Paura e ansia da malattie infettive

Salve,

2 mesi fa ho avuto un rapporto sessuale protetto non a rischio in quanto non si è rotto il preservativo e non c'è stato alcun contatto diretto durante la penetrazione. Ma questo rapporto ha creato in me un grosso senso di colpa la cui conseguenza è stata quella di controllare spasmodicamente qualsiasi malattia infettiva avrei potuto incorrere. A 40 giorni non avendo visto alcun segno di nulla, ho iniziato a pensare al peggio (hiv) pur sapendo che il rapporto è stato protetto. Questo pensiero è stato tale da crearmi ansia e palpitazioni al punto tale che ho pensato che un esame avrebbe tolto qualsiasi dubbio e mi avrebbe fatto star meglio.
Quindi a 45 giorni ho fatto diversi esami presso un laboratorio con i seguenti risultati:

HBV Anti-HBs mUI/ml Positivo > 10 (Risposta anticorpale) 14
Anti-HCV Negativo Negativo
SIERODIAGNOSI PER LA LUE
V.D.R.L. (Carbon Antigen Suspension) Negativa Negativa
T.P.H.A. (Reaz di emoagglutinazione) Negativa Negativa
HIV Ag/Ab Combo Negativo Negativo

Il primo positivo essendo stato vaccinato da piccolo contro l'epatite B. Dopo questi risultati non ci ho più pensato per circa una settimana pur avendo ancora ansia e palpitazioni (diciamo che gli impegni quotidiani non hanno facilitato). Dopo una settimana mi sono svegliato finalmente sereno e senza palpitazioni. Il pomeriggio di quel giorno però è sorto un dubbio che mi ha portato un po' d'ansia: l'operatore con cui avevo parlato come linee guida mi aveva detto di fare il test e dopo ripeterlo a 90 giorni.
Nei giorni successivi mi sono informato e come ripetuto qui più e più volte e leggendo le linee guida del Ministero della Salute, dell'ISS e del CDC di Atlanta, un test di IV generazione a 40 giorni è definitivo. Non ho chiesto se fosse di IV generazione ma dalla dicitura dei risultati che ho riportato, da quello che ho capito leggendo online un test Ag/Ab Combo dovrebbe essere di IV generazione.
Eppure tuttora ho un po' d'ansia, poca ma c'è, continuando a dirmi "E se..." pur non sapendo in maniera razionale come quella frase possa continuare.
Quindi arrivando a un punto, da una parte ho postato il mio percorso per avere conferma di quello che dico, ma dall'altra mi piacerebbe sapere come rompere questo ciclo e potermi tranquillizzare.

Grazie per l'eventuale attenzione e disponibilità.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
io le posso dire che il test HIV Combo è di IV generazione ed è da considerarsi definitivo.
Per le problematiche psicologiche la trasferisco in Psicologia.
Buona domenica,
Dott. Caldarola.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottor Caldarola,
Le scrivo di nuovo essendo entrato nuovamente in paranoia. Non ho avuto altri rapporti in tutto questo tempo. Ad ogni modo stamattina a quasi 3 mesi, ho notato delle minuscole microlesioni sul glande (taglietti minuscoli). Spesso soffro di arrossamenti specie dopo l'uso di sapone pur usando un sapone preso in farmacia venduto come adatto per queste situazioni. Come le dicevo sono di nuovo entrato in paranoia. Il test che avevo fatto sulla sifilide può considerarsi definitivo? Mi devo preoccupare di fare qualcosa?
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
A parte queste microlesioni sul glande che potrebbero verosimilmente essere sintomo di una tanto banale quanto curabile, in sede dermatologica, balanite e/o balonopsite (se esce per strada a chiedere, 9 uomini su 10 l'hanno avuta...)

direi che sia il caso che lei si occupi del suo verosimile rimuginio ossessivo su base ansiosa avvalendosi dell'aiuto di un/una collega psicologo-psicoterapeuta che la aiuti, come lei stesso dice, a "rompere questo ciclo". Perché probabilmente si tratta proprio di un circolo vizioso ansioso che mantiene i suoi timori. Lei potrà avvalersi di mille esami clinici per scongiurare i suoi timori ma, i risultati, sarebbero solo delle rassicurazioni. Le rassicurazioni che fanno all'ansia? La tengono "a bada" per un breve periodo di tempo, ma inevitabilmente essa si ripresenta -il più delle volte- più intensa di prima. Quindi una rassicurazione non cura l'ansia.

Quello che cura l'ansia è una terapia psicologica mirata che, non di rado, viene associata a farmaci specifi (di pertinenza psichiatrica)
Oggi esistono terapie evidence based (ovvero fondate su evidenze di ricerca scientifica e pratica clinica), che in tempi sufficientemente brevi, le consinterebbero di:
• comprendere il funzionamento del suo circolo vizioso disfunzionale;
• invalidare le sue credenze ansiose [come, ad esempio, quella riguardo la sifilide. Pensando che ogni minimo sintomo sia riconducibile ad una ipotetica MST];
• acquisire competenze e abilità di gestione funzionale della sua ansia.

Le allego qualche letture sugli approcci psicoterapici indicati maggiormente indicati nella cura del suo disagio ansia-correlato. http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/ https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Ps: opti preferibilmente per un approccio psicoterapico: cognitivo-comportamentale oppure breve strategico.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve,

penso seguirò il suo consiglio di iniziare una terapia. E' abbastanza strano, ma riesco ad analizzarmi ed analizzare razionalmente le cose che ho fatto. Ma in un qualche modo dovuto probabilmente a questi schemi che mi sono costruito, certi pensieri bypassano completamente il raziocinio e mi generano ansia. Provo a calmarmi pensando sempre razionalmente che non ha senso, ma aiuta poco e nulla.

Mi sembra di capire da quello che mi ha postato che dovrò stare attento nella scelta della terapia perchè mi sembra di capire ci siano varie opzioni per la terapia. Cercherò di trovare qualcuno che pratichi quella che mi ha indicato lei.

Grazie per la disponibilità
[#5]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"E' abbastanza strano, ma riesco ad analizzarmi ed analizzare razionalmente le cose che ho fatto. Ma in un qualche modo dovuto probabilmente a questi schemi che mi sono costruito, certi pensieri bypassano completamente il raziocinio e mi generano ansia"

Gentile utente,
Non è assolutamente strano quello che le accade. Dice bene quando parla del fatto che le credenze (pensieri) che si è costruito, bypassano la razionalità. Infatti, in terapia, lavorare esclusivamente da un punto di vista razionale serve poco e a nulla. La psicoterapia invece, all'interno della relazione diadica paziente-terapeuta, ci offre l'opportunità di acquisire *consapevolezza emotiva*. Ci pone davanti alle nostre emozioni negative, permettendoci di acquisire le risorse e le abilità per poterle gestire ai fini di un miglioramento della qualità di vita.

Lieto dell'aiuto offerto
In bocca al lupo!
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