Crisi esistenziale

Gentili Dottori. Sono un ragazzo di quasi 24 anni in un momento (abbastanza lungo) di profondo sconforto. Non basterebbero 3000 caratteri per parlavi di me e della mia vita e so già che un consulto face to face sarebbe l'ideale, ma al momento non mi è possibile. Premesse: sono gay, non tutti sanno di me perché tendo a dirlo soltanto alle persone con cui instauro un rapporto di fiducia. Credo di aver accettato la mia sessualità, ma probabilmente qualcosa ancora mi blocca. Nonho molti amici e non ne voglio, sono sempre stato dell'idea che è meglio averne pochi ma buoni piuttosto che stare con persone con le quali non sono a mio agio. Ho avuto il periodo delle "tante amicizie" anche omosessuali, poi rivelatesi fallimentari e che ho volutamente allontanare dalla mia vita. Non amo frequentare ambienti gay, non mi piacciono le persone da cui sono vissuti. Frequnto ancora l'università, non riesco più a studiare, perché non so più cosa voglio dalla vita, ma purtroppo pesa su di me l'aspettativa di un'intera famiglia e questo mi genera una profonda angoscia. Tutti si aspettano il massimo da me essendo stato sempre un bravo studente... Ma io non sono più quello di una volta. Esteticamente non mi piaccio, nonostante molti mi dicano che sia carino, vorrei cambiare un aspetto di me che non sto qui a scrivere per evitate identificazioni, ma per farlo avrei bisogno di soldi che non ho. Questo è un altro motivo di profondo sconforto. Non piacersi è un tormento continuo. Nella mia famiglia ci sono gravi problemi economici e questo è motivo di continui litigi e discussioni che creano un clima angosciante. Ho un solo fratello che ahimè vive una brutta situazione: la moglie è GRAVEMENTE ammalata e questo ha cambiato la sua vita e la nostra.
La mia vita sentimentale è un disastro. Questo è ciò che mi rende profondamente triste. Sono sempre stato un romantico puro, il classico tipo "innamorato dell'amore", ho sempre creduto nella sua forza e di quanto possa cambiare la vita. L'ho sempre cercato, già dai tempi della scuola superiore quando vedevo le mie amiche aspettare i loro fidanzati fuori scuola, sognavo, sognavo che un giorno sarebbe capitato anche a me. Ciò è arrivato soltanto dopo... Ho avuto una sola storia con un ragazzo, non molto lunga... Fatta di gelosie, litigi e momenti bellissimi. Ho conosciuto l'amore. Ma purtroppo all'improvviso è finita, buttandomi in un mare di sofferenza interiore. Ho fatto l'impossibile per poter recuperare la storia con esisto negativo, il risultato è stato vederlo fidanzare. Triestezza, rabbia, sconforto... Io che ho amato ho perso e lui ha vinto. Ho continuato a sognare l'amore ma niente. Solo dopo un anno ho conosciuto un altro ragazzo, sembrava andasse tutto bene e invece la conoscenza si è interrotta. E di nuovo mi sento sostituibile, troppo. Di nuovo belle parole e di nuovo fallimento. Non ho interessi, sto provando ad appassionarmi allo sport, ma non è che lo ami cosi tanto.
Vedo tutto nero. L'ansia è una costante.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

parla di una crisi esistenziale e di un profondo sconforto che sta vivendo. Parla di un clima difficile in casa, delle difficoltà nello studio, di non piacersi esteticamente, di una forma di blocco rispetto alla sua omosessualità, di un senso di solitudine; sente un'intensa angoscia all'idea di deludere le aspettative dei suoi familiari.
Ha conosciuto un ragazzo e ha vissuto una breve ma importante storia d'amore, anche se la sua fine è stata molto dolorosa, leggendo le sue parole. Ha tentato di riconquistarlo inutilmente e non solo, lo ha anche visto fidanzarsi con un altro. La sua dolorosa perdita ha suscitato in lei emozioni di "tristezza, rabbia e sconforto"; tutto quello che avrebbe voluto, come alle Superiori, lo avevano gli altri, cosa che le ha fatto vivere un senso di fallimento e, immagino, di esclusione. Dopo un anno, un nuovo tentativo, che purtroppo non si è sviluppato favorevolmente.

Voglio dirle che tutti questi vissuti che comunica sono significativi e meritano la massima attenzione. Anche se vede tutto nero, mi sembra che al contempo lei cerchi di farsi forza e desideri trovare un modo per affrontare il suo malessere, senza sentirsi più solo. Senz'altro ha ragione a dire che non bastano "3000 caratteri" per raccontare le sue esperienze e per condividere il suo stato d'animo. Posso chiederle cosa le impedisce di effettuare una consultazione dal vivo?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it