Problemi con la mia personalità

Salve,
Sono una ragazza di 21 anni, e frequento il secondo anno di università. Questo mese è uno dei più difficili della mia vita, sto avendo a che fare con le conseguenze che una probabile poca stima in me stessa può portare. La mia situazione attuale non mi aiuta perché sono stata da poco lasciata da un ragazzo che per me ha significato moltissimo nella mia vita, sto cercando di superarla perché ho capito (dopo un confronto di presenza e un mese di estenuanti rimuginazioni) che il problema non è stato solamente lui, ma so che in questi casi (e in questa situazione che vi risparmio perchè troppo lunga) il problema sono io e il mio modo di affrontare le cose. Sono affascinata dalla gente solare, che vive alla giornata, quella ammirata dagli altri e di cui gli altri si fidano e cercano per passare le serate, esattamente come lui... penso che mi piaccia proprio perchè ha quelle cose che a me mancano. Con questo non voglio far pensare di essere sola, ho le mie amiche, ma sono rapporti che ho instaurato lentamente ma adesso sono fiera delle persone che ho accanto. Sta di fatto che non sto bene, non voglio cambiare ma migliorare me stessa, una mia amica mi ha detto di essere troppo razionale, percepisce che non mi piace essere presa in giro, che dovrei prendere le cose con più filosofia e che penso troppo. Loro vogliono aiutarmi e io sto impazzendo perchè penso sempre quali atteggiamenti sbaglio con la gente. Non riesco ad essere sciolta come lo sono gli altri, mi sento sempre più piccola, come se io non fossi fatta per certe cose, come se non fossi matura abbastanza. Quando ho un problema con una persona come quest'ultimo inizio a cercare di capire dove ho sbagliato, ripenso ai momenti, alle parole, vedo errori e frasi non dette, distacco, ma io non voglio questo. Con la gente cerco complicità ma forse vado sempre troppo a fondo. Il ragazzo di cui parlavo mi faceva notare che a volte provavo "vergogna", che conoscermi è come un gioco a scacchi. È come se sapessi cosa sbaglio e non so in modo pratico come risolvere, stare bene, senza ansia. Per ora ne ho tanta dopo questa esperienza, mi sono sentita rifiutata, offesa da una persona che si è esposta tanto per poi tirarsi indietro. Io voglio migliorare, non so se si può ma lo voglio fare per stare meglio e per far vedere agli altri che posso essere di più, lo vorrei fare anche per lui, odio perdere una persona per delle mie carenze (che non sono il motivo principale della rottura ma se non ci fossero state penso sarebbe andata diversamente). Penso di sbagliare qualcosa, a volte cerco di cambiare i miei atteggiamenti "imitando" quelle persone che ammiro, prendendo esempio, ma non penso mi aiuti. Non so più cosa pensare, ho tutte le carte in regola per essere una bella persona ma non so usarle, sono troppo sensibile, sto perdendo interesse in qualsiasi cosa, mangio pochissimo, dormo male, studio poco, sono ansiosa. So che ci vuole tempo, ma vorrei sapere cosa ne pensate, se sia normale stare così. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

nulla di male nel porsi degli obiettivi, ma qui mi pare di capire che tu ti senta spesso in difetto con gli altri, che ci siano tanti sensi di colpa.

Nulla di male neppure a porsi domande su se stessi, ma se queste domande riguardano sovente il "dove ho sbagliato", a me pare di capire che potresti avere una bassa autostima che ti porta ad essere insicura, troppo rigida e poco propensa a divertirti.

Quali sono i lati che vorresti cambiare di te e perchè?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Grazie per la risposta. Comincio dicendo che sono stata da sempre molto autocritica, in questo momento ancora di più dato quello che mi è successo. Penso molto a quello che faccio e a come lo faccio, vedo errori ovunque, nel senso che penso che i miei comportamenti siano proprio sbagliati o non adatti alla situazione in cui mi trovavo. Quindi penso continuamente al modo in cui mi pongo, ma sta diventando un pensiero fisso. Più di una persona mi ha descritta come "schietta" o "che dice sempre le cose come stanno" "sincera" (questo loro lo vedono come un lato positivo ma a me non basta). Per quanto riguarda quello che voglio cambiare è proprio il mio modo di pensare, a me stessa e alle situazioni, vorrei essere più positiva, spensierata, sicura, solare. Penso di essere troppo razionale, di non godermi le cose appieno come se non facessero per me o non le meritassi, non so se sia per vergogna, perché sono la più piccola in famiglia e forse ho cercato sempre di sembrare più matura per stare al passo e farmi vedere più seria. Sono proprio confusa, da un lato penso che "cambiare" non mi farebbe rimanere coerente con me stessa, dall'altro se il mio modo di essere non mi permette di essere felice vuol dire che c'è qualcosa che non va. Ho notato che nei momenti imbarazzanti tendo a sdrammatizzare, o a dare spiegazioni quando non c'è bisogno. Quando sto male come adesso somatizzo molto, solitamente mi sento tutto dentro lo stomaco che comincia a brontolare, e mi passa anche la fame.
Alla fine sono una ragazza molto indipendente, ma mi sembra di peccare nelle relazioni. Di concentrarmi troppo sul piacere agli altri o sull'essere come loro, vengo vista come "fredda", "dura", "critica". In questo momento se potessi cancellerei dalla mente di tutti quelli che mi conoscono la concezione che hanno di me. Mi da fastidio anche rendermi conto di questi miei problemi, o del fatto che, vedendo una ragazza che ritengo migliore di me, inizio a studiare i comportamenti, e a confrontarli con i miei, cerco di "imitarla", ma so che non ha senso.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

se hai queste idee, ti comporti di conseguenza e quindi puoi davvero apparire in modo diverso da quello che sei, semplicemente perchè hai paura di essere giudicata, di apparire diversa da ciò che sei, di non piacere, ecc...

Cambiare alcuni aspetti di se stessi è necessario, perchè crescendo siamo costretti a cambiare, adattandoci all'ambiente. Questo non significa non essere coerenti con se stessi, ma apprendere dalle proprie esperienze.

Sembrerebbe poi che ci sia una rigidità che potrebbe essere un sintomo ossessivo.

Per questa ragione una consulenza psicologica diretta potrebbe essere indicata.

Cordialmente,