho 22 anni, e come da titolo non sono felice e soddisfatto della mia vita. Sono consapevole che la felicità sia una condizione da coltivare, e non da raggiungere. Dividerò il testo in due parti per rendere chiarezza, poichè non riesco ad individuare con esattezza il fulcro del problema. FAMIGLIA/ LAVORO: La mia famiglia vive evidenti difficoltà comportamentali, conseguenza delle basi su cui è fondata. I miei hanno un rapporto poco tollerante l'un l'altro; emotivamente dimostrano un legame superficiale rispetto a un'idea positiva di amore. Inutile elencare le cause: Per quanto mi riguarda, ho ricevuto poco affetto da parte di mia madre, ed un modello di riferimento sbagliato, secondo il mio punto di vista, da parte di mio padre. Non provo rancore nei loro confronti, sapendo che fondamentalmente mi vogliono bene, ma mi riesce difficile adeguarmi al loro essere. Mio padre porta scarso valore alla famiglia, la cosa che fa più spesso e meglio è criticare, dalla consistenza dei ceci nella pasta al marcare gli errori più generici, valorizzando molto di rado il buono delle cose. Dato che lavoro con lui, questo mi porta a non sentirmi utile in ambito lavorativo, in cui gli ho più volte chiesto di darmi fiducia anzichè pressarmi costantemente; più che sentirmi utile, desidero in realtà mettermi in gioco, constatare le mie capacità e all'occorrenza migliorarle, prendendomi il lusso di bruciarmi ed imparare. Lui esercita invece un controllo eccessivo su tutto, quasi come se volesse prevenire ogni cosa, e questo ostacola le mie ambizioni, il mio impegno. Ho provato a parlargliene, precisando di non aver intenzione di riversare la colpa su di lui, ma per cercare un punto d'incontro. E' stato inutile, è mentalmente chiuso. SOCIALE/ RELAZIONI: Ho una scarsa vita sociale. Paradossalmente ho una ragazza, stiamo insieme da due anni e dimostra di tenerci a me. L'infelicità che sento influisce in qualche modo anche sulle mie capacità sociali. Durante l'adolescenza sono stato soggetto a comportamenti aggressivi, a cui rispondevo con una certa passività. Col tempo questo fattore è cambiato, e ho iniziato a farmi valere di più, in quanto ora come ora sono in grado di rispondere a comportamenti aggressivi nel modo giusto. Sono socievole, simpatico, discreto quando voglio, ho una buona intelligenza sociale, so adattarmi a situazioni diverse. Eppure ho difficoltà a creare e mantenere un vero e proprio legame con le persone. Si manifestano inoltre episodi di ansia anticipatoria in situazioni che, analoghe, ho affrontato senza problemi in altre occasioni ( Es. Ansia nell'iniziare o intrattenere una conversazione con una persona che conosco/ consapevolezza di poterlo fare senza problemi, rafforzata dal fatto di averlo dimostrato a me stesso anche concretamente ). Dormo poche ore a notte, per quanto lo ribadisca a me stesso, non riesco ad andare a dormire presto. La carenza di sonno ha evidenti effetti negativi. Se necessario vi dirò altro, intanto grazie mille!
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazzo,
l'insicurezza e l'insoddisfazione di cui parla presumibilmente si collegano alla sua passata e attuale situazione familiare, ivi compresi i rapporti sul lavoro, per cui sarebbe opportuno cercare di migliorare la comunicazione con i genitori ed i particolare con la figura paterna.

Le consiglio perciò di consultare uno psicologo psicoterapeuta.

Tenga comunque presente che se non dovessero ottenersi risultati con colloqui individuali, sarebbe opportuno e necessario cercare la collaborazione anche dei genitori.

cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo