Famiglia

Buongiorno,

sto seguendo un percorso psicologico, nel quale sto cercando di analizzarmi e analizzare il mio comportamento nel passato che credo spesso mi ha condizionato.
Ho avuto un rapporto di coppia durato dai miei 25 anni ai 36, finito per la partenza di lei per un lavoro all'estero e il mio avvicinarmi per solitudine ad una collega dalla quale in precedenza avevo ricevuto delle avances.
Perché ho deciso di frequentarla anche se sapevo che ci avrebbe provato?..perché ero sicuro di mettere la distanza di sicurezza necessaria...certo in maniera presuntuosa...ma ero sicuro e soprattutto non avevo nessun interesse.
Dopo 4 mesi sono capitolato...e dopo nemmeno una settimana la mia ragazza mi ha lasciato....
I primi 4 mesi sono stati molto belli...poi l'ansia e l'angoscia hanno cominciato a colpirmi...con il ricordo della mia ex ragazza...e la mancanza di essa.
sono passati due anni...sto male e penso a lei...ma non riesco a lasciare la mia attuale ragazza...ci ho provato..dopo un mese torno da lei in preda ad attacchi di panico...
Lei mi ha chiesto di sposarci...ma a me la cosa terrorizza....come mi terrorizzava con la mia ex ragazza...
Non so cosa pensare..il lavoro con la mia terapeuta mi ha fatto progredire...ma spesso faccio passi indietro....soprattutto quando ci sono date o ricordi che mi riconducono alla mia ex ragazza.
premetto CHE SONO VISSUTO IN UNA FAMIGLIA DI QUASI SEPARATI IN CASA...LETTI DIVERSI....POCO DIALOGO....PERIODI ABBASTANZA LUNGHI DI NON RIVOLGERSI LA PAROLA.
GRAZIE A TUTTI PER IL VOSTRO TEMPO.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

alla Sua adulta età il lavoro personale per
"liberarsi dai genitori interiorizzati"
dovrebbe essere giunto a buon punto,
soprattutto facilitato dalla psicoterapia;

evitandoLe così di collegare le vicende della coppia genitoriale alle Sue difficoltà personali,
come da titolo del Consulto
e in chiusura (in maiuscolo..).

Se invece si accorge di non progredire attraverso la psicoterapia (la Sua Psicologa è anche Psicoterapeuta, giusto?),
è necessaria una verifica assieme alla Specialista
rispetto agli obiettivi che avevate concordato.
Eventualmente occorre considerare anche l'opportunità di cambiare terapeuta e/o approccio.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

la ringrazio per la sua gentile risposta.
Ho seguito diversi specialisti, per diverso tempo, sono passato dalla branca del comportamentale cognitivo, alla teoria (spero di incastrarla bene in questo termine) della Gestald...
Il problema è che non riesco a lasciare andare il mio passato, sia con la vecchia storia finita o non finita, e sia con i vari comportamenti della mia famiglia.
Sopratutto nel primo caso, della mia storia con l'ex, forse visto la durata (10 anni) e le modalità traumatiche della fine del rapporto, poi chiarite in seguito....mi rendono in uno stato persistente di angoscia.
Forse, e dico forse, ci sono gravi squilibri in me, che mi porto da tempo e con i quali ho imparato a convivere, oppure, credo che non ho la capacità di andare avanti, dopo una sconfitta o altro...restando legato ai ricordi e soffrendo per una condizione che non ho più mi crogiolo in essa...guardando il passato e ignorando il presente.
Oppure la sensibilità che ho( per dare un esempio concreto, se trovo una lumaca attaccata ad un mattone la porto nell'erba) mi condiziona a tal punto da non permettermi di prendere distanza da pensieri negativi....o meglio...non riesco ad essere egoista quel poco da riuscire a sopravivere....
Vorrei in ultimo chiedere in maniera non polemica, su quale branca orientarsi in psicologia in base alle proprie difficoltà.
Grazie per il tempo che mi dedicherete.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

se Lei ha "..seguito diversi specialisti, per diverso tempo, sono passato dalla branca del comportamentale cognitivo, alla teoria (spero di incastrarla bene in questo termine) della Gestald..."
e
se ora chiede "..su quale branca orientarsi in psicologia in base alle proprie difficoltà..."

mi chiedo se ha applicato tutto il suo potenziale di impegno al cambiamento;
oppure se si è meramente affidato al Suo terapeuta.

Nessuna psicoterapia funziona "di per sè",
ma unicamente se si costruisce una alleanza terapeutica,
sulla base di obiettivi chiari e impegno (da parte di ambedue) verificabile .

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#4]
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Utente
Utente
Buonasera,

la volevo informare sugli sviluppi della terapia.
Ho seguito il suo consiglio, e mi sono affidato completamente alla mia psicoanalista.
Da qui pian piano, ho iniziato a notare nel nostro percorso, un mio attaccamento di tipo analitico nei vari ragionamenti, come se tutto potesse essere spiegato con una formula matematica oppure una motivazione ben specifica.
Sto imparando a sentire quella parte di me " di pancia" o meglio a sentire le emozioni, forse la mia famiglia con le sue difficoltà e varie complicazioni, hanno spinto a farmi spegnere o perlomeno a rendere questa parte di me un vettore di riserva, prediligendo il mio pensiero logico, e portandomi spesso a spegnere quello che forse volevo veramente.
Se sono felice o meno, ancora non so dirglielo, posso dirle che ho lasciato andare forse l'amore della mia vita, dandomi come risposta il fatto che lei voleva cosi, e che dovevo lasciar andare se amavo veramente, ed altri pensieri che non sto qui a dirle....
E forse ho lasciato che i nostri problemi non venissero risolti, come la nostra totale mancanza di fisicità, che hanno provocato dei pensieri orribili in lei come mi ha confermato lei dicendomi "mi hai fatta sentire brutta e orribile"....
Forse mi sono rinchiuso in un mutismo ragionato ed oculato...giustificandolo a me stesso per via dei suoi atteggiamenti nei miei confronti, visto che molte volte i nostri problemi lei preferiva renderli appannaggio di altri, invece di uno scambio di opinioni nostro come coppia.
O forse non sono capace ad amare, la mia parte razionale prevarica e tende a soffocare la mia parte emotiva, come meccanismo di difesa, e in questo mi permetta di dirle, senza voler scaricare colpe e indossare una sorta di abito di vittimismo gratuito, credo che la colpa sia da ricercare in due elementi, i miei genitori e la mia sensibilità.
Posso sembrarle presuntuoso ma effettivamente la mia sensibilità, spesso mi ha portato a pensieri poco carini verso la vita...e spesso ad odiarla...
Sono nato in campagna...e mio nonno era un allevatore...ogni volta che arrivava il ciclo di fine del bestiame....le lacrime mi riempivano gli occhi...mi chiedevo perché doveva essere cosi...perché dovevano soffrire per noi...
Spesso sentivo i loro commenti...dovevo abbandonare la tavola...non riuscivo a capire frasi del tipo" sono nati per questo"....
Cosi mi sono isolato nel non voler più essere a tavola con loro, o quanto meno ridurre al minimo ...appena potevo uscivo di corsa per allontanarmi da quella cattiveria...
Ho incominciato ad evitare la carne...ad evitare le persone cattive e insensibili.....
I miei genitori litigavano sempre...con parole grosse che volavano come brezza leggera di una primavera con nubi temporalesche all'orizzonte....ricordo gli urli...di quando ero bambino...il loro prendersi alle mani....il dormire separati...il non rivolgersi la parola per mesi e mesi...
Non li condanno ne li odio....paradossalmente....siamo diventati una famigli con noi figli( io e mia sorella più piccola di 9 anni) quando siamo diventati grandi noi...abbiamo iniziato a fare tutte le cose che fanno una famiglia...gite di domenica, mare l'estate...e niente più problemi economici.
Eppure non sento quel desiderio di avere una famiglia...mi spaventa il matrimonio...il fatto di diventare padre....mi sento di aver sbagliato tutto e di vivere una vita che non è la mia...eppure ho un lavoro stabile, una casa di proprietà, un conto in banca che mi permette di attingere al bisogno....una nuova donna che mi ama e dei nuovi suoceri che mi adorano...eppure dentro mi sento spento, mi sentivo cosi già da tempo e mi ero confidato con la mia ex, forse alimentando ancor di più le sue insicurezze paranoiche....dopo la fine della nostra storia...sono sprofondato in una sorta di tristezza latente....sento che mi manca lei... i nostri momenti belli e brutti e mi manca la voglia di vivere, mi trascino nella routine giornaliera per non pensare, eppure nelle quattro mura del lavoro mi sento in gabbia.... mi rifugio in esse per sentirmi protetto ma alla fine diventano qualcosa che alimentano questo stato negativo, di sensi di colpa, di rimpianti.
Spero di non averla assorbita troppo e la ringrazio per la sua cortesia.

distinti saluti
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

è stata la psicoterapia a far scaturire tante sensazioni, riflessioni?

Oppure ha semplicemente tolto "il tappo" che bloccava tutto?

Di tutto questo ne ha fatto partecipe anche la Sua Psicoterapeuta?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#6]
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Utente
Utente
Buonasera,
Ringrazio anticipatamente per la sua risposta.
Lei mi chiede se ho tolto il tappo.... è probabile Anzi sicuramente credo che sia proprio così ....ho tolto il freno che in passato mi ha limitato e mi ha tolto la capacità di essere obiettivo nella mia storia...
Posso dirle una cosa... non riesco a capire come mai a distanza di 3 anni dalla fine della mia storia non riesco ad essere felice e soprattutto non ho una serenità a livello emotivo..... Purtroppo sto rivivendo tutte le emozioni e la freddezza della quale mi ritrovavo nella mia storia finita.... con la differenza che all'epoca sentivo i miei sentimenti forti cosa che invece ora non ho..... eppure non riesco a stare senza la mia attuale fidanzata ci ho provato a lasciarla ma poi sono tornato da lei....
Quello che mi fa stare male è sapere la mia ex lontana da me senza l'opportunità di parlargli e di riuscire a starci insieme.... sicuramente un rapporto così profondo essendo stato il primo è lungo oltre 10 anni mi ha toccato dentro... Eppure tutto quello che le ho detto nella precedente mail non allevia il dolore che provo soprattutto ora che ho il sospetto che la mia ex si frequenta con il mio migliore amico.....
A volte mi sento un mostro in quanto ho di questi pensieri e nel frattempo sto facendo del male a una persona la mia attuale fidanzata che mi ama tantissimo..... Eppure glielo dico in maniera molto sincera non riesco a capirmi È come se il discorso amore e sentimenti fossero un turbinio di emozioni e pensieri ai quali non riesco a dare una definizione.... sono per renderle meglio l'idea una sorta di mareggiata che andando avanti e indietro tende a sbattere le barche sugli scogli..... a volte ho pensieri veramente brutti è poco piacevoli e guardando il futuro ora non riesco a non vedere quel nero in lontananza...... so che il percorso psicologico che sto facendo sicuramente riuscirà ad aiutarmi ea darmi gli strumenti per poter uscire fuori da questo baratro..... Eppure questa sensazione di aver perso qualcosa di grande e bello non riesco a togliermela di dosso... ho questa sensazione di aver sprecato del tempo e soprattutto di aver sprecato qualcosa di bello.... Eppure la nostra storia non è stata facile e le nostre divergenze a volte molto difficili da superare.... come le ho detto probabilmente e aggiungerei sicuramente lo stato in cui verso non ha semplificato le cose ....Anzi sicuramente le ha rese molto più difficili... eppure non riesco a scrollarmi di dosso questa ansia questa sensazione di non vivere.....
Vorrei poter essere felice e soprattutto vivere con tranquillità Ma attualmente non ci riesco ossessionato sia dalle difficoltà del mio carattere della mia persona e soprattutto dalla mia storia finita.
Grazie
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
On line non si riesce a capire se si tratti di un problema affettivo,
oppure di un pensiero talmente ingombrante che non Le dà tragua,
oppure altro ancora

Ma certamente la Sua Psicoterapeuta avrà fatto una diagnosi e insieme ci starete lavorando, vero?
La Sua Terapeuta è al corrente che Lei sta corrispondendo con noi?
A cosa è dovuta - a Suo parere - tale Sua necessità o desiderio?

Dott. Brunialti
[#8]
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Utente
Utente
Buongiorno,

la ringrazio per la sua tempestiva risposta, e per l'ora tarda a cui l'ho portata...vedo e traspare un amore per la sua professione e mi permetta di farle i complimenti.
Ovviamente ho informato la mia terapista di questa mia inclinazione a cercare su vari siti soddisfazione a delle mie domande, che poi ovviamente vengono riproposte nelle nostre sedute.
Come le dicevo ieri la mia natura curiosa e votata alla spiegazione razionale mi spinge spesso a documentarmi su molte cose che interessano la mia vita, quindi c'è massima fiducia nella mia terapista, e le escludo fin da subito che io cerchi dei confronti per capirne e testarne la bontà delle sue azioni, è stato un errore fatto all'inizio, dove mi avventuravo su di un terreno sconosciuto e impervio, e lo scivolone c'è stato tutto.
Per risponderle, non siamo ancora giunti ad una diagnosi, anche se non le nego che c'è da parte mia una certa spinta per averla, mitigata dalla terapeuta che mi spinge a "sentire più le emozioni" che cercare un risvolto diagnostico.
Ovviamente non pretendo on-line di capire o farle capire la natura delle mie emozioni, il mio intento è avere un binario da percorrere ....capire perchè spesso mi isolo e tendo fermarmi davanti a situazioni dove potrei essere ferito, piuttosto che combattere e provare.....evitare la sofferenza momentanea anche se poi ho constatato che si soffre il doppio...dove spesso metto da parte i miei bisogni...le mie aspettative...dove spesso prevale il mio essere diplomatico.
Ha presente il buon soldatino?..bene...volevo essere un militare di professione...ma per non stare lontano da casa...ho evitato...ma di natura lo sono...dentro nel profondo sono un soldato.
A cosa è dovuta - a Suo parere - tale Sua necessità o desiderio? mi chiede lei....le rispondo dicendole che sto cercando di capire da dove deriva questa mia fragilità....da dove manco-se cosi fosse-di forza di volontà, oppure di spegnere magari quella sensibilità che mi ha portato sempre ad aiutare gli altri trascurando la mia lei, non so dirle con esattezza cosa c'è che non va o dove sbaglio, ma c'è...lo avverto, altrimenti ovviamente non sarei qui.....
Di sicuro il pensiero ingombrante a cui fa riferimento c'è, e spesso dopo le sedute tende ad alleggerirsi...per poi tornare nei giorni seguenti cupo e grigio su di me.....ma quello che ha scaturito le cause con la mia ex, responsabile( mi passi il termine) di questa ossesione altalenante, spesso sono state presenti nella mia vita in passato su altri campi, come se da una parte questo sbagliare fosse radicato in me in maniera quasi cronica.
Concludo dicendole in maniera molto intima, quello che succede, nel rivedere la mia ex che lavora in un'altra regione e che spesso torna,provocandomi attacchi di ansia e ricadute di una tristezza indescrivibile,la sua indipendenza da me, il non averla più accanto, in questi momenti sto male, e sapere che la mia attuale ragazza mi ama e io le sto facendo questo, non migliora le cose.
Eppure nei primi mesi di fine del nostro rapporto(lei ha spinto per lasciarmi) non ero stato cosi male, complice anche il fatto dell'inizio del mio nuovo rapporto, ma passati sei mesi è iniziato il mio calvario, fatto di pianti e ansia.
Sa avvolte invidio le persone che escono da una storia con una certa facilità, forse sarà solo apparente, ma sono felici con il nuovo compagno/a come se fosse la prima volta....io invece sento che ci sono cose che non ritornano più...come questo mio amore che ho perso molto per causa mia, ma del quale sento una mancanza profonda, e come cose che nella vita stessa passano e non le riavremo più.
Forse alla fine sono un pessimista leopardiano cronico, dove lascio che emozioni come nostalgia e tristezza prevaricano il tutto...e mi condizionano nela vita di tutti i giorni.
Sentitamente ringrazio
[#9]
dopo
Utente
Utente
dimenticavo di aggiungerle, che spesso ho preso come esempio l'equazione di DIRAC per rappresentare cosa provo dentro per la mia ex storia......

Distinti saluti.
[#10]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Stabilire un canale parallelo con noi qui
non giova alla Sua psicoterapia.

Piuttosto approfondisca le tematiche con la Sua Terapeuta,
evitando di attribuire alla Sua "..natura curiosa e votata alla spiegazione razionale mi spinge spesso a documentarmi su molte cose..";
al contrario, correndo in tale modo il rischio di una certa ossessività
e dispersività.

Ne parli a fondo con chi si prende cura di Lei.
Se constata che sta girando da tempo attorno ad uno stesso nucleo
senza alcun miglioramento
porti il problema in seduta ed eventualmente ipotizzi di cambiare Terapeuta.

Saluti cari.
Dott. Brunialti
[#11]
dopo
Utente
Utente
salve,

innanzi tutto la ringrazio di nuovo.
Questa situazione dura da 3 anni, ma si è aggravata nell'ultimo anno, ho cambiato già il terapeuta, ma con l'attuale c'è un buon feeling e sento di aver fatto passi in avanti.
Ma non nego che lei ha centrato il punto, visto che da un certo tempo quantificabile nei ultimi 5 mesi, il nodo centrale della mia ex ragazza mi tiene ancorato in una sorta di limbo da dove non riesco ad uscire.
Ho una rabbia e dei sentimenti dovuti ai suoi comportamenti contradditori che spesso hanno funestato la nostra storia.....ma non le nego di sentire nel profondo un grande sentimento.....della serie che certi amori non muoiono mai...e che dobbiamo imparare a vivere senza.
Sicuramente c'è un certo squilibrio in me, e non le nego, che spesso evito tutto ciò che riguarda la mia ex, anche se non sono riuscito a togliere le nostre foto da casa, anche se i luoghi del mio quotidiano sono troppo pieni di ricordi di noi...e mi stanno lentamente spingendo alla decisione di cambiare paese...e forse Nazione...
Mi permetto di farle una domanda, perché cambiare terapeuta?...quando esso può concorrere al processo di guarigione??...
Grazie
[#12]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

ci chiede in #11:
"..perché cambiare terapeuta?...quando esso può concorrere al processo di guarigione??..."

Come detto sopra in #10:
"Se constata che sta girando da tempo attorno ad uno stesso nucleo
SENZA ALCUN MIGLIORAMENTO
porti il problema in seduta
ed eventualmente ipotizzi di cambiare Terapeuta."
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Con ciò ritengo che,
per quanto possibile on line,
abbiamo risposto alla sua richiesta posta nel Consulto.
Il resto di persona con la Psicoterapeuta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti