Non so che strada prendere

Gentili dottori
Sono un ragazzo di 20 anni e non riesco a capire cosa devo fare della mia vita.
Al termine degli studi al liceo scientifico, conseguiti con voti modesti senza mai "impegnarmi" più di tanto, ho deciso di voler intraprendere una carriera nell'ambito medico affascinato prevalentemente dal poter aiutare le altre persone.
Dopo varie vicissitudini però non sono stato in grado di superare i test e mano a mano che passavano gli anni mi chiedevo se fossero le materie più idonee a me.
Essendo un ragazzo che ha sempre scritto per delle testate giornalistiche, ho pensato fosse quello il mio percorso, ma scoraggiato dalla scarsa sicurezza economica per un futuro lavorativo e dagli orizzonti opachi che mi si presentavano, e venendo io da un ambiente non proprio solido economicamente parlando, dopo un anno di studi umanistici ho deciso di ritornare a provare materie in campo medico.
A qualche settimana dal test però non riesco a concentrarmi (sicuramente influisce la stanchezza post sessione e lavorativa) ma non riesco nemmeno a trovare interesse nello studio come invece lo avevo a inizio estate, partito a mille, tra quiz ed esercizi.
Essendo un po' scoraggiato da tutto questo ultimamente ho pensato che non siano corsi che fanno per me, non ho più la sicurezza iniziale, mi distraggo nel momento in cui devo iniziare la sessione di studio giornaliera e non riesco a essere produttivo.
Vorrei avere cortesemente un consulto, una mano, un qualcosa che mi faccia capire una strada, una via o semplicemente una visione nuova di vedere le cose.
Ringrazio per un'eventuale risposta.
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Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Caro ragazzo,

la situazione di incertezza nella scelta del percorso universitario, purtroppo è oggi una problematica che riscontro molto comunemente nei giovani, anche per via dei complessi cambiamenti sociali e del mondo del lavoro.
Da quello che ci racconta, lei ha una passione nello scrivere per testate giornalistiche, ma non vuole intraprendere un percorso in tal senso perché ritiene insicuro il suo futuro lavorativo e per queste ragioni sta provando una strada, come quella sanitaria, che ritiene le dara' più certezza dal punto di vista lavorativo.
Dal mio punto di vista, la valutazione di un futuro lavorativo, oltre che alle statistiche e agli stereotipi sociali, deve prendere in considerazione anche quali sono le nostre competenze, risorse interiori, ecc.., che purtroppo spesso non abbiamo piena consapevolezza. Pertanto, il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso di orientamento e bilancio delle competenze, per compiere una scelta più consapevole.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
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