Psicologia di coppia

Buonasera,
ho 33 anni, convivo con la mia ragazza da 5 anni e siamo genitori di una splendida bambina di 4 anni
Vi contatto perché per avere una visione, delle soluzioni o delle verità perché ultimamente , ancora peggio in questi giorni, non andiamo d'accordo io e la mia compagna.
Riassumerò brevemente la situazione, dopo che è nata nostra figlia le cose sono cambiate fra noi due, un po' perché lei si era concentrata al cento per cento con nostra figlia , come giusto sia, tralasciando la nostra vita di coppia in tutti i sensi.
Dopo la nascita della piccola ci siamo trasferiti a casa dei suoi in un altra regione, scelta condivisa non per indisponibilità economiche ma per realizzare un progetto per un'attività in comune, che poi non è neanche iniziata per dei disguidi.
Ammetto che ne risentivo tanto di quel distacco e avevo provato in tutti i modi il riavvicinamento ma ho sempre ricevuto la porta in faccia,
ha sempre avuto poca autostima di se stessa e quasi sempre negativa su tutto e tutti.
Adesso da 3 anni non abitiamo più dai suoi genitori ma la situazione è peggiorata, ammetto che perdo la pazienza per cavolate ma sento che è dovuto alla mancanza di affetto da parte sua, penso di essere diventato così per il suo modo di fare nei miei confronti, per la sua freddezza in questi anni.
Tante volte le chiedevo se avesse un altro o cosa, soffrivo in silenzio e non ho mai espresso la mia gelosia, nell'ultimo periodo abbiamo iniziato un'attività sportiva insieme, vedere che nei messaggi o facebook (la rovina dell'umanità e delle coppie) commenta sempre con cuoricini ed altro mi fa star male perché con me non è più cosi.
Attualmente è uscita con un ragazzo conosciuto in palestra perché si trova bene parlare con lui e quando le faccio capire che un po non mi fido reagisce con espressioni strane come per dire che rompo le scatole.
Da tre giorni siamo arrivati all'apice , quando parliamo usa sempre il condizionale : non vorrei buttare via 5 anni ecc , dice che non ha più stimolo di avvicinarsi fisicamente, che deve capire cosa vuole realmente ( non ha un buon rapporto con i suoi genitori), che vuole continuare la nostra storia ma non sa come fare,,ecc ecc.
Ho riassunto un po' di tutta la situazione, so che devo migliorare sotto certi aspetti e non voglio perderla e neanche rovinare il futuro di mia figlia, penso che in un rapporto se non c'è "anche" l'attrazione fisica non possa andare avanti.
Stiamo passando dei giorni molto difficili, sto male e mia figlia non merita questa situazione,
vi chiedo gentilmente un consiglio o che decisioni dovrò prendere in considerazione
grazie
[#1]
Dr.ssa Simona Landi Psicoterapeuta, Psicologo 24 1
Gentile utente,
la situazione che descrivi é critica, sembra che ci sia un problema nella vostra coppia e che non ci sia comunicazione sui vostri vissuti. Avete provato a parlare di come state insieme e dei disagi che provi o di cosa vorresti cambiare nel vostro rapporto di coppia? Inoltre siete genitori insieme ed è importante che vi confrontiate su questo. Come ti senti ad essere padre e co-genitore in questa situazione?

Dr.ssa Simona Landi
Psicologa, Psicoterapeuta individuale e familiare di formazione Gestatica
Esperta in disturbi dell'etá evolutiva e del neurosv

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
La situazione è molto critica lo so e mi rendo conto di non essere più in grado a gestire e sopportare questa situazione.
Mi sto concentrando su mia figlia, un errore che abbiamo fatto è litigare davanti a lei parecchie volte.
Guardi ci sono molte cose non in comune fra di noi, lei è vegetariana quasi vegana ed io no però non impongo nessuno a percorrere la sua scelta o la mia, lei invece tenderebbe a imporre e questa è una cosa di tante.
Ammetto di non aver avuto polso nel nostro rapporto ma di carattere sorvolo o cerco di evitare certe situazioni e questo non so se è un pregio o un difetto.
Non so più cosa fare, ieri sera abbiamo cercato di discutere ed io sono arrivato al dunque, visto che lei gira la minestra, e le ho detto che non si può continuare così e che mi informerò tramite avvocato per sapere quali siano i miei diritti e doveri.
Penso di aver sbagliato a dirglielo però se una persona che sta con te da 5 anni arriva a questo punto che non pensa a niente, che vuole star bene con se stessa, e la capisco, e che adesso non vorrebbe più continuare però vuole aspettare chissà cosa...penso che ho 33 anni e i problemi si affrontino insieme e non queste sceneggiate complessi ecc.
Mi dica lei come comportarmi..abbiamo bisogno di una terapia di Coppia o meglio che iniziò a riprendermi gli spazi e hobby che ho rinunciato?
[#3]
Dr.ssa Simona Landi Psicoterapeuta, Psicologo 24 1
Capisco,
perchè pensa ad una terapia di coppia? Vorrebbe ritrovare un rapporto buono con la sua compagna o c'è una motivazione diversa?
Ovviamente può aiutarvi molto ma prevede che entrambi siate d'accordo a farla. Certamente potrebbe essere d'aiuto per ritrovarvi se c'è questa intenzionalità, ma se non ci sono i presupposti può essere un valido aiuto per separarvi senza "farvi troppi danni" e soprattutto salvaguardando la vostra funzione genitoriale. Come ha già intuito la piccola potrebbe soffrire in questa situazione.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Io non sono intenzionato a perdere la mia compagna e sopratutto distruggere la fimiglia che abbiamo creato insieme.
Penso che la terapia serva per riflettere e arrivare al dunque attraverso un percorso svolto con l'aiuto di un esperto e noi fra me e la mia ragazza, con due sensibità opposte.
Non voglio essere la vittima è riconosco le mie colpe, ci siamo conosciuti e dopo 5 mesi siamo andati a convivere, dopo un anno è nata nostra figlia , desiderata è voluta ma penso eravamo inconsapevoli di come cambia la vita quando si è genitori,
E da lì ci siamo allontanati in tutto.. a volte penso che dovevamo vivere la nostra storia di più e poi diventare genitori, premetto che non mi pento di mia figlia.
Ieri mi sono impegnato a stare calmo, sto facendo di tutto per stare calmo: cucino , pulisco , sto cercando corsi di lingue ecc ecc... e non abbiamo avuto scontri, parliamo però si vede che lei sta male e pure io.
Oggi tornerò al lavoro , perché ieri non me la sentivo psicologicamente,e cercherò di concentrarmi al massimo.
Le chiedo come posso comportarmi?
Devo aspettare che ritrova la fiducia in se stessa per affrontare certi discorsi?
Adesso che faccio 100 cose al giorno iniziò a stare bene con me stesso ma lei mi detto che questo non risolverà la nostra situzione, devo trovare qualcos'altro che non sia in comune per stare bene?
Grazie per la disponibilità.
[#5]
Dr.ssa Simona Landi Psicoterapeuta, Psicologo 24 1
Nei nostri tempi essere coppia é trovare continuamente l'equilibrio fra essere diversi, nutrire sé stessi, i propri bisogni da una parte e lo stare con l'altro, appartenere e condividere tempo, spazi, progetti dall'altro. Sembra che questa crisi con la tua compagna ti stia aprendo gli occhi proprio sul riconoscere ed accettare le vostre differenze e ti permette di ritrovare te stesso creandoti degli spazi di benessere tuoi. Puoi osservare se questo cambia qualcosa fra voi e se attraverso il tuo input anche la tua compagna sia disponibile a rivedere il vostro rapporto. I momenti di crisi nella coppia, anche se carichi di sofferenza, sono fisiologici e necessari, servono per crescere nel rapporto e capire se si vuole e si riesce a stare insieme oppure no. Una terapia di coppia con un terapeuta che abbia un'esperienza specifica sulle coppie potrebbe essere di aiuto per comunicare fra voi in modo autentico e costruttivo a patto che anche la tua compagna sia disponibile.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Concordo con lei, devo ritrovare fiducia e stare bene con me stesso e pure la mia compagna poi si discuterà nel momento in cui si avranno le idee chiare e a mente libera.
la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e la informerò, se le farà piacere, per l'evolversi della situazione.
Saluti
[#7]
dopo
Utente
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Buongiorno,
Io non sono intenzionato a perdere la mia compagna e sopratutto distruggere la fimiglia che abbiamo creato insieme.
Penso che la terapia serva per riflettere e arrivare al dunque attraverso un percorso svolto con l'aiuto di un esperto e noi fra me e la mia ragazza, con due sensibità opposte.
Non voglio essere la vittima è riconosco le mie colpe, ci siamo conosciuti e dopo 5 mesi siamo andati a convivere, dopo un anno è nata nostra figlia , desiderata è voluta ma penso eravamo inconsapevoli di come cambia la vita quando si è genitori,
E da lì ci siamo allontanati in tutto.. a volte penso che dovevamo vivere la nostra storia di più e poi diventare genitori, premetto che non mi pento di mia figlia.
Ieri mi sono impegnato a stare calmo, sto facendo di tutto per stare calmo: cucino , pulisco , sto cercando corsi di lingue ecc ecc... e non abbiamo avuto scontri, parliamo però si vede che lei sta male e pure io.
Oggi tornerò al lavoro , perché ieri non me la sentivo psicologicamente,e cercherò di concentrarmi al massimo.
Le chiedo come posso comportarmi?
Devo aspettare che ritrova la fiducia in se stessa per affrontare certi discorsi?
Adesso che faccio 100 cose al giorno iniziò a stare bene con me stesso ma lei mi detto che questo non risolverà la nostra situzione, devo trovare qualcos'altro che non sia in comune per stare bene?
Grazie per la disponibilità.