Ansia, dolori e possibili patologie

Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 22 anni e da anni ormai soffro di varie problematiche che vanno dalla cefalea muscolo-tensiva e trafittiva, reflusso gastroesofageo e intestino irritabile, dolori diffusi in tutto il corpo, formicolii e molto altro.
Negli anni ho eseguito innumerevoli controlli medici che hanno evidenziato la presenza di questi problemi ma non di altri più gravi.
Ultimamente invece sto effettuando dei controlli sotto consiglio del mio reumatologo, per sospetta sindrome fibromialgica.
Vi scrivo perché la mia vita ruota intorno al dolore e alla mia ansia di avere qualcosa di grave, specialmente problemi cardiaci (ho spesso dolori al braccio sinistro e al petto, ho fatto diversi controlli al cuore tutti negativi e secondo il reumatologo si tratta di dolori muscolari relativi alla presunta fibromialgia).
Soffrendo di cefalea trafittiva ho spesso paura di avere un aneurisma, un ictus, insomma qualcosa di grave.
Mi rendo conto di passare le mie giornate ad "ascoltare" i dolori e cercare rassicurazioni e sintomi online, in un circolo vizioso che mi porta inevitabilmente ad angosciarmi ancora di più...Ma per me è diventato quasi un conforto: per quanto mi rechi da medici che rispetto profondamente, non trovo rassicurazione o pace.
Non mi sento compresa dalla famiglia.
L'esito di un esame al cuore negativo mi tranquillizza per... Qualche settimana?
Forse mese?
Dopo mi convinco che è passato troppo tempo e che dovrei ripeterlo di nuovo, in un loop infinito da cui non riesco ad uscire.
La diagnosi di fibromialgia mi ha "rassicurata" per qualche settimana, dopo mi sono inconsciamente convinta che si tratti di una diagnosi fatta perché "non si sa cos'ho realmente".
Un tumore?
Problemi al cuore?
Alla testa?
Le mie paure sono infinite e non vivo più, nonostante io sia perfettamente consapevole di ciò (sono riuscita a controllare i numerosi attacchi di panico che ora sono diventati un senso di ansia generale continua), non trovo via d'uscita e l'idea di vivere una vita nel dolore mi spaventa, ma l'idea di vivere una vita nell'ansia causata dal dolore ancora di più.
Non riesco ad esprimere perfettamente il mio stato d'animo e di conseguenza non ho ancora capito a chi rivolgermi.
Anche perché non ho fiducia nella psicoterapia, nonostante il reumatologo mi abbia parlato della possibilità di imparare a gestire il dolore attraverso un tipo particolare di terapia.
Purtroppo non ho fiducia nel fatto che potrebbe smettere di farmi provare queste paure, perché so che di qualsiasi malattia si tratti, fibromialgia o non, dovrò convivere con il dolore.
E per me il dolore è associato inevitabilmente alle gravi malattie e al rischio di morire... Circa 2 anni fa ho visto una persona a me cara morire improvvisamente e le cose sono drasticamente peggiorate, per me.

Ringrazio chi avrà voglia di leggere la mia storia...
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Dopo tante visite mediche,
siamo i primi Psicologi a cui Lei si rivolge?

Grazie.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si, non mi sono mai approcciata alla figura dello psicologo "di persona"
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

La mia domanda era relativa al fatto che la Sua vita è occupata dal dolore e dal pensiero della malattia.
Mentre sta ai medici diagnosticare la eventuale causa organica, gli psicologi sono coinvolti sia nelle malattie croniche (adattamento e loro gestione), sia nelle situazioni in cui il dolore ha una componente mentale rilevante;
ed inoltre quando la mente è interamente occupata da pensieri ossessivi relativi alla malattia. In questo ultimo caso occorre che lo Psicologo/a sia anche Psicoterapeuta, cioè abilitato a curare.

Lei ha scritto a noi, ma non vedo domande; sospetta però che ci sia una componente psichica nelle Sue patologie organiche? Qualche medico L’ha indirizzata a noi? Quale esattamente la richiesta che ci presenta?

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
alcuni medici hanno in passato supposto che i miei sintomi fossero "psicosomatici", senza mai suggerirmi però la psicoterapia. Di fatto poi, alla luce degli ultimi controlli medici, sono presenti delle cause organiche che spiegano in gran parte i miei sintomi. È stato il reumatologo a suggerirmi che in alcuni casi i pazienti fibromialgici possono beneficiare della psicoterapia, come appunto sottolinea anche Lei, immagino. E che nei casi più gravi è addirittura consigliato il consulto psichiatrico e l'utilizzo di farmaci per il riposo notturno (tuttavia non ritiene sia questo il caso, pur soffrendo di insonnia data la giovane età preferisce affrontare il problema in maniera differente). Le mie domande sono quindi se potrei beneficiare della psicoterapia e in che modo, perché temo di riporre delle speranze errate. E sì, mi rendo conto che la mia mente è occupata da pensieri ossessivi sulla malattia. Ma la mia paura è che ancora una volta i miei malesseri vengano definiti psicosomatici e quindi "lasciati lì".. La ringrazio.
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Psicosomatici non significa *immaginari*,
come comunemente si crede, sbagliando.
Semplicemente che la causa, oppure l'aggravarsi, di una certa patologia organica, dipende da fattori psicologici.
Il disturbo psicosomatico si definisce come la risposta fisica (e in quanto tale concreta e reale) ad un disagio psicologico.
Come possa accadere ciò, lo potrò approfondire qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html .

Per capire *se* la psicoterapia possa servirLe,
può innanzitutto approfondire il ruolo che la malattia cronica ha nella vita della persona e di Lei in particolare (l'articolo lo trova in rete digitando *La malattia cronica nella vita della persona, Brunialti*),
per poi sperimentare concretamente la psicoterapia.
Tenga conto che lo/a Psicologa in questione deve essere necessariamente anche Psicoterapeuta per poter curare (lo può verficare in Albo Nazionale Psicologi).

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ho letto gli articoli e sono stati molto utili, al momento di impostare la terapia farmacologica con il reumatologo approfondirò con lui la possibilità di affiancarvi la psicoterapia. La ringrazio per le sue risposte.

Cordiali saluti
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Se La hanno aiutata a chiarirsi,
ne sono lieta!

Dott. Brunialti
Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto