Come non permettere ai problemi personali di interferire con lo sviluppo di sé?

Buonasera,il quesito è abbastanza semplice:come si fa a gestire la propria la vita, in modo tale da non compromettere lo sviluppo personale?Mi rendo conto che,troppo spesso,qualsiasi piccolo evento nella mia giornata,mi porta a rimuginare per ore ed ore, ingigantendo e drammatizzando qualcosa che potrebbe essere considerato solo un incidente quotidiano, poco significativo,fino a che da quello non nascono, per costruzioni mentali tutte mie, pensieri enormi e soffocanti, da cui sorgono poi stati di tristezza o di ansia e preoccupazione, disgusto di me e simili, che mi impediscono di fare alcunché. Resto immobile, schiacciata dal peso di quella negatività,e non mi concentro più su nient'altro al di fuori di quello. Così, per un piccolo litigio con una persona, affatto drammatico e comunissimo, sono capace di arrivare ad una sfiducia totale in me stessa, e poi negli altri, e poi nelle relazioni umane, fino al pensare alla completa insensatezza dell'esistenza.E lo stato di malessere può perfino durare più giorni rispetto al singolo momento in cui l'evento "spiacevole" si è manifestato. Esempio pratico: sto preparando un esame, mi è capitato di litigare con mia madre per una questione legata alla nostra quotidianità, normale discussione madre-figlia, niente cose traumatiche, nessuno mi ha picchiata o insultata; ecco,io sono rimasta triste per più di una settimana,mi sono chiusa in casa a buttare le ore nel niente, non ho studiato, non sono uscita, non ho sentito nessuno, non ho cucinato, non mi sono curata di me, non ho nemmeno visto un film,letto un libro.Insomma,niente di niente.Un'intera settimana a fissare il muro.Oltre a disturbi del sonno e notti atroci.Quando mi succede poi mi costa una fatica incredibile uscirne, perché arrivo ad uno stato di distacco così profondo dalla realtà, da non sentirmi quasi più.Forse ci sono, ma non mi accorgo nemmeno di me.Non saprei dire di essere qualcosa se non un puro vuoto. E quando riesco ad impormi di tornare alla realtà, lo stesso resto molto triste ed è difficile rimettere la concentrazione in qualcosa. Insomma, perdo un sacco di tempo per nulla, assolutamente nulla!Tutti affrontano la quotidianità e allo stesso tempo fanno qualcosa.E tutti si sentono tristi, ma non per questo si chiudono a vegetare per periodi più o meno lunghi di tempo da soli, in un'alienazione direi anche abbastanza inquietante. Io non riesco a farlo, qualsiasi imperfezione mi fa perdere il controllo.Non so vivere e mi sento un'inetta.Ci sono persone che si svegliano ogni giorno in una realtà di fame, povertà e guerra e che davvero rischiano di morire per un'infezione, e io sto qui dietro un computer a chiedere consulti online perché mi prude un braccio!E senza andare troppo lontano, ci sono persone con problemi reali,visto che hanno responsabilità e agiscono nella loro vita, e io invece sto qui a lamentarmi di niente, visto che nemmeno faccio niente.Ma come diavolo si fa a trovare la voglia di fare qualcosa?Non so dove mettere le mani.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

con i limiti della valutazione a distanza sembra un problema di regolazione o autoregolazione delle emozioni, nel senso che dopo un litigio perdi un sacco di tempo a rimuginarci su.

Questo è uno dei tanti problemi delle persone ansiose, ma per questa problematica devi rivolgerti direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica