Difficoltà a riconoscere i miei sentimenti per lei..

Gentili dottori,
non riesco a capire se amo o non amo la mia ragazza.
Entrambi abbiamo più di trent'anni e lei ha qualche anno più di me.
All'inizio della nostra storia sentivo già che lei era più coinvolta di me, nonostante anch'io sentissi una grande affinità caratteriale, mentre io sono partito da una sfiducia di base su di lei, sfiducia basata sull'opinione negativa di un mio amico che aveva avuto un flirt con lei, ovvero che lei fosse una poco di buono.
Stiamo insieme da un paio di anni, e nonostante io abbia imparato a conoscerla, ad apprezzarla e stimarla, in realtà dentro di me non ho mai superato quell'infondata convinzione iniziale su di lei.
Da quando sto con lei la mia vita è migliorata molto, perché lei mi ha sostenuto in momenti molto difficili.
Stiamo bene entrambi insieme, ma credo che lei abbia sempre portato avanti questa storia con un sentimento d'amore, innamorandosi sin da subito e amandomi, mentre io penso di volerle bene ma di non sentirmi innamorato, nonostante lei mi abbia dimostrato di essere una persona meravigliosa.
Il nostro rapporto è stato sempre un altalena continua in cui io tiro fuori sempre qualcosa di negativo, mentre lei lotta sempre per non lasciarmi sfuggire, ed abbiamo avuto tanti litigi in cui io vedo incompatibilità e motivi di rottura.
La mia preoccupazione è che andando avanti così io mi illuda di stare con una persona a cui voglio bene ma di cui in realtà non sono innamorato, aumentando i litigi, la sofferenza, e arrivando a situazioni di rottura più dolorose.
Non so cosa fare, anche perché non essendomi mai innamorato di una ragazza, ho difficoltà a capire cosa provo per lei.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ci dice che ha "Difficoltà a riconoscere i miei sentimenti per lei..",
"anche perché non essendomi mai innamorato di una ragazza.."
pur avendo più di trent'anni.

Può darsi che il problema non riguardi affatto la ragazza,
di cui peraltro Lei
. "io tiro fuori sempre qualcosa di negativo", e
. "abbiamo avuto tanti litigi in cui io vedo incompatibilità e motivi di rottura",

bensì che la difficoltà stia in Lei stesso:
nella Sua incapacità di dare fiducia,
nelle difficoltà di attaccamento,
nell'inconscio rifiuto a "abbandonarsi" all'amore.
E che questo riguardi la attuale ragazza ma anche qualsiasi altra, considerato che non ne ha avute altre.

Ritiene sia il caso di affrontare di oersona questi Suoi elementi personali?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa Brunialti per la sua gentile risposta,
si il mio problema è proprio questo, una fiducia intesa come capacità di abbandonarmi agli altri, di non sentire una qualsiasi necessità di difesa dall'altro, di sentirmi veramente libero di esprimere me stesso senza remore o reticenze, ed ho problemi di questo tipo nelle relazioni in genere.
Negli anni ho imparato ad essere molto aperto nel parlare di questo mio disagio con le persone a cui voglio bene, ma noto che la mia difficoltà è forte anche con un terapeuta.
Ho provato con molti psicoterapeuti a cominciare una terapia, senza riuscire mai a fidarmi di nessuno di loro, sentendomi purtroppo sempre giudicato e mortificato quando arrivavo al mio intimo.
Capisco che la difficoltà può essere legata in genere al trattamento e al tipo di obbiettivo che vorrei raggiungere, ma dopo molti tentativi sono molto scoraggiato sulle possibilità di buona riuscita di una terapia nel mio caso.
Probabilmente sbaglio nel pensarlo, ma considerando il fatto che alla mia età ho vissuto in casa con i miei genitori avendo avuto sempre un occupazione precaria, che negli anni non ha contribuito molto a una mia sicurezza o crescita personale, confido molto in un cambiamento di lavoro imminente che mi porterà un occupazione stabile, un autonomia che non ho mai avuto ed un confronto diretto con la realtà da adulto di cui sinora avevo sentito la mancanza.
Scusi se il mio ragionamento può risultare presuntuoso, dal mio punto di vista di persona che chiede aiuto, ma sono molto scoraggiato.
Grazie ancora per la sua risposta, attendo altri suoi gentili pareri in merito,
Cordiali Saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

"..confido molto in un cambiamento di lavoro imminente che mi porterà un occupazione stabile, un autonomia che non ho mai avuto ed un confronto diretto con la realtà da adulto di cui sinora avevo sentito la mancanza..."

Le auguro che i Suoi auspici si realizzino.
Ma non sempre il miglioramento delle situazioni esterne
portano alla risoluzione dei conflitti interni.

Prendo atto delle forti resistenze che Lei manifesta nell'affidarsi ad uno/a Psicoterapeuta,
ma questo può essere un aspetto del Suo problema con i sentimenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa,
per gli auguri riguardo a ciò che desidero nella mia crescita personale e per i suoi gentili consigli, rivolgo altrettanti auguri a Lei ed ai suoi colleghi che dedicate a titolo gratuito il vostro tempo in questo utile spazio aiutando noi pazienti ad orientarci.

Terrò in considerazione il fatto che probabilmente anche la mancata fiducia verso i terapisti possa rappresentare in fondo un ulteriore conferma alle resistenze che io stesso manifesto verso importanti cambiamenti interiori, in modo più o meno inconscio.
Grazie del suo aiuto!

Cordiali Saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Prego!

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti