Tradimento, ninfomania, fiducia

Buongiorno gentili dottori,

Penso possiate recuperare i miei precedenti consulti, in particolar modo quello relativo al "tradimento virtuale".
In pratica la vicenda è che il mio ragazzo, che chiamerò L. era migliore amico con S. il quale stava con F. S. ed F. erano una coppia diciamo "aperta" ma non troppo, ossia erano abituati a organizzare cose a 3, in pieno consenso, ma non c'era il consenso di fare qualcosa al di fuori della coppia (cosa che è successa a ripetizione). Da inizio anno in poi L. ed S. si vedono di meno e alla fine, diciamo da maggio in poi non si vedono più a causa di un brutto litigio. Io non chiedo troppo, ma la cosa era strana. Lunedì L. mi fa una dichiarazione a cui non potevo credere. In pratica da prima che io conoscessi L. fino a settembre 2017 (mese successivo all'evento in cui scopro della chat) lui S. e a volte anche F. si trovavano per organizzare con altre persone rapporti a 3 o a 4. Altre volte è capitato persino con L. ed S. e L. e F. singolarmente. Lo shock è stato fortissimo e per una settimana non ho voluto più nè vederlo nè sentirlo. Arrivo ad oggi in cui decido di parlargli. Ho bisogno di spiegazioni, ho bisogno di sapere tutto. Lui dice che non era innamorato all'inizio (nonostante me lo dicesse di continuo, e tutto partiva da lui), mi dice che poi ha detto di no alle proposte che gli arrivavano (cosa di cui ho avuto conferma dai diretti interessati) e che poi ha affrontato un percorso sfociato in una terapia psicologica che ha fatto a marzo e tutt'ora sta facendo. Io ricordo allora di un messaggio di gennaio, ero da poco tornato dall'ospedale a causa di un ricovero che ho avuto. In questo scambio di messaggi tra L. ed S., in pratica L. parlava di andare a casa di un certo ragazzo, cosa che poi non è stata attuata in quanto S. non aveva più contatto con questo tipo. Oggi scopro che questo tipo era uno di quelli coinvolti in questi "giochi". A questo punto sono pienamente consapevole che qui non si parla di amore o no, parliamo di malattia. Parliamo di un disagio che sfocia in menzogne continue.
Lui insiste di dargli la possibilità di andare da un terapista di coppia, insiste che non c'è stato nulla di fisico da dopo ottobre e nulla di ricadute da dopo marzo (e siamo ancora avanti.... prima settembre, poi marzo...). Io sinceramente non so davvero che fare.... mi sento inerme di fronte a questa situazione... qui non parliamo di uno scivolone di un periodo iniziale, o di un tradimento così. Parliamo di un problema psicologico che deve a mio avviso affrontare, ma che coinvolge pesantemente anche me... Mi rivolgo quindi a voi dottori... come affrontare tutto ciò? Dovrei intraprendere questo percorso per dare un'ultima estrema speranza al rapporto? Troncare subito perché è una cosa più grande di me? Provarci e poi al limite fare dietro front?

Ringrazio tutti voi.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

leggendo i suoi consulti precedenti, mi sembra di capire che non ci sia soltanto più un problema di gelosia legata alle esperienze del passato del suo ragazzo o ai dubbi che potevano nascere in alcune situazioni, ma di tradimenti espliciti.

Immagino il suo stato d'animo, comunica con le sue parole alcuni stati d'animo importanti. Parla comprensibilmente dello shock molto intenso per avere scoperto un mondo sommerso di lui, che non immaginava arrivasse fino a questo punto. Questo genera una complessa situazione oggi, che mette in discussione la vostra storia. Chi è allora il suo ragazzo, al quale ha aperto il suo cuore, è una domanda che mi sembra lei si ponga.

A volte il tradimento può essere molto doloroso, ferisce profondamente e può generare un senso di disorientamento e di incertezza. Cosa fare, si chiede, riprovarci oppure troncare?

Penso sia una domanda molto importante, riguarda sia la sua storia attuale sia il suo mondo interiore e le sue relazioni passate. È necessario soffermarsi in modo approfondito su di essa. Soltanto così potrà poi trovare la sua risposta. Mi sembra che oggi abbia maturato l'idea di poterne parlare con un professionista. Insieme potrete capire cosa fare del suo futuro, se dare una speranza alla sua coppia oppure no.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. De Sanctis,

La ringrazio intanto per la risposta. Nel mio trascorso ho avuto una sola relazione "ufficiale", di soli 3 mesi e a distanza che mi ha provocato una grande sofferenza. Ho affrontato dei miei problemi di dipendenza affettiva tramite uno psicoterapeuta per circa 8 mesi, dopo il quale la mia dottoressa ha affermato che il percorso era concluso. Tale esperienza mi ha portato ad affrontare diversamente quest'ultima batosta, sono più consapevole di me e dei miei bisogni. La sofferenza c'è ed è innegabile, anche perché il sentimento che provo per L. è indubbiamente imparagonabile a quello che provavo per il mio ex. La differenza è che con il mio ex analizzando anche la quotidianeità (che si ritagliava solo ai weekend, quindi molto limitata) non c'era un rapporto di grande qualità, in sostanza non mi sentivo davvero amato. Con L. posso dire che tolto l'aspetto "nascosto" delle sue avventure, mi sono sentito amato come non mai, aveva cura di me, mi era sempre accanto nei momenti belli e in quelli brutti, ha affrontato situazioni difficili per me venendo a casa dei miei genitori (avevo appena fatto Coming out con mia madre, mentre mio padre ancora no) in una situazione sicuramente per lui imbarazzante e dura, solo per non farmi stare solo in un momento difficile. Mi ha assistito ed è stato un supporto incredibile in quest'anno in cui la mia vita lavorativa ha avuto degli scossoni importanti. Se guardo la quotidianeità con lui non posso davvero dire di non essermi sentito amato. C'era progettualità, di una casa, di una famiglia per quanto due omosessuali in italia facciano fatica in tale aspetto. Mi ha presentato la madre e la sorella che mai aveva fatto in vita sua. Non riesco a concepire che una così bella persona abbia un lato così marcio, non solo per il tradimento, ma soprattutto per le menzogne.
Lei mi consiglia ovviamente un supporto professionale, ma intende mio singolo o di coppia? Lui si è offerto di pagare tutto il percorso di coppia, anche perché io attualmente non posso permettermi molto con il mio lavoro. La mia fiducia però è completamente compromessa e non so che fare al riguardo...
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

trovo importante il suo racconto. Inizia a parlare di sé e della sua storia, mancava questa narrazione nei consulti, che si arricchiscono di dettagli preziosi. In particolare, sottolinea la presenza del suo ragazzo e la condivisione profonda, attraverso cui si è sentito amato come mai finora. Questo spiega meglio la sua incertezza e il dolore che prova non soltanto per i tradimenti, ma anche per le menzogne.

"Non riesce" infatti "a concepire" come sia possibile, capisco quello che sente. Non lo riconosce come colui con il quale stavate creando una progettualità ambiziosa, che coinvolgeva le vostre famiglie, in un paese dove l'omosessualità non è così facile da vivere. Stavate creando un legame unico e speciale, il vostro mondo tra voi e con gli altri, mostrando di essere molto forti e coraggiosi. Perché allora i tradimenti e le menzogne? Perché un progetto tanto grande e autentico sporcato da qualcosa che sente "marcio", qualcosa cioè che inquina la purezza di un valore inestimabile, interrompendola e rischiando di distruggerla?

Poiché sta cercando di capire, quello che posso dirle è di tenere duro, stando per il momento dentro questa situazione dolorosa dove la fiducia è oggi "completamente compromessa", ma allo stesso tempo il valore grande dell'amore è ancora presente per entrambi, da come capisco. A mio avviso questo è necessario finché non sarà pronto.

Mi sembra che desideri riflettere, condividere, comprendere senza nascondersi né assumere posizioni o prendere decisioni che non sente ancora mature dentro di sé. Per questo posso consigliarle di proseguire dal vivo sì, non potendo farlo qui. È una valutazione che mi sembra stia prendendo in considerazione lei stesso. Certo può anche decidere di aspettare, da qui non riesco a essere più preciso, è necessario fare una consultazione per questo, anche per capire in modo più specifico quale sia la posizione del suo ragazzo in merito.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

La cosa brutta è che tutt'ora ho la sensazione che lui non abbia detto tutto, ma solo una parte della verità. Non lo dico solo per paranoie senza fondamento, ma perché il mio ricordo di quella conversazione a gennaio lui l'aveva completamente omessa, nonostante gli ho chiesto di tirar fuori tutto. I pezzetti vengono fuori pian piano, e purtroppo lui continua a non essere sincero nei miei confronti. Ora so benissimo che in questa situazione, avere un qualcosa in più o in meno cambia poco. So anche che devo solo pensare al mio benessere e alla mia serenità. Ma visto che lui insiste con le menzogne, vorrei avere la possibilità di sbattergli in faccia la realtà. Forse un atteggiamento vendicativo, può essere, ma vorrei davvero contattare una delle persone coinvolte (l'ultima a loro disposizione per questi giochi) e capire davvero fino a quando queste cose sono state portate avanti, visto che a mio avviso la cosa si è protratta per ben più tempo di quello da lui dichiarato. Questo mio bisogno secondo voi è comprensibile e dovrei fare questo passo? O dovrei evitare?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

questo è un momento delicato e doloroso, lei è ferito, mi sembra di poter dire arrabbiato e deluso. Sente diffidenza e incertezza verso il suo ragazzo.

Nonostante gli abbia chiesto di tirare fuori tutta la verità, ha l’impressione che questo non accada. Allo stesso tempo, però, il suo ragazzo non sembra volerla lasciare e mostra anche una disponibilità a una consultazione di coppia, da come ho capito. In questa situazione critica, questo aspetto è favorevole.

È giusto che lei pensi al suo benessere e alla sua serenità. In questo momento è tuttavia difficile, perché si sente tradito da lui e privato del suo mondo con lui. Non sa ancora che strada prendere, se può pensare al suo benessere stando con lui o se dovrà farlo separandosi da lui.

Le strade che può seguire sono numerose, è comprensibile che lei voglia indagare, capire, confrontarsi con la verità. E se fosse come teme, sarebbe umano il suo desiderio di esprimere rabbia verso il suo ragazzo.
Questo, tuttavia, potrebbe non essere utile alla lunga, potrebbe non aiutarla a capire il senso profondo del comportamento di lui. Oltretutto, non coinvolgerei nessuno all’infuori di lui. Ma questo è un mio pensiero personale.

Da qui non riesco ad aiutarla più di così. Purtroppo non abbiamo gli strumenti online per un dialogo idoneo e, per questo, non possiamo proseguire qui. È importante che continui dal vivo, per condividere questa sua esperienza e capire cosa fare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottori,

Volevo aggiornarvi sul mio stato d'animo e sulla situazione in generale. Attualmente stiamo per affrontare la terza seduta da uno psicologo di coppia. Abbiamo anche avuto dei momenti in cui abbiamo iniziato a parlare del problema in maniera più aperta, cercando le ragioni dietro ai fatti in sé. Al tempo stesso sto cercando di avvicinarmi a lui per provare a riscoprire l'intimità, la complicità ecc... e soprattutto per mettere alla prova le mie sensazioni "di pancia". Purtroppo i risultati sono molto altalenanti e perlopiù scarsi. La sensazione della sua mancanza c'è eccome, ma quando sto con lui non riesco ad essere me stesso al 100%. Lui mi abbraccia, mi bacia e a volte facciamo pure l'amore. Ma il tempo che passo con lui è costellato di sensazioni negative: entro a casa sua e mi immagino le persone che ci sono passate, penso agli inganni e alle menzogne, penso che comunque tutto quello che avevamo non era poi così speciale per lui... La dottoressa che ci segue sostiene che niente può tornare come prima. Sono d'accordo, ma non so come fare... Quello che avevo prima nella quotidianetà è proprio quello che mi sentivo di fare, quello che caratterizzava il nostro rapporto. In che forma dovrebbe quindi evolvere il rapporto? Qualunque altra mi sembra fasulla dal mio punto di vista, qualcosa di artificioso, e per nulla appagante per me. Sono confuso... sui miei sentimenti, sul mio malessere, su tutto. Sono molto freddo, e lui ovviamente sopporta. Cerca di rispettare i miei spazi e i miei tempi. Ma è dura per entrambi. A volte sono anche molto cattivo, e gli tiro delle brutte frecciate... lui accusa e va avanti... Distrarmi o altro non risolve comunque il problema.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

per quello che posso dirle online, mi sembra che quello che lei sente e che sta accadendo tra voi sia comprensibile. Mostra responsabilità e desidera autenticità. Non si scoraggi, deve essere forte e darsi tempo.

Lei stesso, d'altronde, sa che distrarsi non risolve il problema, sa cioè di non volersi nascondere, di voler andare fino in fondo. Per se stesso, per il sentimento in cui crede, per voi.

Da una parte si sente confuso, affaticato, è freddo e arrabbiato. Dubita di lui e le menzogne inquinano la purezza del vostro legame. Dall'altra sente il desiderio di avvicinarsi, di riscoprire l'intimità, di sentire l'unicità della vostra unione. Le manca.

Descrive con chiarezza il suo sentire e il vostro percorso. È un'altalenanza, un procedere accidentato e, come lei dice, duro per entrambi.

In che forma dovrebbe quindi evolvere il rapporto, si chiede legittimamente. La risposta che mi sento di darle è che non lo sappiamo al momento, poiché non riusciamo a prevedere dove l'apertura del vostro dialogo vi condurrà.

Non condivido il fatto che niente potrà tornare come prima, anzi. Attraverso le sue parole comunica, accanto alle sensazioni negative, anche la possibilità di ritrovare un legame intimo. Questo deve tornare, non può non esserci. E, se è intento di entrambi, deve tornare più forte e solido di prima.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis