Disturbi alimentari..

Salve,
Ringraziando in anticipo di un eventuale risposta, inizio a riassumere brevemente quella che è la mia ossessione, la mia vita.
Sono una ragazza alta 1,75 e ahimè peso 46 kg.
Circa una decina di mesi fa ero arrivata a pesare 36kg, non mangiavo, non avevo fame e mi vedevo grassa. In quella circostanza i miei genitori pur allarmati dalla situazione non avevano preso nessun rimedio alla mia situazione. Così, obbligata da una professoressa ho iniziato ad andare di nascosto dai miei genitori (separati) da uno psicologo, il quale però vedevo non facesse nulla di importante. Tutto andava sempre peggio. Avevo iniziato a perdere i capelli, il ciclo era ormai sparito da mesi e iniziarono i primi collassi. Ne ebbi ben 3 nel corso dell'estate. Con il ricominciare della scuola, frequento l'ultimo anno, incominciai a mangiare piccolissime cose fino poi ad arrivare alle vere e proprie abbuffate. Passai 4 mesi a mangiare e vomitare,oppure alternavo giornate di digiuno con giornate di abbuffate e magari poi non riuscivo a vomitare sentendomi davvero incolpa. Così iniziarono i primi svenimenti a scuola, allorchè i professori avvisarono i miei genitori. I quali mi mandarono da uno psicologo il quale mi segue ancora. All'inizio con il cibo le cose miglioravano,senza volerlo arrivai sino ai 50kg.. poi però la fissazione del cibo tornò ad invadere i miei pensieri. Mi vedevo sempre più obesa, fino a provare il desiderio di strapparmi la pelle di dosso. Iniziai a tagliarmi i polsi, fino a tentare di togliermi la vita. Dopo l'arresto cardiaco dal quale mi salvarono per miracolo di un mese fa...Lo psicologo decise di mandarmi da uno psichiatra, il quale optò per la destinazione "clinica".. Ora sono in attesa di entrarvi.
Il mio primo pensiero al mattino è quello di dimagrire, di non mangiare, ma poi, magari perchè mi concedo mezza mela inizio a mangiare l'impossibile senza volerlo, come se non controllassi le mani..Sentendomi poi incolpa, avendo atacchi di panico, pianti interminabili..ecc ecc
Perchè succede tuto questo? Perchè non riesco a fermarmi nel mangiare?
Non ho ancora capito se classificarmi come bulimica o anoressica, visto che comunque mi capitava di vomitare e sentirmi in colpa anche per uno yogurt.
Credo che la mia mente sia più forte dello psicologo e dello psichiatra..
Sono bulimica?anoressica?
O sono solamente una pazza cretina..

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, devo confessarle che mi sembra davvero strano - per non dire inverosimile - che i suoi genitori, seppur separati, non abbiano fatto niente vedendola pesare 36kg x 1.75m di altezza. Praticamente uno scheletro che cammina. Potrebbe aggiungere qualche dettaglio?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
No, non hanno fatto nulla. Sono dovuti intervenire i professori addirittura la preside,vicepreside della mia scuola e psicologo sempre della scuola.

Mia madre continuava a dirmi che facevo schifo e che non ero bella così, se quando ho avuto il coraggio, dato dalla disperazione di dirle che per lei sarei morta a causa del male che mi faceva mi rispose che ero solo una viziata.

Mio padre invece non affrontva nemmeno l'argomento.
Soltanto la compagna di mio padre una notte in cui stetti male mi venne in camera a vedere come stavo.
Ma venivo reputata come la stupida.

Ora, che mia madre vede che non mangio per giorni non mi dice nulla, così come se vede che continuo a fare i viaggi tra cucina e bagno oppure se vede i miei polsi o caviglie o fianchi tagliati non dice nulla.

Non so che cosa fare, non so se sperare nella clinica se sperare che tutto possa passare.
Ora l'unica cosa che voglio è la morte..

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Data la sua situazione attuale, credo che in questo momento la clinica sia purtroppo necessaria, e potrebbero anche doverla nutrire forzatamente. Dire "la mia mente è più forte dello psicologo e dello psichiatra" significa solo che in questo momento lei sta vivendo la sua condizione come una lotta, piuttosto che cercare una relazione d'aiuto, della quale ha evidentemente disperatamente bisogno. Ma del resto la rigidità e l'oppositività sono caratteristiche delle ragazze con questo tipo di problemi.

Non è possibile stabilire da qui esattamente quale sia il suo tipo di disturbo, se più sul versante bulimico o più su quello anoressico, ma in questo momento non è nemmeno la cosa più importante, quanto lo è invece decidere di lasciarsi aiutare.

Se l'unica cosa che vuole è la morte, questo è un diritto che le spetta. Rifletta però sul fatto che se tutti gli esseri umani che hanno avuto dei genitori al di sotto delle proprie aspettative si togliessero la vita, avremmo un pianeta dimezzato. Oltretutto, se loro sono davvero così inutili come dice, togliersi di mezzo non servirebbe altro che a dare loro soddisfazione.

Purtroppo non è possibile far molto da qui per lei, se non esortarla a trovare uno dei medici o psicologi che le ispira più fiducia e affidarsi a lui. In Brasile c'è un proverbio che dice: "A volte dei genitori falsi sono meglio di quelli veri". E da quelle parti, mi creda, di queste cose se ne intendono.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Io del mio psicologo ho piena fiducia, ho instaurato un bel rapporto, ma mi sto accorgendo che finchè trattavamo di discorsi riguardanti le relazioni, io avevo una risposta positiva cioè seguivo e cercavo di mettere in pratica e riflettere sugli argomenti trattati in seduta.

Ma, da quando ci si avvicina al problema "cibo" è come se io non sentissi, per questo dico che la mia mente è più forte, perchè nemmeno davanti ad una persona che mi ha dimostrato affetto, che è l'unica cosa di cui io sia veramente affamata, riesco a pensare che forse forse non sono proprio una nullità e che il corpo non ha proprio così tanta importanza.

Lo so che togliendomi di mezzo dare oro una liberazione..ne sono consapevole.. Ma questo rapporto che ho con il cibo, non mi permette di vivere la mia età, non mi permette di vivere una vita degna di chiamarsi tale.

Comunque. la ringrazio della risposta!

Cordiali saluti anche a lei.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sarebbe inutile negare che i problemi come il suo sono delicati e difficili da trattare. È necessaria pazienza da parte sua ed esperienza da parte dello psicologo nel trattamento di questo tipo di disturbi. Ed ha perfettamente ragione che tutto ciò le sta impedendo di vivere la sua età e una vita degna di chiamarsi tale. Ed è però altrettanto vero che non potrà soddisfare la sua fame d'affetto fino a che non sarà riuscita a riequilibrare il rapporto che lei ha con il cibo, e con il suo corpo.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ha pienamente ragione, e di queste cose ne sono consapevole, anche perchè dopo 3 anni in cui io e il cibo siamo in lotta continua sono un po' esausta...

Domani altra seduta con psichiatra e psicologo e analisi per la clinica...

Spero in un futuro migliore, o perlomeno spero in un futuro...


Grazie ancora
[#7]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
quanta tristezza nella tua mail! Mi dispiace davvero tanto, ma vorrei sottolineare che se ti curi nel modo adeguato potrai uscirne.

Se già sei seguita da psichiatra e psicologo direi che possiamo stare un po' più tranquilli. Esiste uno stretto legame tra umore, cibo e forme corporee. Quando ti senti insoddisfatta l'umore si abbassa. Quando l'umore si abbassa possono comparire sintomi quali il desiderio di morire o di farsi del male.

L'unica cosa che davvero devi fare è dire TUTTO allo psicologo ed allo psichiatra, per poterli aiutare a meglio definire il tuo umore di questo periodo.

Non mollare mi raccomando

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#8]
dopo
Utente
Utente
A volte ci metto l'anima per non mollare, ma.. altre invece
sembra quasi che io nonpossa vivere senza il mio cattivo comportamento alimentare.
Purtroppo Peggioro di giorno in giorno, ma non soltanto come peso anche come comportamenti autolesionistici nei miei confronti o comunque scorretti verso di me. C'è poco da fare, io non mi voglio bene.
Lo psichiatra sta cercando di accelerare i tempi del ricovero in cinica che mi aspetta, ed io ho reagito male.
Il cambiamento mi fa paura, preferirei morire piuttosto che cabiare il mio fisico...
Tutto ciò mi ha portato a mentire al mio psicologo.. e mi dispiace perchè avevo instaurato un bel rapporto.
Ma il mio stato, come so compromette le relazioni.. e mi dispiaccio che non si è accorto che io menta.

Spero che ciò che faccio e ciò che sento non sia un ritorno al passato..cioè a quando ero totalemnte a digiuno per giorni.. perchè mi sembra proprio sia così. Oggi sono al 3 giorno di totale digiuno ed è come se non fosse niente..

HO PAURA ..tanta

j.
[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Non aver paura, un rimedio ci sarebbe: manda via mail allo psichiatra ed allo psicologo questo nostro scambio di mail, scrivendo che non te la sei sentita di dire loro tutta la verità sulla tua sofferenza.

E' un buon modo per evitare, almeno per ora, l'imbarazzo di dover dire di persona che hai mentito.

Fai anche un'altra cosa: chiama una tua amica, o un tuo parente di cui ti fidi, e fagli leggere le cose che ci hai scritto. Se tu riuscissi a farti accompagnare da questa persona alla prossima visita sarebbe perfetto.

Scrivici ancora se ne senti il bisogno, noi siamo qui
[#10]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto, la ringrazio per la cortesia e la gentilezza che traspare dalle sue parole..

Oggi, al 4 giorno di digiuno ho ceduto..e son ricaduta nelle mitiche abbuffate..che inferno

Per fortuna ha scoperto il mio tranello lo psicologo, il nostro "patto" è andato in fumo, perchè avevo promesso che un minimo avrei mangiato..il necessario solo per arrivare al ricovero senza complicanze e ricoveri in ospedale..

Avevo pensato all'opzione di farmi accompagnare da una mia amica, la quale molto contenta ed allo stesso tempo molto molto preoccupata si era offerta subito. Purtroppo mia madre mi impone di andare con lei, non vuole lasciarmi andare senza lei alla visita... Si deve far vedere, deve far vedere al mondo che lei c'è e che lei si preoccupa per me.. Lo ha sempre fatto quando si trattava di prendersi dei meriti... Mai con il cuore!

Quindi, domani visita con relativo tragitto in macchina di totale silenzio..

Passerà, lo so e ci voglio credere. Io non sono la mia malattia, io sono J... starò in clinica e ne uscirò più forte di prima.. voglio uscirne,ho bisogno di uscirne e di smetterla a farmi del male..

Grazie ancora...davvero grazie di cuore.
J
[#11]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Cara J,
non puoi risolvere i tuoi problemi con la mamma creandotene altri più gravi (tipo dimenticarti della tua salute!!).

Se pensi che tua madre non si stia comportando bene con te è giusto affrontare con lei la situazione, ma adesso non puoi farlo, perchè in questo stato psico-fisico non sei padrona delle tue emozioni.

L'unico modo per affrontare serenamente tua madre in modo determinato è quello di ritornare una ragazza forte. Se vuoi farti rispettare devi iniziare rispettando te stessa.

Quando sarai tornata in forze vedrai che tutto ti sembrerà meno in salita, e potrai anche farti rispettare.

Pensaci in questi giorni di ricovero durante i momenti di difficoltà: se ci pensi adesso hai una motivazione.

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