Rapporto di coppia e rapporto madre figlio

Salve sono una ragazza di 26 anni e ho una relazione con un ragazzo di 34 da più di tre anni. Il rapporto é sempre andato molto bene solo che non riesco a non preoccuparmi della fobia della madre di lui del distacco da quest'ultimo. Spiego la storia. Lui da piccolo ha passato molto più tempo con la madre per via del fatto che il padre lavorava fuori, il rapporto attuale con il padre non saprei come definirlo, ma comunque all'interno della famiglia non é una figura di rilievo poiché sua moglie lo scredita sempre davanti ai figli e gli litiga per tutto. Tornando al mio fidanzato che ovviamente vive ancora con loro e non ha ancora un lavoro, prima di conoscere me aveva relazioni promiscue e l'ultima storia seria risale a quando aveva 19 anni. Il punto é che sua madre sembra voler incentivare la dipendenza da lei da parte di suo figlio, gli prepara i vestiti, pretende che gli dica tutto (anche se lui spesso non lo fa per fortuna), va a tutte le visite con lui perché dice che lui ha bisogno di lei e quando ci sono io che sto con lui a volte lei dice delle frasi tipo: Tanto prima o poi vi stufate, oppure la moglie è un'estranea é la madre che é importante, ecc. Poi a volte é capitato che lui sia stato qualche giorno da solo in casa e lei voleva per forza farlo andare a dormire dalla nonna anche sapendo cge sarei andata io a fargli compagnia; insomma è una madre invischiante! Vorrei un parere da voi su cosa fare perché temo per il mio rapporto. A lui sembra andar bene l'essere accudito dalla madre che a volte sembra anche manipolarlo per farlo essere dipendente da lei, la cosa positiva è che ultimamente parlando tra di noi sembra che lui sia consapevole dell'attaccamento morboso di sua madre nei suoi confronti e della fobia di perderlo. Se si dovesse sposare per lei sarebbe come un lutto, il problema è che noi spesso stiamo a casa con loro e ho paura che queste continue frasi pungenti che vanno a screditare la relazione di coppia possano influenzare il mio fidanzato e spingerlo magari anche inconsciamente a tornare alle relazioni promiscue di prima o comunque a mettere in atto comportamenti che potrebbero minare la stabilità di coppia. Help!
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Adulti si diventa, anche in amore.

Sarebbe utile che il suo ragazzo oltre ad essere consapevole del disagio e della difficoltosa progettualità di coppia, fosse anche consapevole dei vantaggi secondari dell’essere dipendente.

Se ne avesse voglia, uno psicologo potrebbe lavorare per lui e per la sua indipendenza

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta, purtroppo come ben sa per lavorare con uno psicologo occorre la volontà di volerlo fare e questo potrebbe essere un problema in primis per le difficoltà economiche e poi per il fatto che lui dovrebbe accettare sia l'esistenza di una dipendenza limitante sia l'impossibilità di poter lavorare su quest'ultima autonomamente. Tutto ciò è un ulteriore problema.
Le volevo chiedere infine se secondo lei io dovrei adottare dei comportamenti specifici all'interno della coppia per mantenere la stabilità e l'affiatamento vista la situazione e se vi sia davvero un rischio fondato che col tempo il mio ragazzo possa avere atteggiamenti che vadano a minare la coppia proprio a causa di essere cresciuto con una madre inglobante.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il costo è soltanto psichico, non economico, perché i clinici si trovano anche in convenzione.


Lei, secondo me, non dovrebbe essere complice, connivente, colludente, fare cioè la fidanzata e ribellarsi se qualcosa non le va.

Se gioca a fare il clinico o l’ago della bilancia, rinforza la sua dipendenza e non agevola il cambiamento.
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dopo
Utente
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Grazie mille
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