Paura di non essere amata

Buongiorno,
Mi spiego meglio...io e il mio fidanzato abbiamo iniziato una relazione molto travagliata; entrambi fragili ma con fragilità diverse, lui è un po più razionale di me e più sciolto...mentre io più sensibile, somatizzo su quasi tutto, sono stata single 6 anni senza accontentarmi mai perché volevo scegliermi io un compagno. Quando rincontro lui, dato che gia ci conoscevamo, e ci frequentiamo i miei sentimenti si sono affievoliti via via, sia perché 6 anni di solitudine mi hanno chiusa in me stessa e ancora non riesco a entrare nell'ottica della "fidanzata" sia perché la relazione é iniziata con la distanza in mezzo, per motivi di studio. La distanza l'abbiamo "risolta" andando sia io che lui a trovarci nelle rispettive città di studio, ma durante queste "convivenze" di pochi giorni, anche solo un weekend, hanno fatto uscire sempre e ribadisco sempre battibecchi, nervosismi, malumori e difetti reciproci ma anche parole come "non ti sopporto più" (a lui era scappata una volta). Sopratutto da parte mia ho sempre mostrato più di lui insofferenza nel rapporto perché onestamente nonostante la distanza non mi aspettavo che ci sarebbe stato tutto questo stress, i miei musi lunghi e capricci lo hanno scocciato più di una volta ma dovuti, perlopiù, alla mia insofferenza per questo tipo di rapporto. Non so se lui ne sia consapevole di questo, di certi atteggiamenti miei non mi sono riconosciuta nemmeno io, mai stata cosi nervosa anzi che essere felice. Pero non so se riesco a resistere ancora anzi, più di una volta spero di trovare il coraggio a lasciarlo, perché una volta visti i miei difetti non mi capacito di come mi possa voler bene, oppure che mi lasci lui...pur di non subire questo calvario della distanza e di una solitudine che mi ha attanagliato 6 anni e disabituato anche al fatto che in questi contesti litigare é più che normale...mi sento vuota, e ho paura che se prima o poi non lo lascerò io, mi lascerà lui, cosi come nelle esperienze passate.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
non si tratta di resistere per paura della solitudine ma di affrontare i "nodi" che si sono venuti a creare, sperimentando modalità relazionali efficaci.
Inoltre forse è necessario avere maggiore autoconsapevolezza dei condizionamenti derivanti dalle rispettive storie di vita, altrimenti è possibile che li subiate passivamente non dandovi la possibilità di apprendere dall'esperienza.

"6 anni di solitudine mi hanno chiusa in me stessa "

Credo che questa affermazione riguarda la paura di fidarsi dell'altro e il timore di esprimerla in modo esplicita, cosa che porta a metterla in atto attraverso il comportamento (es. "ti metto il muso", "ti lascio").

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it