Reflusso gastroesofageo ansia a sedermi a tavola

Buongiorno.

Non so bene come descrivere i sintomi, e soprattutto in quale categoria metterli.

Ho scelto psicologia perché credo che, nonostante il reflusso gastroesofageo, la componente ansiosa sia preponderante.

Cerco di spiegare brevemente cosa mi sta accadendo da circa una settimana.

Lunedì mattina mi sono svegliato normalmente, ho fatto colazione e sono uscito per fare trekking.

In parole povere invece sono finito in pronto soccorso per un attacco di panico.

Erano circa 21 anni che non mi succedeva.

Mi hanno prescritto alprazolam e visita psicologica (preso appuntamento).

Ma la cosa purtroppo non finisce qui.

Nei giorni successivi ho iniziato a provare disfagia, dispnea, raucedine e sensazione di aver sempre qualcosa in gola (che mi porta a dovermi schiarire la voce in continuazione).

Questa cosa mi fa veramente andare in paranoia, soprattutto quando devo mangiare.

Infatti, stando seduto a tavola i sintomi peggiorano e non riesco a mangiare.

Divento inappetente, tachicardico, mi sudano le mani ed ho paura che il cibo mi vada di traverso.
E non mangio.
Ho perso già qualche kg.

Essendo il mio medico assente fino a martedì, sono andato dal mio farmacista di fiducia che mi ha detto che i sintomi sono associabili al reflusso gastroesofageo, accentuati dallo stato ansioso.

Il problema è che nemmeno con alprazolam + maloox mi sento tranquillo e dopo essere riuscito a mangiare qualcosa (poco) sento gonfiore di stomaco, agitazione, nausea ed eruttazioni continue.

Ovviamente andrò dal medico appena possibile, ma, visto che la sto prendendo davvero male (oggi ho avuto una crisi rabbiosa per non essere riuscito a mangiare più di tre cucchiai di riso ed ho preso a calci una porta) mi dareste momentaneamente dei consigli su come affrontare la cosa nei prossimi due/tre giorni?

Grazie mille
C.
[#1]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

difficilmente possiamo darle una soluzione per questi tre giorni. Effettivamente, se la richiesta di chi l'ha valutata è stata di una visita psicologica, significa che ha riscontrato un problema che non si può risolvere in un attimo.
Le chiedo, intanto, di leggere questo articolo:

https://www.psicologobs.it/diagnosi/perche-ho-ansia-prima-di-mangiare/

Come vede, c'è un riferimento anche al timore di soffocare.
Noto, inoltre, che il problema è aggravato dalla rabbia, probabilmente derivata da una pretesa che lei stesso ha nei suoi confronti, rispetto al modo in cui mangia. Questa rabbia, contribuisce ad attivare il suo corpo, creandole sintomi fisici "simil-ansia", che rendono ancora più difficile il momento del pasto.
Provi comunque ad andare dal medico, e lasci stare il farmacista. La strada migliore, comunque, resta quella psicologica (consigliata, tra l'altro, in pronto soccorso).
Se lo desidera, può aggiornarci una volta fatto il primo colloquio con lo psicologo.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto