Cosa devo fare con mia madre?

Salve a tutti, cercherò di essere il più breve possibile.
Mia madre, che ha 67 anni, è vedova da due anni, all'inizio del lutto sono stata sempre presente, nel vero senso della parola, per circa 10 mesi mi dividevo ogni singolo giorno tra lavoro, la mia famiglia e andare da mia madre per compagnia e per "darle una mano" (ha da sempre problemi di salute, glaucoma, problemi di mal di schiena, diabete ecc) ma se all' inizio ai suoi continui lamenti e sfoghi negativi su mio padre e la sua famiglia c'era un attimo di "serenità" (che poi era momentaneo, visto che il giorno seguente si ripeteva di nuovo tutto) poco dopo tutto è diventato più pesante, ormai non fa niente più, se prima scendeva almeno a fare la spesa vicino casa DA SOLA (specie quando magari ero in vacanza con la mia famiglia, ma non appena tornavo dalle vacanze si rinchiudeva in casa dicendo che per scendere aveva bisogno di qualcuno che la sostenesse nel camminare) e aveva un minimo di organizzazione in casa (tipo prepararsi la medicina e prenderla) siamo arrivati al punto che non fa niente più, si sveglia molto tardi, a orario di pranzo fa colazione, sono io quella che le prepara le medicine, che si occupa della spesa, che pensa di contattare il medico, sono quella che chiama anche se non riesce a trovare un numero sulla rubrica telefonica dicendo che io per forza devo avere quel numero o di ricordami tutto quello che le riguarda come se non avessi già del mio da ricordarmi (per esempio quando devo farle la spesa, anche se gli chiedo di fare la lista, non la fa dicendo che tanto io già so quello che lui prende, ma poi puntualmente non le va bene niente) è molto pessimista e ha un carattere che se qualche volta mi rivolgo a lei chiedendo di sforzarsi a fare qualcosa mi risponde in modo indisponente e instigante e ha un atteggiamento da bambina viziata che vuole essere sempre assecondata.
È facile capire che da quando andavo tutti i giorni (e questo mi portava a buttare tutto il mio malessere su mio marito e mia figlia che ha 9 anni) ora cerco di andarci il meno possibile (2/3 volte a settimana) visto che ho "l'obbligo" di fare spesa e occuparmi di sistemarle la medicina che non prende correttamente... spesso ha una vera ossessione nel chiamarmi, anche 3/4 volte al giorno, anche quando magari mi ha visto la mattina per dorme le stesse identiche cose che già mi ha detto quando ci siamo viste... Ha fatto terra bruciata intorno a lei, non ha più contatti con le sorelle o quelle poche amiche che aveva, non chiama nessuno (e oltre a me ha altri 3 figli) ma chiama solo me...le ho detto che sto valutando la possibilità di affiancarla una persona che le faccia compagnia e che magari quando sta bene l' accompagna a fare una passeggiata o magari in chiesa, ma non vuole accettare e molto "velatamente" mi fa intendere che tutto questo lo vuole da me (sue parole: "da chi devo pretendere se non da te?
") se non addirittura trasferirmi a casa sua.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Le rispondo volentieri, avendo sempre presente che io conosco unicamente il *Suo* punto di vista, di Lei che ci scrive.
Sua madre, evidentemente, ne presenterebbe uno ben differente, immagino...

Parlando dei Suoi genitori, tenga conto che talvolta le coppie di una certa età si sostengono l'un l'altro, e che - alla dipartita dell'uno - l'altro evidenzia tutto quello che prima era compensato, oppure nascosto dietro i conflitti.

Sembrerebbe che Sua madre presenti dei tratti depressivi,
ma la diagnosi va posta di persona. Essa rappresenta il punto di partenza essenziale per una cura che potrebbe migliorare non poco la situazione descritta. Ne parli con il medico di base.

E Lei?
Lei è rimasta incastrata.

Tre perchè.
Considerato che Lei ha anche delle sorelle: perchè non coinvolgerle nell'assistenza, anche se mamma non gradisce?
Per le medicine: perchè non acquistare in farmacia 7 blister giornalieri, in modo da predisporle una volta in settimana?
La spesa: perchè non porre la condizione che farà la spesa solo e unicamente se troverà l'elenco?

Evidentemente Lei dimostra una certa compiacenza, che lascia campo libero ad un 'naturale' egocentrismo senile (o vedovile) di Sua madre,
che però va a detrimento dell'equilibrio personale Suo e della Sua famiglia.

Non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato,
e l'affiancamento che Lei propone non fa parte 'attualmente' delle ipotesi che Sua madre contempla.
Lei però rimanga sulle Sue posizioni;
la Sua bambina - prossima preadolescente - ha bisogno di Lei,
basta un attimo perchè, a questa età, la relazione con i genitori si sfilacci e alla figlia venga a mancare quel porto sicuro e presente che una madre serena rappresenta.
Non parlo poi di Suo marito, che figura ben poco nel consulto.

Cosa ne pensa?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buonasera dottoressa, innanzitutto la ringrazio per la risposta. Purtroppo nel mio post non ho potuto scrivere tutto quello che c'è da scrivere, perché non basterebbero 3 post. So che io da figlia non ho diritto di giudicare quello che è stato il rapporto dei miei,ma se posso descriverlo visto dai miei occhi di certo non è stato un matrimonio di sostegno reciproco ma di continui conflitti, spesso sfociati in atteggiamenti aggressivi per poi avere fine quando, poche ore prima che mio padre morisse ed era completamente inerme a causa di una malattia, mia madre ancora infieriva contro di lui facendo del sarcasmo su di lui e sulla sua famiglia.
coinvolgimento da parte dei miei fratelli è poco e niente : ho già parlato più volte del malessere che mi genera nostra madre ma da due di loro, che vivono fuori Italia, oltre a qualche chiamata non c'è altro, visto che poi anche loro non hanno poi così tanta voglia di chiamarla visto che diventa impossibile parlare con lei, visto che è un continuo lamento, l 'altro mio fratello, che vive poco distante, ha il suo lavoro e la sua famiglia (e aggiungo che per mia madre lui è maschio, quindi non lo si deve disturbare, e ha già qualche suo problema d' ansia)la chiama e fortunatamente qualche volta l ha accompagna lui per qualche visita...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Immaginavo la conflittualità tra loro.
Ma anche quella tiene in piedi e sostiene. Quando viene a mancare il 'nemico-(coniuge)', occorre cercarne un altro:
per lamentarsi,
per discutere,
per attribuire colpe e responsabilità ..
Sono dinamiche che noi Psicoterapeuti purtroppo conosciamo bene,
ce ne occupiamo tutti i giorni.

Faccia attenzione a sè,
faccia attenzione agli inutili sensi di colpa.

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
In conclusione, risposta dei miei fratelli al mio "grido" d 'aiuto è stato :"fai quello che ti senti di fare fino a che ce la fai, più prenderemo provvedimenti diversi..."
Agli occhi di mia madre io solo "femmina, l ultima figlia... Quindi il bastone della vecchia"....sono d accordo a darle una mano, ma quello che lei vuole e che io l faccia da madre...
Ho parlato anche con il medico di famiglia, l unica risposta che ho avuto è stata che è molto dispiaciuto, per com'è mia madre me la vedrò molto nera la situazione , stessa cosa anche il neurologo che ha prescritto degli antidepressivi, ma mia madre non prende tutte le medicine come dovrebbe, quindi il più delle volte non le prende affatto...
Ho fatto un percorso psicologico per altri motivi e con la psicologa siamo arrivati alla conclusione che tutto il mio malessere parte da mia madre (dal momento che ho parlato di tutta la mia vita e di tutte le esperienze) e che quindi dovrei usare il " no contact" con mia madre....
Mio marito, in tutta questa situazione, non ne che sia di gran conforto, visto che non fa altro che dirmi che mia madre fa chi può avere una mano, se non dalla figlia che abita più vicino?
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dopo
Utente
Utente
Esatto dottoressa, specie quando andavo tutti i giorni, avevo capito che io ero "mio padre", nel senso che mia madre ogni settimana voleva il conflitto, il litigio, litigi che più di una volta mi hanno fatto sentire male anche fisicamente....
Quindi i miei sensi di colpa non hanno fondamento giusto? Sono io che me lo faccio venire inutilmente? Quello che invece non mi faccio capace è il fatto che mia madre non capisca che io la mia quotidianità , la mia famiglia, pretende che tutta la mia vita giri intorno a lei... Quando sta più calma, se nn vado a trovarla, mi chiama e io mi innervosisco perché è in continuo lamento e fa discorsi cose se quel che faccio sia mio dovere, che sia normale e sia anche poco che fanno scattare in me sensi di colpa e pensare che realmente non è abbastanza
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Segua le indicazioni della Sua Psicologa (spero anche Psicoterapeuta).
Altrimenti è inutile fare percorsi psicologici o di psicoterapia, no?...

I farmaci li prepari nel blister come da prescrizione medica, compresi gli antidepressivi,
senza entrare nei dettagli con Sua madre,
senza raccomandare che li assuma.
Se si accorgono dell'importanza della questione, gli anziani (ma anche i bambini) bizzosi o alla ricerca di attenzioni li usano come arma.

Rinsaldi la comunicazione con Suo marito. Altrimenti lui non riuscirà a comprendere.

Nel caso che gli inutili e improduttivi sensi di colpa
prendano il sopravvento inducendoLa a comportamenti che Lei non vorrebbe,
riprenda alcune sedute con la Sua Psy. La vicenda è ancora lunga, si attrezzi alla bisogna.
Ricordi che i propri figli, divenuti grandi, rinfacciano ai genitori la loro assenza nell'età critica, perchè "sempre occupati con la nonna", oppure sempre nervosi a causa dei nonni ... Evitiamo che succeda con Sua figlia.

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Ha ragione sul dover seguire le indicazioni della psicologa (che, ahimè, ha reputato finito il mio percorso circa un anno fa.. È una psicologa di consultorio, sono andata principalmente per questioni matrimoniali, mio marito ha un carattere infantile, logicamente mi ha anche detto che devo valutare la separazione ma, al momento, non è tra le scelte, visto che non sono economicamente indipendente,ma col tempo mi sembra che le cose si siano un po' aggiustate, mettendo in atto alcune indicazioni proprio della psicologa)
Sulle medicine non le ho mai fatto raccomandazioni, visto che fa sempre di testa sua, come sulla questione di svegliarsi tardi (11e30/12) la mattina o che non mangia correttamente... Tant'è che anche quello rientra tra i lamenti, chiedendo a me come mai, per esempio, non le garba più mangiare il pollo e che quel che mangia come pranzo (cappuccino e biscotti) e quello che mangia anche la sera e arriverà il punto che non gradirà neanche più quello...Prima ha detto che non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, io non so sinceramente mia madre cosa vuole, so solo che di certo ogni sforzo che faccio lei non mette proprio impegno nell'aiutarsi e anzi cerca in me ogni soluzione che puntualmente a lei non vanno bene....
Io non saprei come mettere in atto il no contact... Cioè le preparo i farmaci, faccio la spesa quando fa la lista e poi? Non le devo parlare? Quando lei si lamenta far finta di non sentirla?
Non so proprio come mettere in atto il no contact, posso capire con un estraneo ma con la propria madre come si fa?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Cara signora,

La Sua Psicologa un anno fa ritenne concluso il percorso, e Lei ancora ora sta utilizzando i frutti del lavoro svolto.
Ma le situazioni della vita si evolvono, mutano;
e talvolta occorre riannodare i fili e riprendere il percorso al fine di costruirne un nuovo tratto.
Mi riferisco al Suo percorso psicologico.

Chieda in Consultorio di poter riprendere le sedute, per proseguire il cammino.
Le domande che ha posto qui vanno fatte di persona,
cercando assieme le strategie meno dolorose e maggiormente efficaci.

Ci faccia sapere, se ritiene. Noi ne saremo contenti.

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottoressa
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
È stato un piacere.
Ci siamo.
Dott. Brunialti

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