Relazione Genitore

Salve sono un ragazzo di 27 anni e da 4 soffro di disturbo bipolare.

Premetto che i miei sono separati da 25/26 anni

A questa mia situazione di salute si aggiunge un rapporto quasi inesistente con mio padre che ha paura di dover tirar fuori soldi per studio o altro e che non si è degnato mai, neanche di capire cosa avessi o di accompagnarmi dallo psichiatra.

Dall'altra parte una mamma che a volte si rivela troppo apprensiva attenta, pur difficilmente accettando il mio disturbo (in questi anni mi son sentito dire che ero un buon a nulla, che la scusa era di non voler lavorare che mi dovevo far forza da solo.)


Io vivo in casa con mia madre e un fratello e una sorella gemelli di secondo matrimonio, finito anche questo col divorzio.

Altre volte mamma cambia completamente e diviene aggressiva dice che ho 27 anni e devo vedere cosa fare perchè sono un peso e le do ragione.

C'è anche da dire che mi sono diplomato in conservatorio nel 2014, 2016 mi arruolo in esercito e dopo 3 mesi di benessere scoppia il disturbo e son costretto a congedarmi.

Sono anni bui fatti di depressione, abuso di sostanze rapporti altalenanti con tutti.

Nel 2018 mi fidanzo con una ragazza splendida e di famiglia umile e semplice grandi lavoratori.

Una ragazza dolce bravissima aiuta in casa mia magari da una mano a mia mamma senza che io glielo imponga e a volte mamma stessa le dice di non preoccuparsi.

Ora faccio supplenza in liceo musicale anche se bassissimo stiendio perchè faccio un'ora sola a settimana e sto specializzandomi in un altro strumento.

Ultimamente mia madre in una suo sfogo dice che è scostumata solo perche è capitato a tavola che lei ha preso il cellulare tra un aportata e l'altra e la mamma non si è preoccupata del fatto che mia nonna in questo periodo di natale stesse in ospedale quasi a detta sua facendole una chiamata di cortesia.

In realtà la mamma della mia ragazza l'ha telefonata più volte su whatsapp (forse solo questo ha sbagliato) e mia madre non le ha risposto rispondendola in seguit per messaggio.

E la nonna è stata chiamata direttamente da mia "suocera".

Io in un forte litigio con mamma ho detto tutto questo alla mia ragazza che ora sà cosa ne pensa miamadre di lei e della famiglia e ho fatto un guaio perchè ora c'è astio e non so come uscirne.

Non so più di chi fidarmi chi seguire, addirittura il fratello di mia mamma mi riprovera il fatto che magari vao 2 o 3 giorni a casa della mia ragazza visto che stiamo distanti.

Ho sempre notato un comportamento diffidente di mia madre verso tutti.

A volte è calma poi fa queste scenate che destabilizzano molto.

Tra me e i miei fratelli non c'è alcun dialogo anzi da quasi fastidio la mia presenza.

Io non so più che fare ho pensato anche al suicidio perchè da anni tutto mi rema contro.

Datemi un consiglio
grazie
[#1]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile utente,
e lei cosa pensa?

La sua età anagrafica dimostra che è un uomo adulto. Il suo diploma in conservatorio, l'arruolamento in esercito, il lavoro come insegnante di musica, seppure precario, la scelta di specializzarsi in un altro strumento, dicono che lei è in grado di prendere delle scelte e portarle avanti e raggiungere obiettivi che si è prefissato.
Perché allora farsi condizionare così tanto dal pensiero di sua madre al punto da mettere in dubbio cosa debba fare lei della propria vita?
Inoltre, ciò che succede tra lei e la sua ragazza sono questioni che riguardano voi due come coppia e non dovrebbero coinvolgere tutto il vostro entourage familiare.
La nota stonata di quello che lei scrive sta proprio qui: pensare che gli altri debbano metter bocca sulla sua vita.

Comprendo bene quanto possa sentirsi destabilizzato se deve tener conto del pensiero di tutte queste persone. Nel dubbio lei si fidi di quello che sente e quello che pensa.

"da anni tutto mi rema contro". Deve spiegare le vele e scegliere di seguire la sua rotta. Se si lascia trasportare dal mare, cioè dal pensiero di tutti gli altri, si troverà sempre nel bel mezzo di una mareggiata non sapendo come trovare riparo.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di tutto questo, può scrivercelo qui.

Spero di averle dato qualche spunto di riflessione utile
Cordialmente

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa innanzitutto la ringrazio dell'interessamento verso questa mia condizione psicologica.
Fatto sta che il mio pallino principale è la forza armata ,dove poi è scoppiato il disturbo e da allora vivo sentimenti di ingiustizia SUBITA.
Parecchi miei amici , dopo di me, si sono arruolati e oggi giorno mi ritrovo ad essere l'unico fuori .
Poi sembra che la forza armata sia l'unico sbocco lavorativo oggi in italia e ciò mi crea ancora più rabbia e gelosia,invidia verso i miei amici e tutti i militari ,avendone anche in famiglia.
Da quel momento sono iniziati prima lo sprofondamento e poi gli alti e bassi...mia madre poi batte sempre sul lavoro,
-che non dobbiamo diventare parassiti
- quando finisci gli studi? (perchè dopo cosi posso dedicarmi alla ricerca di un lavoro) e
-ve ne dovete andare da qua, hai 27 anni!!
Ciò mi riporta sempre alla forza armata, iniziano le ossessioni (se stavo in esercito starei lavorando da 5 anni , farei ciò che mi piace : suonare in una fanfara, ecc) ed è un circolo continuo.
Anche se vedo in strada macchine delle foze armate mi sento chiamato in causa e si riaccendono i ricordi ,i sè, i ma e i sensi di colpa.
Secondo me ho problemi di agorafobia e dipendenza affettiva ...in famiglia sembra che tutti debbano dire la loro e in ogni discussione con mia mamma non ho mai sentito chiedermi scusa , ne sono uscito sempre sconfitto pur nella ragione.
Ho 27 anni ma a volte vedo ragazzi anche di 20 più maturi e adulti di me.
Non so questo disturbo bipolare da dove sìa arrivato il, perchè e sopratttutto perchè a me, in un momento in cui stavo facendo il salto di qualità con un lavoro.
A volte faccio uso di cannabis anche perchè le mie compagnie sono tutte fatte da fumatori e se esco non riesco a dire di no ...dovrei tapparmi in casa.
Ho molte cose che non vanno paranoie ecc...penso continuamente alla morte , ho paura di essa o che muoia una persona a me cara..oppure paranoie sul senso della vita, la cattiveria umanaNel futuro non riesco a vedermi come una persona normale con una famiglia, un lavoro.
Ciò che più odio di me è il mio pessimismo e negativitàe chiusura mentale.
[#3]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Può raccontarci meglio dell'insorgere del suo disturbo e della decisione (scelta o imposta?) di congedarsi?
Cosa le hanno detto esattamente e cosa ha fatto poi dopo?
E' in cura da uno/a psicoterapeuta? Assume farmaci?

Io non credo proprio che le forze armate sono l'unico sbocco lavorativo in Italia. Cosa rappresenta per lei la divisa, che tipo di carriera avrebbe voluto fare?
Vorrei saperne di più di questo suo grande desiderio che sembra essere diventato un sogno infranto.
Mi colpisce veramente molto la concomitanza tra l'arruolamento e l'esordio del disturbo.


"Non so questo disturbo bipolare da dove sia arrivato il, perché e soprattutto perché a me, in un momento in cui stavo facendo il salto di qualità con un lavoro"
Sa, quello su cui sarebbe utile porre l'attenzione non è tanto il perché, perché è successo, perché proprio a lei, ma sul significato che assume la diagnosi di un disturbo nella sua vita. Se si sente vittima attribuirà tutta la responsabilità dell'accaduto a fattori esterni a lei, si sentirà un martire e un perseguitato e non avrà scampo, resterebbe fermo in attesa di un risarcimento per un'ingiustizia subita che non arriverà mai.
Domandarsi invece il significato di certi eventi e interrogarsi su cosa lei può fare attivamente per migliorare la qualità della sua vita, prendendosi le sue responsabilità, può concretamente esserle d'aiuto.
Cosa ne pensa di questo?

Ci faccia sapere
Intanto le auguro una buona Epifania
Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Allora il mio congedarmi dall'esercito è avvenuto in modo spontaneo o meglio "forzato" dalla depressione che ogni giorno mi lacerava la mente e l'anima.
Mi ritrovavo a sparare e contemporaneamente a piangere.
I primi 2 mesi sono stato a Capua(CE) e sono andati una meraviglia , addestramenti e tutto ciò che svolgevamo ,mi sentivo rinato ,finalmente con un lavoro che di li a poco mi avrebbe portato a far parte della fanfara dell'esercito in quanto diplomato al conservatorio.
Al 3 mese vengo trasferito a Cesano di Roma, un nuovo centro addestrativo più severo, dove avrei dovuto completare l'addestramento di 8 settimane e dopodichè ognuno andava al suo reparto (il mio era la fanfara)
Qui a Cesano è iniziato dopo 5 giorni l'incubo:mente intorpidita,mal di testa,bruxismo crisi di pianto , percezione rallentata del tempo , scarsa concentrazione ,ansia , senso di inferiorità, voler tornare a casa....erano sensazioni indescrivibili , un dolore emotivo mai provato prima.
Ho resistito un altro po' dopodichè ho deciso di congedarmi perchè non ce la facevo a sopportare niente ...la notte non dormivo proprio e alle 5 dovevamo essere a terra.
Tornato a casa i sintomi sono continuati per 6 mesi durante i quali non mi sono rivolto a nessuno e con mia madre che mi rimproverava il fatto che non volessi lavorare ,che al primo ostacolo mi ero fatto indietro ...con una situazione economica non bella in quanto lei separata da mio padre e dal secondo marito : con quest' ultimo proprio perchè lui aveva smesso di lavorare e non mantiene o si interessa dei figli ( miei fratelli acquisiti.)
Poi sono passato prima per uno psihiatra che per molto tempo mi ha curato per depressione dopodichè sono andato da un neurologo a Napoli che mi ha parlato di disturbo bipolare e da li la terapia da 2 anni che però sono caratterizzati anche dalla mia dipendenza dalla cannabis .. io non vivo più bene , mi sembra tutto inutile il mio sogno si è infranto ..adoravo la divista avendo anche 2 zii carabinieri e infatti sarei poi voluto passare dall'esercito ai carabinieri ma veramente mi piaceva al di là dello stipendio o del suonare.
Poi mi sono iscritto nuovamente alla specialistica in conservatorio, è uscita un po' di supplenza ma non mi sento soddisfatto più di tanto... è difficile da spiegare perchè poi anche lì mi vengono le paranoie (e se avessi studiato meglio , e se non fossi partito per l'esercito e vessi fatto direttamente la specialistica ora non stavo messo cosi) ciò che mi ha sempre accompagnato è una bassissima autostima che ad esempio in conservatorio mi ha creato problemi perchè mi confronto con tutti e ne esco sempre piccolino (ad esempio io suono il trombone e vedendo altri compagni di classe dicevo quello suona meglio di me! Poi si avverava perchè con la bassa autostima se ne andava la voglia di studiare e en avevo la conferma e cosi anche nelle situazioni di vita...piango spesso e facilmente.)
Vivo di insicurezze,paranoie,ossessioni...penso spesso a quando e come morirò, oppure a come sarà il giorno in cui nonno, mamma o altri dovessero morire...spesso sogno ad occhi aperti.
Seguo una terapia a base di Litio , lamotrigina , antidepressivo e benzodiazepina.
[#5]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile Utente,
ci sono tantissimi elementi anche clinici che lei riporta, non solo il bipolarismo, ma anche la dipendenza da cannabis e poi le paranoie e i pensieri ossessivi e la dipendenza affettiva a cui ha accennato.
Questo spazio risulta poco consono ad una esplorazione più profonda della sua storia, però sapere che viene seguito sia farmacologicamente, sia attraverso una psicoterapia è già un buon segnale per noi.
Ha provato a parlare delle difficoltà ultime che sente con il/la suo/a psicoterapeuta? Intendo la frustrazione per il suo lavoro precario di insegnante, le difficoltà nella relazione con sua madre e nei rapporti tra lei e la sua compagna.
Trova qualche giovamento e riesce ad avere dei miglioramenti nella qualità della sua vita quotidiana?
Queste sono questioni importanti che dovrebbe affrontare insieme a chi si prende cura di lei, è molto importante che lei ne parli e lo faccia presente.

Noi ci siamo se ne avesse bisogno
Cordialmente
[#6]
dopo
Utente
Utente
Sono seguito solo farmacologicamente non faccio psicoterapia...purtroppo costa!
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Io credo che un percorso di psicoterapia potrebbe darle grandi miglioramenti sia rispetto alla sua quotidianità, sia in vista di una prospettiva futura

Esistono centri convenzionati, oltre che servizi nel pubblico come ospedali e asl in cui poter fruire a prezzi estremamente contenuti di un percorso di psicoterapia.
Ne parli con il medico che la segue e si faccia indirizzare

Cordiali saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Ho capito e vedrò cosa fare ma la mia situazione famigliare é molto strana e pesante .
Le racconto un episodio fresco di ieri.
La mamma della mia ragazza avendo la campagna e producendo molti pomodori fa molta salsa.
É solita mandare a casa quando torno da lì le bottiglie di pomodoro o un po' di prosciutto fatto in casa.
Ieri dovevo andare dalla mia ragazza che mi aveva chiesto un favore all'eurospin che nel suo paese non c'é.
Mia madre subito ha iniziato :"perché devi prenderle tu le cose?"
"Loro mandano la roba per tenerti in pugno e comandarti ...
Forse sono invidiosi di me che sono stipendiata (loro fanno lavori manuali)
Al che ho ribattuto che lei pensa a male di tutti che é cambiata é diffidente con tutti e a volte falsa.
Ha iniziato ad aggredirmi dicendo che io non ho rispetto e devo rispettarla perché lei mi campa quindi devo calar la testa e star zitto.
Al che ho detto per te é buona sola Angela (mia sorellastra ).
E lei ha risposto non é colpa mia se sei invidioso di tua sorella che a 18 ha avuto il coraggio di trovarsi un lavoro .
Ha detto se non stai bene vattene di casa trovati un lavoro che non esiste che a 28 anni ti campo io.
Da 5 anni (esordio disturbo e quindi instabilità, litigi ecc)mi hai rovinato la vita!!!
Non capisco tutto questo astio
Soffro molto anche perché la famiglia della mia ragazza davvero é umile, buona di cuore , si vive in armonia ,chiedono sempre di mamma di tutti.
E non meritano questo
[#9]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile utente, provi a rileggere con più attenzione la mia prima risposta al suo consulto, molte cose a riguardo di quel che chiede gliele ho già scritte lì.

Lei non può di certo far cambiare idea a sua madre, ma da persona adulta e non più un ragazzino, può lavorare insieme all'aiuto di uno psicoterapeuta sui confini che dovrebbero esserci tra lei e sua madre. In altre parole dovrebbe cercare di rendersi individuo autonomo da sua madre, svincolarsi dalla sua predica e critica e prendersi le sue responsabilità. Il primo passo è di non farsi emotivamente coinvolgere da ciò che sua madre pensa, poi come anche è suo desiderio, attivarsi affinché possa esserci un'indipendenza anche dal lato economico.

Sicuramente non è facile e richiederà molto lavoro da parte sua e del tempo. Ma la direzione da seguire è questa.

È molto difficile riuscirci da solo, ha bisogno di richiedere l'aiuto di un esperto e se c'è reale desiderio e volontà di cambiamento una strada la si trova, ci sono ottimi servizi nel pubblico a prezzi accessibili, come le dicevo.

Non pretenda che gli altri cambino, è una mera illusione. La volontà di cambiare deve partire da chi prova disagio e difficoltà.

Spero di esserle stata un pochino utile
[#10]
dopo
Utente
Utente
Va bene , purtroppo queste cose creano sofferenza perchè sono comportamenti che destabilizzano molto, mia madre si è sempre definita tranquilla ,brava, avanti con la mente....ma questi comportamenti mi creano molta sofferenza e instabilità, non so se alla fin fine anche lei ha un minimo di bipolarismo o altro.
In ogni caso la ringrazio infinitamente per l 'aiuto, anche se virtuale.
Posso dire che questi comportamenti mi creano ancora "immaturità" e indecisione anche nella vita perchè mi rendono diffidente , negativo con le persone e negativo e poco speranzoso anche riguardo al futuro.
Spero di riuscire a risolvere..se lei conosce o saprebbe già darmi una direttiva in merito a qualche convenzione per la psicoterapia.
Io risiedo a Montesarchio provincia di Benevento
[#11]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Si definisce immaturo perché purtroppo non riesce a rendersi autonomo e indipendente e si lascia molto condizionare l'umore e lo stato d'animo da ciò che sua madre pensa di lei. O forse, da quel che crede che sua mamma pensa di lei.

Caro ragazzo il primo passo è farsi aiutare, si mobiliti al più presto per trovare uno psicoterapeuta. Ha bisogno di qualcuno che le mostri concretamente che c'è speranza e c'è margine per poter tornare a stare bene

Se le va ci tenga aggiornati e ci faccia sapere
Un caro saluto
[#12]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio...non credo che ciò che mia madre pensa di me sia solo un mio pensiero magari contorto o esagerato ...ma è ciò che mia madre mi dice quindi concretamente pensa alle cose che mi dice.
Vedrò come fare grazie dell'aiuto
[#13]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Non volevo contraddire o mettere in dubbio quello che lei pensa, però le visioni estreme di qualcosa ci si ritorcono contro. Sua madre penserà questo che lei scrive, ma immagino penserà anche altro di più positivo. Tenga a mente tutto e non solamente le critiche dure che ogni volta le riaprono la ferita. Anche se sono quelle che lasciano di più il segno.

Grazie a lei per averci scritto
[#14]
dopo
Utente
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Grazie per la disponibilità !!
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