Prigioniera della vita

Mi chiamo Alessia,18 anni e prigioniera della mia vita.Mio papà è un uomo all’antica e mi tiene sempre a casa dopo la scuola per paura che la gente possa giudicarmi come una poco di buono nonostante non abbia mai fatto nulla.Non sono mai stata a una pizzeria,non sono mai stata ad una festa,non sono mai uscita da sola.Ho conosciuto un ragazzo a scuola e ci sentiamo solo per telefono ci vediamo solo di nascosto quando salto la scuola inizialmente era comprensivo della mia situazione ma ora inizia a non sopportare più tutto questo e pretende di vivermi come è giusto che sia.Non so che fare non posso ribellarmi perché altrimenti mio papà mi chiude dentro caso e otterrei solo il peggio però non voglio perdere il mio ragazzo stiamo insieme se così si può dire da 5 anni sono cresciuta insieme a lui anche se a distanza.Tuttavia vivo in uno stato di stress a causa delle sue pressioni non so che fare non so come procedere con la mia vita a volte vorrei solo sparire per non dover agire in nessun modo e non dover ferire nessuno. Soffro di ansia costante e tensione alle stelle.Ho un bisogno disperato di qualche consiglio su cosa fare e come andare avanti anche se capisco la mia situazione non è facile da capire.
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Gentile Utente,
da ciò che ha scritto mi sembra che lei stia vivendo con un grande senso di pesantezza addosso, e, forse, anche di paura.

Da un lato si sente incatenata dal rapporto con suo padre che l'ha fortemente limitata nella sua libertà, dall'altro però comincia ad avvertire un forte bisogno di "aprirsi alla vita". Sente di voler impossessarsi della sua vita ma allo stato attuale qualsiasi scelta lei prenda la vedrebbe come una perdita, é come se si trovasse di fronte ad un bivio: o sceglie di "rischiare" e avvicinarsi al suo ragazzo, andando incontro a degli inevitabili scontri con suo padre, oppure evita di prendere in mano la situazione rischiando così la relazione con il suo partner.

Ai miei occhi ci sono diversi elementi che meriterebbero attenzione come ad esempio il rapporto che lei ha con suo padre ed il rapporto che lei ha con sé stessa, cosa riesce a concedersi, che significato avrebbe provare a "rischiare" ecc..

Sono vissuti che, a mio parere, sarebbero da affrontare con l'ausilio di uno Psicologo vis a vis affinché lei abbia l'opportunità di comprendere dentro di sé le sue paure, il suo stato di tensione ed al tempo stesso esplorare le possibilità che lei può avere per sé stessa.
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dopo
Utente
Utente
Vedo che ha capito il mio stata d’animo e la ringrazio prenderò un appuntamento da uno psicologo. Il problema è proprio questo non riesco a capire cosa devo fare dentro me stessa cerco delle risposte che non trovo, so chi vorrei essere ma non so cosa potrò essere in realtà e so che tutto dipenderà da me ma mi trovo bloccata non mi sento in grado di prendere delle decisioni e ho paura di ciò che mi aspetta indipendentemente dalle scelte che prenderò
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Il problema non mi sembra tanto capire cosa fare (quella sarà un passo naturale una volta che avrà lavorato su se stessa) ma cosa significano quei blocchi di cui le parla.

Lei ha ben chiaro dentro sé ciò che vuole per se stessa, tuttavia ha molta paura di qualsiasi cosa possa comportare, aggiungo che mi sembra come se automaticamente immagina situazioni negative conseguenti una sua decisione.

Il motivo per cui le ho consigliato uno psicologo ha proprio a che fare con una maggiore presa di consapevolezza del suo modo di funzionare (ed una volta che ha compreso il perché lei é fatta in un certo modo già si apre al cambiamento), perché al momento lei vive delle paure (paura di perdere la libertà, paura di perdere l'amore, paura di prendere decisioni, paura delle conseguenze negative che possono palesarsi una volta presa una decisione) che la stanno letteralmente bloccando.

Un po' come se lungo un percorso le apparissero continuamente dei fantasmi che le impediscono di prendere i sentieri che vorrebbe.

Ciò che sappiamo però é che, nonostante lei al momento sia imbrigliata nella "paura di..", lei non vuole essere spettatrice della sua vita, é da questo punto che a mio parere si dovrebbe cominciare un percorso di supporto psicologico.

Niente di estremamente complicato, ma le potrebbe dare l'occasione di conoscersi meglio (e conoscere meglio il motivo per cui ci sono questi "fantasmi") e scoprire le risorse che lei ha per vivere se stessa diversamente da prima.