Amici immaginari

Buongiorno a tutti,
scrivo nella speranza di capire un lato della mia personalità che mi risulta incomprensibile.
Da che ho memoria ricordo di aver avuto sempre degli amici immaginari. A tal proposito preciso che non sono una bambina ma ho la bellezza di 36 anni...
Questi amici non è che parlino da soli ma ogni tanto mi fanno visita spuntando nei miei pensieri.
Naturalmente non ho mai parlato con nessuno di ciò...e apparentemente sembro una persona normale, cosa che gioca a mio favore nel mondo che mi circonda.
Però vorrei capire fino a che punto sono pazza...
Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Qualcuno ha detto che ognuno è pazzo, a proprio modo. Si vede che lei ha scelto di esserlo lasciandosi attorniare da amici immaginari ;)

A parte tutto, la domanda per capire se si tratta di un problema o no è: quanto questo aspetto della sua vita psicologica la sta facendo soffrire? Le provoca problemi di altro tipo, a parte il fatto che se ne sta preoccupando? Ha problemi in altre aree? Relazioni affetti, lavoro, salute ecc.? Se la risposta è no, può continuare senz'altro a mantenere e coltivare le sue amicizie segrete.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Grazie per la risposta tempestiva e soprattutto cordiale : )

Riguardo ciò che mi chiede:

"quanto questo aspetto della sua vita psicologica la sta facendo soffrire?"

In realtà non è che io soffra molto...di certo non sono la persona con più amici reali al mondo ma pazienza...la mia preoccupazione è che ciò potesse rientrare in qualche forma di malattia mentale...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se non essere la persona con più amici al mondo non la disturba più di tanto, resta semmai la preoccupazione di essere malata. Ossia un po' di ansia, che però non sembra di interesse clinico se per il resto vive serenamente la sua vita.

Diverso sarebbe se soffrisse di limitazioni importanti come ad esempio la paura delle altre persone, di certi luoghi, forte paura di certi animali, paura di uscire di casa da sola.

Tolto questo non vedo di che preoccuparsi. Probabilmente gli amici immaginari le danno quel po' di compagnia che non ottiene così facilmente all'infuori di lei, ma ripeto, non può essere considerato un problema se per il resto sta bene.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Non soffro delle limitazioni che lei indica, sono autonoma in tutto, lavoro e mi sposto tranquillamente.
Riguardo le persone "reali" non mi fanno paura ma a volte mi sento a disagio...ha centrato il punto nel dire che non riesco ad ottenere compagnia dagli altri...a volte non capisco le emozioni degli altri..

Dimenticavo di dire che, per quanto riguarda gli animali, ho sempre avuto paura dei cani anche di piccola taglia...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Che cosa, specificamente, le riesce difficile capire nelle emozioni degli altri? Suppongo riesca a riconoscere emozioni nette come la rabbia, la felicità, la paura o la tristezza.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Si riconosco le emozioni negli altri ma a volte non capisco da cosa siano generate mentre altre volte mi sembrano eccessive, perlomeno a me non verrebbe di piangere o urlare in pubblico...e poi non so come comportarmi in quei casi

Le porto un esempio pratico, se vedo una persona piangere so che bisognerebbe fare qualcosa ma poi non so cosa e come...e questo mi crea disagio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Questa può essere una sua convinzione: che quando si vede qualcuno piangere, si *debba* fare qualcosa. Ma siccome non sa cosa fare, ciò le crea disagio.

Si torna così alla considerazione iniziale: il problema psicologico inizia dove inizia il disagio. In altre parole potrebbe non essere l'avere amici immaginari il problema, ma il fatto che, per mancanza di abilità relazionale/comunicativa ha sentito di doversi costruire dei personaggi di fantasia, più facili da gestire, per supplire alle poche relazioni che riesce a coltivare all'esterno.

Perciò dovrebbe valutare lei quanto questo disagio sia degno del parere di persona di uno psicologo, a seconda di quanto grande lo percepisce.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
"Perciò dovrebbe valutare lei quanto questo disagio sia degno del parere di persona di uno psicologo, a seconda di quanto grande lo percepisce."

La mia impressione, riguardo il mio rintanarmi in un mondo fatto di persone immaginarie, è che arriverò alla fine dei miei giorni senza aver vissuto la realtà che mi circonda...e questo mi crea senza dubbio tristezza...mi sembra di stare sprecando qualcosa che non si ripeterà...

Sono certa che parlare de visu con uno psicologo non potrebbe che farmi bene ma il punto è come farei a parlarci liberamente viste le mie difficoltà?
Per il momento comunque la ringrazio molto della sua attenzione, mi ha fatto capire cose che mi sfuggivano ed è stato molto cordiale.

Buon proseguimento Dottore.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> La mia impressione, riguardo il mio rintanarmi in un mondo fatto di persone immaginarie, è che arriverò alla fine dei miei giorni senza aver vissuto la realtà che mi circonda
>>>

Per questo alcuni ammoniscono: "non sprecare la tua vita".

>>> come farei a parlarci liberamente viste le mie difficoltà?
>>>

Nello stesso modo in cui sta facendo qui. Lo psicologo è formato appositamente per trattare di argomenti delicati, di cui non tutti si sentirebbero disposti a parlare. E con i tempi che lei riterrà opportuni. Il lavoro dello psicologo è proprio di aiutare le persone nelle aree in cui si sentono più vulnerabili. La relazione terapeutica è un ambiente protetto in cui si possono sperimentare nuove idee e possibilità senza timore di essere giudicati o di fare brutta figura.

Le faccio molti auguri