Mancanza di autostima

Buongiorno,
sono una ragazza di 26 anni e da parecchi anni soffro di mancanza di autostima. Ho avuto problemi nello studio, perché pensavo di non essere in grado, sto avendo problemi con la ricerca del lavoro perché penso che ogni annuncio richieda capacità che io non ho. Inoltre ho anche problemi con il fisico, perché prendo psicofarmaci da circa 3 anni e da quando ho iniziato ho messo su una decina di chili pur mangiando nella norma. Questa mancanza di autostima mi ha compromesso in un rapporto con un ragazzo: eravamo amici ma poi lui ha iniziato a piacermi e ovviamente reputavo impossibile il fatto di poter piacere a lui (io non ho mai avuto un ragazzo). Adesso lui non mi parla più perché ho permesso che altre persone andassero da lui a dirgli quello che io sentivo nei suoi confronti. Dire che si sia infuriato è poco...ho tentato di scrivergli per parlarci ancora ma lui non risponde. Ho rovinato tutto e vivo con la consapevolezza che ormai non ci sia rimedio a nulla e che ormai io mi debba rassegnare ad averlo perso.
Ho iniziato a fare boxe per cercare di rimediare a questa scarsa autostima e ho diminuito la dose dei farmaci, ma non riesco a dimenticare questo ragazzo e non riesco a non sentirmi uno schifo per essermelo lasciato sfuggire così. Credo proprio che lui pensi che io sia una sfigata eppure vorrei poter rimediare a tutto. Adesso ho paura che nella vita non riuscirò mai a trovare nessuno.
Sto vivendo proprio un momento di confusione e di profonda tristezza, sento che mi manca qualcosa nonostante io abbia tutto comprese delle belle amicizie.
Grazie in anticipo per il tempo dedicato a me.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

mi dispiace molto per la situazione che si è creata e in generale per la sofferenza causata dalla bassa autostima.

E' vero: tutti noi ci comportiamo secondo le nostre convinzioni e se una persona pensa di non valere abbastanza, di non essere all'altezza, e di non poter raggiungere traguardi ,non farà nulla per provare a costruire qualcosa.

Ma quanto accaduto con il ragazzo in questione mi pare un tantino esagerato: "Adesso lui non mi parla più perché ho permesso che altre persone andassero da lui a dirgli quello che io sentivo nei suoi confronti." Va bene, è un po' infantile come situazione, ma la reazione di questo ragazzo è altrettanto insolita, addirittura da arrivare al punto di essere turbato e infastidito da rompere ogni contatto.

In ogni caso, sarebbe opportuno discutere con il medico che ha prescritto gli psicofarmaci (meglio se lo psichiatra) anche dell'opportunità di affiancare una consulenza psicologica.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica