Comportamento strano zia di mio marito nei confronti di mio figlio.

Gentili dottori,
sono sposata da tre anni ed ho un meraviglioso bambino di 11 mesi. Scrivo perchè vorrei un parere da parte di un esperto riguardo il comportamento direi morboso da parte della zia di mio marito ma anche quello di mia suocera nei confronti del mio piccolo. Partiamo dal fatto che abito in una casa al 3 piano sotto di me ci abita mia suocera e nel piano terra la zia di mio marito, diciamo con mia suocera ho un rapporto normale (tipico rapporto suocera nuora) ma la zia di mio marito proprio non la tollero perchè è una persona impicciona consideri che ogni volta che esco e sente aprire la porta subito sbuca davanti per salutare il bambino oppure se si trova in cortile arriva fino alla macchina e le dirò di più dice (anche a persone estranee che me lo hanno riferito) che non riesce a stare senza vedere la bambina per un giorno. A me sinceramente da fastidio lei e il suo atteggiamento, tutto questo attaccamento dovuto a cosa? Mica il bambino è una compressa obbligatoria da prendere che deve vederla tutti i giorni. Quando lo vede inizia amore mio, amore di zia, pucci pucci tutti i nomignoli di questo mondo.Lei sa che io non la sopporto e nonostante questo continua. Mi creda anche mia suocera è così devono vederlo PER FORZA tutti i giorni altrimenti impazziscono e se nella giornata non lo vedono la sera alle 10 me li trovo alla porta. Anche i miei genitori non vedono il nipotino tutti i giorni ma mica ne fanno un dramma! E' diventata una situazione insostenibile e penso che se la storia continua così oltre a non volere più figli (sono rimasta shoccata da questo attaccamento prima perchè vogliono sostituirsi a tutti i costi alla mia figura e secondo perchè non ci lasciano in pace non possiamo viverci la nostra famiglia in santa pace perchè loro irrompono sempre in momenti meno opportuni e mi creda questo non è bello perchè mio marito lo vedo solo la sera e quindi penso avrei diritto a stare in intimità con lui e il bambino ma non mi è possibile) non credo di voler rimanere a lungo con mio marito.Le reputo delle persone scostumate oltre che prive di tatto perchè una volta che un figlio esce dalla casa paterna e si crea una propria famiglia i genitori con relativi parenti dovrebbero farsi da parte cosa che invece qui non è accaduta. Cerco di parlarne con mio marito ma lui nemmeno mi risponde anzi da quello che ho capito per lui è tutto normale e che dunque la sbagliata sono io. A questo punto da un parere esterno la sbagliata sono io o sono loro troppo invadenti?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Mi ha colpito la sua ultima frase. Lei qui cerca un giudizio, non un consulto. E gli psicologi non danno giudizi. Mi sembra che i problema non siano i parenti, il marito, lei o chi altro. La questione è che ognuno di noi deve saper esprimere in modo asserito i propri diritti. Assertività significa saper affermare i propri diritti senza essere ne aggressivi ne passivi. Significa non subire. Significa mettere dei confini e saper dire di no. Il suo modo di relazionarsi, a quanto sembra dal suo racconto, si colloca sul versante passivo. È probabile che sia proprio questo che la fa stare male. Non cerchi chi ha più colpe, chi ne ha meno.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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dopo
Utente
Utente
Forse ho sbagliato ad esprimermi quello che cerco io è un consulto per cercare di capire come comportarmi anche nei confronti di mio marito che rimane inpassibile davanti a tutto questo. Forse ha ha pienamente ragione quando definisce il mio atteggiamento passivo il fatto è che sono troppo buona con tutti e questi sono i risultati ho dato un dito e piano piano si stanno tirando tutto il braccio. Mi creda con le buone ne maniere ho cercato di far capire che questi atteggiamenti a me non stanno bene e mi infastidiscono ma senza nessun risultato. L’invadenza di questa persona le sembra normale? E soprattutto il suo attaccamento a mio figlio?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
La chiave sta nell'imparare a non farsi invadere dalle altre persone, e a fissare chiaramente quali sono i limiti entro i quali nom si può entrare. Altrimenti ci si sentirà sempre schiacciati dalle richieste pressanti degli altri, per poi accettare a malgrado, e rimuginare sul fatto che "loro sono invadenti". Loro non sono invadenti, o meglio, non lo sono più di altre persone. Semplicemente, è lei che si lascia invadere.
Se sente la necessità di cambiare, potrebbe rivolgersi direttamente ad un collega della sua zona , ed eventualmente, qualora lo ritenesse opportuno, incrementare le sue capacità assertive.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore seguirò il suo consiglio. La cosa che mi fa più stare male è che ne sta risentendo anche il rapporto con mio marito e mi creda gli ho proposto anche di andare a vivere lontano dalla sua famiglia come ho fatto io con la mia (non pensi che mi abbia fatto piacere ma quando si decide di creare una nuova famiglia si sa che da quale mondo e mondo questo comporta “l’allontanamento” da mamma e papà) ma lui non ne vuole che sapere dice che lui sta bene qui, che ha speso dei soldi per sistemare casa e non ha intenzione di andare a pagare un affitto. Anche io sono d’accordo che pagare un affitto avendo una casa di proprietà è da pazzi però quando c’è di mezzo l’unione familiare mi creda farei dei sacrifici enormi.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Si parla di effetto secondario della psicoterapia quando, una volta che il paziente inizia a cambiare, contemporaneamente cambiano anche le altre persone intorno a lui e la qualità delle relazioni con esse.
Questo dovrebbe esserle da stimolo per consultare un professionista della sua zona.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille ancora dottore per la sua gentilezza, seguirò senz’altro il suo consiglio per il mio bene e quello della mia famiglia principalmente ! Le auguro una buona giornata.