Doc e psicopatofobia

Buongiorno,
in seguito alla morte di mio padre (avevo 19 anni), 11 anni fa, ho iniziato a soffrire di ansia e disturbi ossessivi legati principalmente alla paura di avere malattie mentali. e dopo aver letto un libro, diario di una schizofrenica, mi sono suggestionata sul sintomo della derealizzazione a tal punto che sono riuscita a crearla, non so se sia una cosa possibile farsela venire concentrandosi sul sintomo ma, questa sensazione aimè mi è durata un bel po di mesi, periodo in cui comunque non ho avuto appiattimento affettivo e nulla mi sembrava davvero irreale, ma, mi sentivo distaccata dalla realtà anche oerchè credo che passassi molto tempo a concentrarmi su me stessa e sulle mie sensazioni. POi sono rimasta incinta e tutto questo distraendomi e dopo aver tra l'altro seguito un percorso di terapia conignitivo comportamentale è svanito. A dicembre di quest'anno è mancato mio zio e mi sono ritrovata nella stessa condizione di quel periodo. Tutto è iniziato perchè nella settimana successiva al giorno del funerale percepivo quella giornata come una cosa già lontanissima nel tempo e questo mi spaventava perchè la mia solita psicopatofobia mi portava a pensare che fosse sintomo di dispercezione del tempo tipico di una psicosi. Da allora passo il mio tempo a ricordare cose successe per capire se le percepisco in maniera corretta o no e ovviamente facendolo per mettermi alla prova , conoscendo il doc, la cosa non funziona mai perchè ogni prova fallisce. Sto provando a rimettere in pratica la tcc ma la paura e l'ansia forte con conseguente sensazione di irrealtà a volte mi spaventano talmente tanto che mi è difficile, dandgoli tutta questa importanza, togliermi la sensazione di essere distaccata da tutti... Credo di amplificare il tutto dando a questa sensazione un significato patologico. Secondo voi sono sulla strada giusta per riuscire a controllare queste sensazioni negative? E' davvero derealizzazione o sono sintomi autoindotti o derivanti dall'ansia ? Potrebbe trattarsi di psicopatofobia o secondo voi c'è qualcosa di più??? Vi prego di rispondere. Barbara
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
&gt;&gt;&gt; non so se sia una cosa possibile farsela venire concentrandosi sul sintomo<br />
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Certo che è possibile, amplificare e creare sintomi dal nulla è una delle specialità dei pazienti ansiosi.<br />
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Quando si scatena l'ansia in seguito a dei lutti, significa che è quasi certamente presente una vulnerabilità all'ansia stessa. Il lutto in questo caso è solo la proverbiale goccia che fa traboccare un vaso già pieno, anche se può non essere percettibile durante i periodi non critici.<br />
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&gt;&gt;&gt; Secondo voi sono sulla strada giusta per riuscire a controllare queste sensazioni negative?<br />
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È sulla strada esattamente opposta, che la porta ad aumentare ancora di più l'ossessione. Paure e ossessioni non vanno controllate, vanno affrontate e risolte. Così come è controproducente cercare rassicurazioni illudendosi che in tal modo l'ansia diminuisca.<br />
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Le suggerisco di rivolgersi nuovamente al suo terapeuta oppure di reperirne uno nuovo, comportamentale o strategico.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, so che quando mi induco questa sensazione la devo lasciare correre...la mia domada era se la tcc in questo caso, ovvero dare il giusto termine al mio disturbo e poi cercare di non ossessionarmici sopra, possa in qualche modo con un po' di buona volontà aiutarmi a mandarla via...ad esempio io ultimamente quando mi viene questa sensazione, perchè mi sveglio già al mattino con la paura mi possa venire quindi ovviamente l'ho già richiamata all'attenzione, provo a dirmi non è piscosi e' la mia solita psicopatofobia che mi suggestiona e mi crea ansia e poi cerco di non ossesionarmi con cio' che sento e di lasciare che sia la sensazione che l'ansia vadano via, questo intendevo se poteva essere il modo corretto per arrivare a non farci più caso e non pensarci più.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le ho risposto sopra: cercare di rassicurarsi è il modo *meno* adatto per debellare l'ansia patologica.
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dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore,
mi sono recata dallo psichiatra che mi seguiva e mi ha detto di continuare sul piano della tcc per togliermi questa ossessione sul tempo perchè mi suggestiono troppo è questo il mio problema.
Le chiedo ancora un'ultima cosa e poi non la disturbo più.
Questa cosa di percepire il tempo in maniera distorta mi capita soventemente quando guido per venire a lavoro in tangenziale. Magari ci metto 15 minuti ad arrivare a lavoro e invece mi sembra di essere stata in macchina una vita e di aver guidato per km e km.
Può essere derealizzazione o è una cosa che puo capitare a tutti in certe situazioni?
Perchè poi è da li che io parto a rimuginare e a ricordare cose vissute il giorno prima per capire se le ricordo vicine o lontane ecc...e purtroppo mi sembrano lontanissime e quindi per me diventa una sorta di realizazione che poi mi toglie la spontaneità.
Io lo so che non devo essere rassicurata ma doc a parte e ansia a parte tutti a volte abbiamo bisogno di capire cosa succeede in determinate condizioni. Se ha voglia di rispondermi poi non la disturbo più.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Capita a tutti. La differenza è che l'ansioso se ne fa un problema, inizia a rimuginarci e non finisce più. E così facendo amplifica le sensazioni che già prova. Chi non soffre d'ansia, invece, ne prende atto e va semplicemente avanti con le sue cose.

>>> tutti a volte abbiamo bisogno di capire cosa succede in determinate condizioni
>>>

Certo, ma l'ansioso ne ha bisogno più spesso e, soprattutto, quando non ce ne sarebbe alcun bisogno.

L'ansioso non è curioso, è... ansioso.
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dopo
Utente
Utente
quindi non ha nulla a che vedere con la derealizzazione? arrivederci dottore carissimo mi impegno a mantenere la promessa che non ho già mantenuto non la disturbo più.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La derealizzazione, in questi casi, può essere la *conseguenza* finale dell'aver troppo rimuginato.

In altre parole, sentendo una leggera distorsione temporale o altre sensazioni "strane", l'ansioso inizia a ossessionarsi da solo e finisce per derealizzarsi.

Il non ansioso non ci fa caso e quindi non si derealizza.

Adesso è più chiaro?
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dopo
Utente
Utente
certo tutto più chiaro la derealizzazione non è il sintomo ma la conseguenza dell'ansia e della paura (ingiustificata) che certe sensazioni mi provocano . grazie ancora per tutto e buona giornata.
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