Mi sento insoddisfatta

Gentilissimi, mi sento insoddisfatta.
ho 41 anni, una figlia di 4 anni e mezzo, un compagno da 9.
sessualmente il mio compagno è riuscito a farmi raggiungere l'orgasmo solo 3 volte.
a nulla è valso il mio sforzo per fargli capire come funziono e cosa mi piace.
lui rimane goffo e impacciato.
da un anno ho una relazione virtuale con un'altra persona che vive molto lontano e che non ho mai incontrato di persona, anche per problemi familiari suoi molto gravi.
io sento che sto perdendo testa e cuore pr l'altro, sono seguita da una psicologa relazionale ma ho appena cominciato.
la mia vita è un disastro.
i contatti, quotidiani, con l'altra persona via whatsapp, mantengono altissima la mia eccitazione.
le poche volte che abbiamo fatto sesso in webcam è stato fantastico.
ho sempre voglia ma il mio compagno non mi sta dietro, non mi capisce, è sempre stanco, malaticcio, deboluccio, ha male qua e là, è un ipocondriaco.
e io dopo anni sono stufa di stare con un ipocondriaco che non vuole e non mi vuole (più di tanto).
quando ho questi pensieri mi sento cattiva, e fasulla, anche davanti a mia figlia.
se solo riuscissi ad avere orgasmi facilmente questo problema non si porrebbe.
come posso "sbloccarmi"?
come posso godere di quel poco sesso che il mio compagno mi dà e togliermi dalla testa l'altro?
che strada posso prendere?
premetto che la mia prima volta è stata uno stupro, quindi credo che anche questo mi stia condizionando
grazie anticipatamente se vorrete darmi un parere, e scusate la confusione...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
avendo iniziato un percorso con una psicologa, ha finalmente deciso di occuparsi e cercare di risolvere la sua insoddisfazione e il conseguente malessere e ciò è un primo passo importante, che non a tutti riesce.
Quello è il contesto idoneo in cui affrontare il problema: sia diretta e sincera con la collega, come lo è stata in questo suo post.
A me pare che per Lei sia giunto il momento di fare un bilancio e, dunque, la invito a non circoscrivere la questione, ma ad allargare la visuale anche agli altri aspetti della relazione con il suo compagno che esulano dalla sessualità e pure alla vita che Lei sta conducendo (lavoro, passioni, amicizie, svaghi...) come individuo.
Approfondisca anche gli eventuali strascichi derivanti dalla violenza subita in passato, non dando però per scontato che debba per forza condizionare la sua sessualità odierna.
Ragioni non solo sul passato, ma anche sul futuro che si immagina, che desidera e che pensa di meritare e valuti cosa è in suo potere fare oggi per incominciare a costruirlo.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
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gentile dottoressa, grazie per la Sua celere risposta. non è la prima volta che mi rivogo ad un terapeuta ma ora, stavolta sì per la prima volta, ho ammesso a me stessa che i problemi ci sono anche tra me e il mio compagno. ci sto lavorando, e molto, soprattutto sul rapporto tra lui e nostra figlia. ho trascurato tutto il resto, più che lavoro e famiglia io non faccio. ogni cosa che provo a fare finisce nell'incostanza, non riesco a mantenere promesse e amicizie, insomma credo di aver fatto la scelta giusta a rivolgermi alla Sua collega.
grazie di cuore