Mia madre non vede una figlia in me.

Sono una ragazza di 22 anni, quasi 23, e vivo con l’ansia per le reazioni di mia madre.
quando avevo 10 anni, i miei si separarono e nrll’arco di una settimana mia madre portò me e mio fratello gemello via dalla nostra città. andammo a vivere dove abitava il suo “amico”. ci descrisse nostro padre sempre come un mostro, e la colpa di tutto era la sua per degli sbagli a lavoro che fece. negli anni io ero la sua badante, dovevo rassettare la casa a dovere altrimenti mi picchiava, se cucinavo cose non perfettamente buone mi metteva il muso e mi umiliava. così anche quando si lasciò malamente con il suo “amico”, e mentre si frequentava con altri io dovevo stare a casa a preparare la cena pulire e mi insultava se uscivo con le amiche. a 16 anni cambiammo di nuovo città, e li a casa nuova portò da subito il suo nuovo compagno. mio fratello lo detestava e lei lo riempiva di regali di ogni genere, a me fu regalata una aspirapolvere soltanto. mio fratello venne bocciato, e diede la colpa a me(cosa che lui ancora oggi ne è convinto) peccato che purtroppo mio fratello ha ancora difficoltà a leggere e a scrivere. Due anni fa, venne la fine. mio fratello si era messo in un giro di amici che a me non piaceva, ma lei era troppo impegnata a fare la guerra al mio ex ragazzo che pensare al figlio che si drogava. Un giorno, da l’università mi sono resa conto che qualcosa non andava e infatti mio fratello era sparito, e lei alla mia telefonata preoccupata risposte “che vuoi sto lavorando lasciami stare”. mio fratello era partito da solo per un viaggio. da allora fu un incubo. come da sempre io gli sono stata vicina, lui tentò il suicidio, ed io ho annullato tutta la mia vita per fargli da spalla. ora sta meglio, è in cura. il problema è che io non posso fare nulla. non posso uscire che mi rinfaccia che lo abbandono, non posso partire che mi da dell’egoista, non posso fare nulla. a casa sua mi sento morire. a casa all’università vivo con mio fratello, e non posso neppure uscire (se non con lui),lui non vuole vedere nessuno dei pochi amici che mi sono rimasti in questi due anni di clausura. sono stanca di sentirmi sbagliata, di essere mortificata. non mi da neppure i soldi. le ho detto che lei ha solo un figlio, e mi ha risposto che è vero che io purtroppo ci sono capitata, che io sono un’estranea e il compagno invece fa parte della famiglia. odia a priori il mio ragazzo, perché nessuno che mi circonda va bene che siano amiche o conoscenti, infatti ora solo molto sola. aiutatemi non so cosa fare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

mi spiace molto per tutto quello che ha subito e per le frasi che ancora oggi si sente rivolgere da sua madre.
Nessuno merita di sentirsi dire certe cose e spero che le sia chiaro che la colpa non è sua, anche considerando che ha fatto molto più di quanto le spettasse per essere d'aiuto e supporto ai suoi familiari.

Ci dice che sta studiando all'università, quindi ha un progetto futuro che la porterà (le auguro) lontano da tutto questo, e ci dice anche di avere degli amici, quindi ha persone che tengono a lei ed è capace di costruire dei legami con gli altri, nonostante tutto.

Le suggerisco di concentrarsi sul futuro e di impegnarsi per terminare il prima possibile gli studi, così da rendersi autonoma e da non farsi più carico di problemi che non può essere certo lei a risolvere.

I rapporti con suo padre sono del tutto interrotti?
Che opinione ha di lui?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
la causa del divorzio secondo mia madre furono degli sbagli che fece mio padre a lavoro. gli stessi che ha fatto l’attuale compagno, che però vive ancora a casa con noi. dopo 10 anni, ho cercato informazioni su di lui ed il suo essere sparito. ho scoperto che ci mandava regolarmente delle lettere. è stato male, ha sofferto di depressione anche lui, tentò anche lui il suicidio.
è una persona buona. tutto questo lo so, ma in segreto da lei. per l’università ho perso una sessione intera quando mio fratello è stato male. ho perso la voglia di studiare. mentre studio non sono mai tranquilla. mi sento stupida,inconcludente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Perché non lo ricontatta?
Ha due genitori e non solo una madre, ma anche un padre che ha sofferto per la lontananza da voi e che ha cercato di essere presente scrivendovi, anche se - da quanto ci dice - vostra madre ha sicuramente nascosto tutto ed evitato ogni ulteriore contatto, violando i suoi e i vostri diritti.
Come figli avevate il diritto di mantenere un rapporto con lui e lui, come padre, aveva diritto di vedervi e sentirvi (salvo prescrizioni del tribunale, che immagino non ci siano state).
Lei potrebbe perfino chiedere i danni (danno psichico) a sua madre per come si è comportata e per quello che vi ha fatto passare, quindi non ha nessun motivo per evitare di ricontattare suo papà.
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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2 20
Gentile Signorina,

il Suo esposto qui sullo spazio consulti di Medicitalia, ha toccato particolarmente le mie "corde" emotive. Lei è una donna coraggiosa, sa! Mi ritrovo, inoltre, nelle parole della Dr.ssa Massaro. Ora, più che mai bisogna che Lei raccolga le sue giovani forze e si concentri sull'Università. Spero che l obiettivo "Laurea" sia di breve scadenza, altrimenti Le conviene valutare l'idea di cercare subito una sistemazione lavorativa.

Lei ci racconta del regalo dell'aspirapolvere ricevuto da Sua mamma. Anche questa sua confidenza mi ha colpito molto, perchè mi ha portato ad immaginarla chiaramente nel suo ruolo di Vice- mamma o Mamma- sostituitiva all'interno della sua famiglia più volte "ricostituita" di nuovi compagni di mamma. Ho pensato anche che la sua mamma - probabilmente - si è trovata spesso a dover lavorare tanto e ha dovuto, per le sue ragioni, delegare a lei un po' di "compiti" famigliari... Quando Lei uscirà di casa ( le auguro presto), potrà vedere tutto ciò da un'altra prospettiva probabilmente più distanziata, e le auguro più neutra a livello affettivo.

E' bello sapere che Lei tiene il ricordo di un papà "buono" dentro di sè. Questo è importante per la sua vita affettiva, ancor più ora che ci racconta di soffrire di una solitidine profonda. Se può, cerchi di riprendere gradualmente i contatti con lui!

Io credo che Lei abbia già fatto delle belle "conquiste" nella sua vita, prendendosi cura del fratello e anche in qualche modo del menage familiare, offrendo inoltre il suo supporto prezioso ad una madre in bilico nelle sue varie posizioni interpersonali ( di mamma, di moglie e partner di più uomini) .Personalmente non la sento una ragazza "inconcludente", anzi come Le ripeto la sento molto consapevole dei passi che dovrà compiere.

Le auguro di ritrovare la grinta che ha dentro, eventualmente facendosi "accompagnare" da una regolare consulenza psicologica, finalizzata al sostegno della sua autostima e del suo equilibrio psicologico e affettivo, almeno fino al raggiungimento della sua indipendenza economica, che vedo preliminare e necessaria alla sua uscita definitiva di casa.

Un saluto e tanti auguri per tutto.
Dr.ssa Alessandra VAROTTO

Dr.ssa Alessandra VAROTTO
psicologa clinico dinamica indirizzo comunità
Iscritta all'albo Regione Veneto n.7550
www.studiovarotto.com

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dopo
Utente
Utente
Ho riletto più volte il suo commento, molto epatico. La ringrazio per i consigli della quale farò tesoro, spero di riuscire ad ingranare di nuovo la giusta marcia.
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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2 20
...voleva dire molto "empatico"? Mi creda , è difficile esserlo su piattaforme di questo tipo, dove si guarda molto la forma della scrittura e si conta spesso anche il numero di parole. La ringrazio di cuore , auguri di buona Marcia per la sua prospettiva di indipendenza! AV
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le auguro di riuscire a modificare questa situazione, con i suoi tempi e i suoi modi, così da arrivare ad essere più serena e a lasciarsi alle spalle quello che ha dovuto subire.
Ci aggiorni se ci saranno novità!

Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodsicologia.it
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dopo
Utente
Utente
Vi scrivo a distanza di un po’ di tempo, forse per dare un messaggio positivo a chi capiterà di inciampare nel mio post precedente....
Ho 24 anni, mi sono laureata, ho trovato un bel lavoro.

Mi sono data una pacca sulla spalla, e mi sono detta BRAVA!

Vivo in un’altra città, e mi è tornato il sorriso anche se continuo a leccarmi le ferite. Sento e vedo quando posso mio papà che è stato molto orgoglioso il giorno della mia laurea, vivo con il mio fidanzato con il quale abbiamo dei progetti insieme. Non è facile neppure ora, mia mamma è rimasta sola, ha perso il lavoro, mio fratello vive ancora una situazione particolare....
ma ho imparato a perdonare e alle volte dimenticare, ho imparato a dare sostegno a gli altri, ma soprattutto ho imparato a gestire le miei priorità. Dove la mia prima priorità sono proprio io.

Grazie