Legame affettivo

A 12 anni i miei genitori si separano, mio padre sparisce, mia madre lavora, subisco abusi e molestie sessuali da parte di un amico di famiglia ultra sessantenne per 2 anni. Mi rendo conto di tutto a 30 anni, quando i primi approcci con gli uomini sono conflittuali e allora ricordo. Sono in psicoanalisi con una psicoterapeuta donna da 3 anni e mezzo, più grande di me , ma ho grosse difficoltà nella relazione con lei. Spesso me ne sto muta per parecchi minuti , mi tremano le mani, balbetto, sono di poche parole. Sono felicemente sposata, non sono omosessuale
ma lei mi attrae molto, la penso sempre mi manca tra una seduta e l'altra. Sono molto in confusione e spaventata per ciò che provo. Le dico spesso che le voglio bene, ma solo scrivendole. Di tutti i miei problemi quello relazionale con lei sta diventando il più difficile. Non so come uscirne.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

affezionarsi alla propria Psicoterapeuta,
anche provare sentimenti "forti",
è frequentissimo ed ampiamente analizzato dallo stesso "padre" della psicoanalisi.

Tale sentimento può diventare un importante strumento di lavoro
se viene portato in seduta.

Se invece è mantenuto dentro di sè come un "segreto vergognoso"
può essere in grado di inficiare il lavoro che state facendo insieme
o di portate a fine prematura la relazione terapeutica.

Ora sta a Lei decidere cosa fare al proposito.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua cortese risposta, credo che non sia normale però pensare sessualmente ad una donna di 17 anni più grande di me , magari sarà frequentissimo non lo so, ma mi pare perverso. E certo le posso dire che le voglio bene, che le sono molto legata e affezionata, che la penso sempre, che mi manca tanto, come faccio, ma oltre no. Insomma quello che mi fa soffrire é poi che sono sempre io che le scrivo, lei poi mi risponde sempre cortesemente, ma io sono convinta che a lei di me non importi nulla, una paziente come altri e come tanti da seguire, ognuno con le sue paturnie! Sono un veterinario e anche io ho clienti e proprietari che mi scocciano a tutte le ore, a cui cerco di rispondere con cortesia, ma non ci sono legata affettivamente, per cui penso e presumo che io per lei sia lo stesso, una scocciatura lavorativa. Eppure io le voglio così bene e vorrei ricambiare il suo aiuto facendo io qualcosa per lei, forse per diventare più importante. E così immagino cose che non posso avere. Grazie, molti saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
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dopo
Utente
Utente
Grazie, ho letto e devo dire che il secondo mi sembra proprio una mia fotocopia. Ne farò tesoro. Vorrei da lei (la mia psicoanalista) solo carezze e affetto. Io ho una diagnosi di distimia (mah), comunque non avuta la lei. Lei non vuole dirmi che cosa ho in realtà, dice che le "etichette diagnostiche" non sono utili, ma che per lei è importante lavorare con me per aiutarmi a costruire la mia casa interiore. Ma io credo che invece mi sarebbe utile sapere una diagnosi. Sono figlia unica anche io, non ho buoni rapporti nè con mia madre nè con mio padre, anche se loro vorrebbero, io sono invece abbastanza distaccata. Non li cerco mai, anche se quando li vedo (separatamente perchè divorziati da 36 anni) parlo molto poco con loro. Anche a me a volte scatta l'attrazione sessuale con altre donne, mi è capitato solo 2-3 volte, ma è capitato. Grazie, cordiali saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Saluti cordiali.

Dott. Brunialti