Fobia controlli medici

Ho 43 anni, ho quattro figli dai tre ai quattordici anni, non sono mai stata una persona particolarmente ansiosa in nessun campo, meno che meno in quello della salute. Le cose sono cambiate bruscamente 6 anni fa quando mio padre all'improvviso, letteralmente da un giorno all'altro, da stare benissimo (uomo energico pieno di progetti e di attività) si è ritrovato con un tumore al cervello che lo ha annientato ed ucciso nel giro di un anno e mezzo.
Quindici giorni prima che lui morisse, ho perso il mio quarto bimbo, all'inizio del quarto mese, sempre senza alcun sintomo premonitore...il cuoricino semplicemente si è fermato in silenzio. Un anno dopo ho perso un altro bimbo, stessa modalità, sempre all'inizio del quarto mese. A giugno 2015 è invece nato il mio bambino e se le altre tre volte avevo aspettato il parto con paura certo ma anche con una certa serenità, questa volta ero davvero terrorizzata, terrorizzata all'idea del terzo cesareo, all'idea che qualcosa andasse storto e che i miei figli restassero senza mamma. Ecco questo è diventato in questi anni il mio timore più grande, aumentato dal fatto che purtroppo sono tanti i casi di persone giovani colpite dal maledetto male.Sento fortissima la responsabilità verso i miei figli...
Mi terrorizza l'idea che da un momento all'altro la nostra vita possa essere completamente stravolta, temo le malattie loro, di mio marito, mie...ho paura di ogni piccolo sintomo anche se cerco di non darlo a vedere.
La cosa peggiore è che al contrario dell'ipocondria, nel mio caso io non riesco proprio ad andare a fare controlli. Sono riuscita a fare pap test e visita ginecologica ma mi ha presa un vero e proprio attacco di panico prima e dopo nell'attesa dei risultati. La mammografia l'ho prenotata più volte e disdetta altrettante (ad oggi non ne ho mai fatta una...solo eco prima dell'ultima gravidanza)...mi prende letteralmente il panico. Stessa cosa per il controllo dei nei. So benissimo, razionalmente che questo comportamento non ha alcun senso, che se ci fosse qualcosa prenderla in tempo sarebbe fondamentale ma semplicemente non ce la faccio. Sto proprio male anche fisicamente al momento dell'appuntamento. Mi manca l'aria, mi viene la tachicardia, mi sento svenire. Mi sono ripromessa che a settembre, dopo le ferie, prenoterò entrambe le visite ma sto malissimo al solo pensiero. Cosa posso fare? Ripeto, razionalmente so benissimo che sbaglio.
Grazie
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Da qui non posso dirle che tipo di problema abbia ma una cosa è abbastanza visibile: il suo evitamento ansioso “La cosa peggiore è che al contrario dell'ipocondria, nel mio caso io non riesco proprio ad andare a fare controlli“.
In proposito legga questo http://www.stateofmind.it/2015/10/evitamento-psicopedia/

L’evitamento cela sempre dei timori che andrebbero indagati in sede clinica psicologica e determina un circolo vizioso disfunzionale afinalistico e che conduce a rimuginare verso nuove modalità di evitamento.
L’evitamento oltretutto è anche una forma di rassicurazione come avrà avuto modo di leggere nel breve articolo. Ma le rassicurazioni non curano l’ansia ma la peggiorano.

Per tanto,
Credo che una consulenza specialistica presso un/una collega psicologo psicoterapeuta specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale oppure breve strategica le tornerebbe estremamente utile.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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