Psicoanalisi e difficoltà ad associare liberamente

Cari Dottori,
Vi scrivo per esporre le mie perplessità riguardo al mio percorso di psicoanalisi che sto pensando di interrompere.
Vado una volta a settimana da uno psicoanalista e il problema è che non riesco ad associare liberamente.
Quindi le sedute consistono in una schermaglia in cui lui si lamenta del fatto che non associo ("Lei non associa", mi dice) ed io che contesto la rigidità dell'approccio.
Anche quando parlo dei miei problemi la sua risposta di solito è il gutturale "uhm".
Sbaglio io?
Forse dovrei essere più "volenteroso"?
Questa situazione si protrae da tempo e trovo davvero difficile seguire questo metodo.


Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buon pomeriggio,

per quale problematica è attualmente in terapia?

Le "libere associazioni" rientrano tra le "tecniche" della psicoanalisi, su quale aspetto state lavorando?

Da quanto tempo Lei è in terapia? C'è stato qualche miglioramento?

Scusi le tante domande, ma servono per comprendere meglio la situazione.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. ssa Pileci, per avermi risposto. Nessun problema per le domande, sono più che legittime.
Sono in terapia non per un problema specifico, ma per un generale senso di insoddisfazione e solitudine. Sono in terapia da quasi un anno ( a settembre un anno esatto) e onestamente non vedo grandi miglioramenti, se non il sollievo di essere ascoltato.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sono in terapia non per un problema specifico, ma per un generale senso di insoddisfazione e solitudine"

Ok, però detta così mi sembra piuttosto generico; soprattutto non ci sono degli obiettivi sensati e percorribili che sono stati fissati. In altre parole, è necessario mettere a fuoco in quali aree c'è insoddisfazione e che cosa si può fare per modificare e migliorare la situazione, qual è l'ostacolo e superarlo.

Essere ascoltati va bene, ma tenga presente che chiunque può ascoltare (lo fanno anche i parenti, amici e conoscenti).

Ciò che fa la differenza è che lo psicologo psicoterapeuta è un tecnico che, oltre ad ascoltare, sa COME FARE per poter aiutare il paziente a modificare ciò che non funziona.

Inoltre, dopo un anno di terapia i risultati dovrebbero essere ben visibili.


Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Direi che allo stato attuale l’obiettivo è quello di associare liberamente, ma è più forte di me, non riesco ad esprimere a parole il flusso dei miei pensieri. E senza associazioni libere non c’è terapia. In sintesi è quello che mi sento dire tutte le volte che vado in seduta. Così quel lettino più che di uno psicanalista mi sembra quello di Procuste.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non mi riferivo all'obiettivo delle libere associazioni, perché quella è una tecnica della psicoanalisi.

Mi riferivo agli obiettivi terapeutici, cioè che cosa Lei vuole cambiare, una volta messo a fuoco il problema, ma mi pare di capire che forse il problema non è stato neppure messo a fuoco, dico bene?

Dire che senza libere associazioni non c'è la terapia, mi pare davvero riduttivo, se non addirittura fuorviante.

Proverei anche a capire se quel tipo di terapia può fare al caso Suo oppure no.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Utente
Utente
Esatto, il problema non è stato messo a fuoco perché le sedute consistono in una schermaglia estenuante tra lui che mi dice che non associo ( Lei non associa cit.) e io che mi lamento perché non ci riesco e vorrei che lui fosse più attivo. La risposta che ottengo è che la terapia funziona così e senza associazioni libere non c’è cura.
Mi sa tanto che devo cambiare metodo o psicanalista
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

sono d'accordo, nel senso che quando Lei scrive: "Sono in terapia non per un problema specifico, ma per un generale senso di insoddisfazione e solitudine. ", in realtà dice tutto e niente.

E' qui che bisogna capire che cosa intende e successivamente fissare obiettivi terapeutici.

Ma le libere associazioni sono una tecnica che la psicoanalisi utilizza e che tanti altri modelli di psicoterapia non prevedono affatto.

Se Lei necessita di uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un approccio attivo, ritengo possa cambiare del tutto il metodo utilizzato.

Se dopo un tempo ragionevole in terapia non ci sono risultati, è doveroso e corretto valutare non solo di interrompere il percorso, ma -su richiesta del pz-di suggerire alternative.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#8]
dopo
Utente
Utente
Ha perfettamente ragione. Insoddisfazione vuol dire tutto e niente. Sarò più specifico e spero chiaro. Purtroppo sono tormentato dal mio passato e dalle occasioni mancate. Sono sempre stato molto insicuro e con una scarsissima fiducia in me stesso e questo mi ha portato ad avere un atteggiamento rinunciatario di fronte alle sfide delle vita e in particolare a quelle dell'adolescenza. È come se non l'avessi mai attraversata e vissuta pienamente e quindi non ne sono mai pienamente uscito. Tutto questo mi porta a non riuscire a godere delle esperienze belle del presente. È quello che ripeto spesso al mio psicanalista, ma lui si aspetta da me associazioni libere e non queste riflessioni. Infatti quando mi esprimo in questo modo la sua risposta è un "mhm" e anche quelle poche volte che riesco ad associare ottengo silenzio.

Grazie ancora per il suo ascolto competente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

non è possibile tornare indietro e modificare il passato; ecco perchè la psicoterapia ha la finalità di eliminare la sofferenza patologica e aiutare il paziente a godere dei momenti belli presenti e futuri dopo aver superato la sofferenza del passato.

Superare la sofferenza del passato vuol dire rileggere il passato in un'altra ottica diversa e riuscire ad attribuire un senso e un significato diversi agli eventi del passato, e non restarne intrappolati e doloranti.

Se l'effetto del passato e delle esperienze del passato è quello di rendere OGGI una persona insicura e con una bassa autostima, un lavoro terapeutico deve avere l'obiettivo di intercettare le insicurezze (quali, in quali ambiti, ecc...) e di prescrivere al paziente tutta una serie di comportamenti mirati a modificare come conseguenza la percezione di sè, la padronanza sugli eventi, il senso di autoefficacia, ecc...

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica