Sospetta depressione partner

Buongiorno,

io e mia moglie siamo insieme da 10 anni e abbiamo 2 figli di 2 e 4 anni.
Lei ha recentemente sostenuto un periodo di 10 mesi lavorativamente stressanti e ha perso molto peso.
Raggiunto l'obiettivo lavorativo sperato, all'inizio di questa estate dopo un viaggio di lavoro è cambiata, fino a dichiararmi di non amarmi più e di non avere idea di se e come potrebbe mai riprendere il sentimento.
Da allora mi ha allontanato fisicamente e mentalmente, rifiutando il contatto e dicendo che ognuno deve pensare a se.
Tale distacco sembrerebbe essere lentamente maturato nel corso degli ultimi 4 anni (!!) a seguito di una serie di episodi in cui ha sentito svilupparsi una forte indipendenza a causa di miei atteggiamenti e piccole mancanze, e che si è poi iniziato a palesare con insistenza nel corso degli ultimi mesi.
E' anche uscito fuori che ha incontrato una terza persona durante il viaggio di lavoro di cui sopra, con cui non sarebbe di fatto successo (ancora) nulla se non una reciproca intesa ed interesse.
Nei giorni sono poi uscite ulteriori crescenti manifestazioni di insoddisfazione verso altri aspetti della sua/nostra vita, fra cui una vita sessuale ritenuta routinaria (mi vede ormai come un fratello), rabbia e distacco anche dai genitori, in particolare verso il padre.
Ha avvertito anche un mancato distacco rispetto alla sua famiglia per colpa della necessità di aiuto che abbiamo avuto da parte dei suoi nella gestione dei figli, con conseguente ingerenza su scelte ed educazione.
A distanza di circa 4 settimane dall'inizio di tutto, nel corso dei giorni l'umore di mia moglie è diventato sempre più cupo, e il senso di insoddisfazione è andato a colpire anche altre sfere della sua vita, la gestione della casa, la scelta dell'appartamento che abbiamo comprato, sue scelte di studio e professionali che hanno condizionato il suo presente.
Ho notato un crescente distacco rispetto alle sue amiche più care per mancanza di voglia di parlare e starsi ad analizzare (molte persone non la capiscono, le dicono che sta esagerando nel suo psicanalizzarsi), e frasi del tipo "devo stare da sola", "devo rimettere apposto tutta la mia vita", fino a "a volte penso sarebbe più facile morire".
In tutto ciò non emerge alcuna preoccupazione o trasporto per la gestione dei bambini nel caso di una eventuale nostra separazione ("tutto verrà da se l'importante è che i genitori siano felici singolarmente, non come coppia").
Ha avuto la scorsa settimana un primo colloquio con uno psicoterapeuta che le ha consigliato di iniziare un percorso individuale prima di eventualmente valutarne uno di coppia. Ma per tutto agosto non potrà contare su tale "appoggio" e ha intenzione di continuare a scavare per rivoluzionare tutto. Io noto un tentativo di auto-distruzione.
Faccio male a temere che mia moglie sia in preda ad uno stato di crescente depressione?
Come dovrei comportarmi per starle vicino in un momento in cui forse preferisce che le stia lontano?

Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è davvero difficile darle un consiglio, senza poter sentire anche la campana di sua moglie, ed è molto importante che abbia iniziato a vedere uno psicologo, anche se durante le prossime settimane non potrà effettuare sedute.

Da quanto scrive sembra che sua moglie abbia covato per parecchio un senso di insoddisfazione e "accumulato" nel tempo una serie di scelte non del tutto gradite - magari dettate dal dovere, dalle contingenze, dal desiderio di accontentare qualcun altro - che ora sta rimarcando e riepilogando.
Non so se sia depressa (non possiamo fare diagnosi online, tanto meno in base a parole non del diretto interessato), ma consideri che potrebbe semplicemente aver raggiunto il limite, dopo un periodo stressante, e aver smesso di fingere che tutto va bene, quando non è quello che sente.
E' possibile insomma che il periodo di intenso lavoro e il cambiamento legato al viaggio abbiano portato a "tracimare" un vaso già colmo, del quale sua moglie può aver cercato di negare l'esistenza fino a poco tempo fa, perchè magari non vedeva alternative o non le sembrava possibile esprimere il malcontento.

Che tipo è sua moglie?
E' una donna che ha fatto rinunce in nome della famiglia e che non si è mai messa al primo posto?
Si occupa di tutto o ha il suo aiuto in casa e nella gestione dei figli?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera e grazie per la sua risposta.
Mia moglie ha apparentemente vissuto un infanzia serena, priva di particolari traumi o pesi. Ultimamente però sembra aver sviluppato risentimento verso i suoi genitori per aver dovuto corrispondere ad un modello di perfezione imposto dal padre, specie a seguito di una maggior fragilità e trasgressivita' del fratello.
Nel corso degli ultimi mesi si è molto concentrata su se stessa ed il suo lavoro, ogni pensiero ed ogni discorso era euforicamente incentrato sui successi che stava ottenendo. Io mi sono occupato di casa e figli (pur lavorando parecchio pure io) contando anche sull aiuto dei nonni.
Diciamo che lavorativamente non ha rinunciato a nulla x me e per i bimbi, anzi, è stata ben supportata da parte nostra. Nel rapporto coi bimbi si è occupata di una presenza di qualità (primo giorno di scuola, brevetto di nuoto, feste di compleanno degli amichetti) io ho avuto più un ruolo di quantità (spesa, preparare la cena e farli mangiare, metterli a dormire).
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Probabilmente il fatto di essersi sentita obbligata a compiacere e dare soddisfazione ai genitori, mostrandosi "perfetta", le ha fatto vivere un'esistenza non autentica, ma caratterizzata nelle scelte dal desiderio di accontentare e non deludere gli altri: questo alla lunga può diventare molto frustrante ed è possibile che ora senta il peso di tutte le rinunce che ha sicuramente fatto per aspirare alla perfezione imposta dal padre.

Forse l'impegno che ha profuso nel lavoro e i risultati che ha ottenuto nell'ultimo periodo le hanno fatto assaporare quel tipo di soddisfazione che non ha mai avuto prima, e da lì può essere partita la confusione, la rabbia per ciò che ha subito (con il risentimento verso i genitori), il pensiero di aver sbagliato tutto.

Sua moglie è plausibilmente in crisi perchè sta affrontando questioni che aveva accantonato per decenni e nodi che stanno venendo al pettine.
Pur ribadendo che da qui non si può porre una diagnosi le direi che non è da escludere che sua moglie non sia depressa, ma che sia fortemente in preda alla rabbia e che i momenti di demoralizzazione corrispondano ai momenti in cui dirige la rabbia contro sè stessa, per aver assecondato in tutto il padre invece di concedersi di fare le proprie scelte e le stesse esperienze dei coetanei.

Le può stare vicino dicendole che comprende che non ha fatto la vita che voleva, che capisce che ora le sembri tutto sbagliato e insoddisfacente, ma che è importante che distingua fra ciò che realmente non la soddisfa e ciò che invece ha ancora valore per lei.

Penso che in questo momento sua moglie non sia abbastanza lucida da saperle dire cosa vorrebbe da lei in termini di sostegno e vicinanza, ma se le darà la sua disponibilità a parlare e a sfogarsi la aiuterà a capire cosa vuole davvero.