Lo amo e l'ho sempre dimostrato anche troppo. ma appena le cose vanno male lo tradisco...perché?

Siamo giovani, stiamo insieme da poco più di un anno.
Ma la mia personalità non è minimamente quella di un anno fa, ho cambiato amicizie, stile, modi di fare e religione.
Gli sono sempre stata dietro: i suoi malumori, le sue mancanze di rispetto, la sua aggressività, la sua freddezza, i suoi presunti e non tradimenti.
Ho incassato tutto e sono andata avanti.
I tradimenti non sono stati solo chat con altre ragazze...ma ad un certo punto scoprii che era già fidanzato e che l'amante ero io, dopo mesi.
Ma niente, perdonai e andai avanti, anche se tutt'ora sospetto di un rapporto tra loro, oltre ovviamente ad altre tipe fantasma.
Non si é MAI fatto controllare il telefono; a detta sua se lo facessi morirei.
La relazione é sempre stata instabile e ho sempre sofferto come un cane, anche se poi avevo qualche momento di felicità.
Ora siamo nel "periodo giusto".
Sará perché sono in quarantena, sarà perché ho cambiato religione e sto facendo il ramadan come lui vorrebbe facesse la donna della sua vita...ma le cose vanno bene.
Il problema é anche che io non mi fido: anche quando va a trovare il fratello, non mi fido mai.
Ho paura che anche se mi dice "ti amo" giochi con me, anche se non gli converrebbe perché sono quella più sposabile che ha fra le mani e spero l'unica, ma sarebbe un utopia.
Non posso chiedergli spiegazioni, perché si arrabbia e compromette la serenità per la quale tanto lotto, e ho paura di perderlo.
Abbiamo avuto mille tira e molla.
Lui mi ha tradito in più modi ma alla fine ad oggi dice di non essere mai andato a letto con nessuna, mentre io si.
Ed è vero.
L'ho tradito e lui lo sa, mi ha "perdonata" anche se in realtà ho scontato tutte le mie "colpe".
Ma la verità è che in quella situazione qualunque essere umano sano lo avrebbe tradito, perché uscivamo da un periodo brutto per colpa sua, e lui non mi dava certezze anzi...mi trattava male.
Ma lo amavo, troppo per lasciarlo e non abbastanza per non trovare un escamotage a quelle mancanze.
Ma dopo che quello saltò fuori ricevetti uno scossone psicologico.
E gli promessi che non lo avrei più fatto.
Lo rifeci, e non credo sarà finita.
Lo amo, giuro.
Ma il problema è: quando le cose tra di noi vanno male e lui non mi da risposte mi prende la paura, e mi butto e scappatelle sessuali non serie (sempre con gli stessi poi) che mi fanno sentire meglio e "pareggiano i conti".
Non mi sento mai in colpa.
Anche se lui ha sofferto tanto nella vita e lo amo anche per questo, voglio proteggerlo e costruirci un futuro.
Ma lui mi porta a trasgredire, credo.
Non solo sessualmente, ma appena litighiamo ho bisogno anche solo di chattare e parlare al telefono con altri ragazzi.
É normale questa cosa?
Come mai dico di amarlo ma poi faccio questo e senza senso di colpa?
Dopo i cambiamenti che ho fatto per doverne fare ancora per entrare nella sua famiglia e cultura, che a me in realtà pesano molto, anche se li ho fatti per amore...se raggiungerò la mia missione sarò la donna più felice del mondo, ma ho dubbi e paure.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
da quello che dichiara, lei è molto giovane e un po' confusa.
Partiamo dalla fine: "se raggiungerò la mia missione sarò la donna più felice del mondo, ma ho dubbi e paure".
Ci può dettagliare meglio la sua "missione"?
Dalla lettera sembra di capire che consista essenzialmente nel tradire il suo uomo ad ogni occasione.
Infatti di lui cita "i suoi malumori, le sue mancanze di rispetto, la sua aggressività, la sua freddezza, i suoi presunti e non tradimenti", e aggiunge: "La relazione é sempre stata instabile e ho sempre sofferto come un cane".
E questo, in un solo anno insieme.
Quel che poi sorprende è la sua conclusione: "Ma la verità è che in quella situazione qualunque essere umano sano lo avrebbe tradito".
Mi permetta di osservare che non denota grande salute stare con un partner maltrattante e farsene soggiogare al punto da attuare comportamenti come il tradimento, che sono mancanze di rispetto prima di tutto a sé stessi.
Che lei sia abituata in qualche modo a non prendersi cura di sé lo segnalano anche il sovrappeso, e soprattutto "i cambiamenti che ho fatto per doverne fare ancora per entrare nella sua famiglia e cultura, che a me in realtà pesano molto, anche se li ho fatti per amore".
Cosa le fa credere che l'amore sia ricevere mortificazioni, offese, rifiuti della propria religione e cultura, e che a questo si risponda avvilendo ancora di più sé stessi?
Sembra di percepire l'assenza di un suo supporto familiare. Sbaglio? Forse se dettagliasse questo aspetto ci permetterebbe di aiutarla meglio.
Tutto l'insieme richiederebbe dei colloqui psicologici individuali.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Gentile Dr.ssa,
La ringrazio innanzitutto della risposta tempestiva...
Si, effettivamente la mia famiglia non è delle migliori...solo in questo momento sto sistemando i rapporti con loro e penso che sia anche questo ad avermi tranquillizzato al punto da farmi delle domande su me stessa e sui miei comportamenti, quindi ad averle scritto. Sotto il punto di vista affettivo ho fatto tutto da sola, specialmente la mia infanzia é stata traumatica sia per un padre assente e sia per una madre che per motivi di salute mentale e problemi economici mi maltrattava. Ora é rinsavita, e sono felicissima ad oggi per questo perché stiamo razionalizzando il nostro amore. Ciò non toglie che io mi sento sola al mondo, so che può suonare vittimistico ma di amica vera ne ho una. E le altre persone le aiuto quasi esclusivamente; e se non altro il tornaconto è che mi sento meglio a farlo: ma ciò non viene da loro. Con "missione" non mi riferivo a tradirlo a destra e a manca ma costruire un futuro con lui. Il tradimento ne concerne poiché lo vedo come l'unica strada per sopperire ai dubbi che ho su di lui e alle mancanze che ho da lui. Sono 4 anni che non sono mai single. E anche quando lo sono, ho sempre qualcuno che "sta" con me. Relazioni più o meno serie mi accompagnano costantemente. Non potrò perseguire la mia missione con il mio ragazzo se comincio a mostrarmi diffidente o a chiedere troppe cose, perché mi sbolognerebbe senza problemi, anche se poi magari mi cercherebbe di nuovo. Ma non voglio rischiare che non lo faccia. So di risultare poco credibile quando affermo di amarlo, ma é così. Ho del forte risentimento nei suoi confronti, ma se lui mi mostrasse il telefono e mi facesse capire che ci sono solo io starei sempre e solo con lui. La mia paura più grande é l'abbandono, vorrei fare la scrittrice...sono però disposta a mettere da parte i miei progetti (tranne quello di fare la scrittrice) per approcciarmi alla sua famiglia e cultura...ma vorrei solo che ne valesse la pena. Ha ragione quando dice che mi prendo poco cura di me, o almeno così ho fatto in passato (ad oggi sto cercando di sistemare questa situazione, anche per piacere di più a lui). Detto ciò, sicuramente la mia famiglia e la mia tendenza a trattarmi male potrebbero essere correlate. Ma quello che ad oggi non riesco proprio a capire è come si può amare cosi tanto una persona e allo stesso tempo pensare che meriti del male? Allora non è vero che chi ama non tradisce? Inoltre, ci tengo a specificare che non lo tradisco per fargli del male (poiché lui non deve saperlo) ma lo faccio per cercare di sopravvivere fino a quando non sarà arrivato il momento di sposarmelo e farci figli, perché quella è la mia missione. Ma ad oggi non so se possa realmente funzionare questo progetto.Voglio prendere in mano la situazione il prima possibile, prima che mi si creino ulteriori ricordi che mi tengano ancora più incatenata a lui. E il primo passo per farlo è ottenere delle risposte alle domande su me stessa. Grazie in anticipo e scusi il messaggio molto lungo.