Ipocondria e problemi sociali

non bastano 3000 parole concesse dal sito per esprimere il mio stato e raccontare come sono arrivato a questo punto, ho 20 anni e sono rimasto solo con mio padre che è una persona distaccata, fredda; mai un abbraccio o un "ti voglio bene", non c'è rapporto.
io che non ho titoli di studio, mi sono fermato alla terza media ed ho fatto 2 anni di scuole superiori.
una vita sociale molto ristretta, esco poco; perlopiù sto a casa tra pc e videogiochi.
l'assistente sociale della mia città mi aiuterebbe a trovare un lavoro, ma devo prima di tutto prendere la patente e non sarebbe un problema, potrei farlo.
il problema è il mio stato da ipocondriaco: quando ho la paura di avere una malattia (tumori) smetto di vivere, faccio ricerche compulsive in rete sulla patologia che penso di avere, mi rattristo, smetto anche con i videogame, mi viene un nodo alla gola tremendo e mancanza d'appetito, una tristezza perenne con lo stimolo di piangere.
sono situazioni che durano mesi, non pochi giorni; dopodiché torno ad essere una persona normale.
il punto è che ora mi è concesso farlo, dato che sostanzialmente non ho nulla a cui pensare, ma se decidessi di intraprendere gli studi per la patente e buttarmi poi nella ricerca di un lavoro, se mi venissero questi momenti sarebbe la fine; non darei più importanza a niente, lasciando stare tutto e avendo come unico pensiero una determinata malattia.
non so come uscirne, non sono stato mai come i miei coetanei; spensierato e felice di vivere.
sempre una persona cupa, triste, non prendo mai iniziativa.
avete da consigliarmi? sono stato molto sintetico, avrei tanto da scrivere ma credo ciò renda l'idea del mio problema
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Ge tile utente,

la Sua storia personale,
sintetica ma chiara,
dà ragione dei Suoi stati d'animo.

Non si è mai rivolto ad uno specialista per riceverne un aiuto? con quale esito?

Lei ci chiede un consiglio.
Ma occorre innanzi tutto una diagnosi, che lo specialista fa di persona.
Il consiglio è dunque di rivolgersi o ad uno Psicologo psicoterapeuta o a uno Psichiatra
e di intraprendere poi una terapia (farmacologica e/o psicologica) se sarà ritenuto opportuno.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
sinceramente non ho mai visto nessuno, perché non voglio una terapia farmacologica che ti rimbambisce e basta..
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

"..non so come uscirne, non sono stato mai come i miei coetanei; spensierato e felice di vivere...",

innanzi tutto occorre diagnosticare questo Suo malessere e disagio, che dura da tempo.
Di conseguenza le terapie:
percorsi psicologici, farmaci solo se necessario,
come potrà approfondire qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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