Fine convivenza durante problemi di salute

Buonasera, scrivo qui sperando qualcuno mi risponda perché per il momento non so con chi parlarne.

La mia vita da un anno a questa parte sta andando a rotoli.

Ho iniziato ad avere problemi sul lavoro, con insoddisfazione ecc che quindi mi hanno portato ad essere abbastanza irascibile o apatico a seconda delle giornate.

Nel frattempo la mia relazione, in piedi dal 2016, è andata via via deteriorandosi.

In tutto ciò sto soffrendo di problemi di salute legati a discopatia ed ernia discale, con piccolo intervento subito e con ripresa molto più lunga del previsto e con esito tuttora incerto.

Vivo dall’altra parte d’Italia rispetto alla mia famiglia e questo nell’ultimo periodo l’ho un po’ accusato complice la mia salute fisica.

La stangata è arrivata oggi con la chiusura, per quanto annunciata poiché non andava da un po’ ma la ritenevo la mia zona confort, della mia relazione-convivenza.

Mi sento talmente sopraffatto da tutto adesso che non riesco nemmeno a pensare lucidamente a cosa voglia dire tutto questo messo insieme, il lavoro la salute la fine della storia.
Sento la testa totalmente vuota non mi sento in grado di affrontare una delle singole cose figuriamoci tutte e tre insieme contemporaneamente.

Ho paura che possa esplodere tutto insieme, con crollo psicologico perdita del lavoro e peggioramento dei miei problemi fisici.

Come posso evitare tutto ciò?
La sento dietro l’angolo lì in agguato, la montagna pronta a piombarmi addosso tutta insieme non appena arriverà la realizzazione dell’accaduto.
Nemmeno come valanga, che un minimo di tempo te lo da per scappare o organizzarti, ma proprio tutta la montagna insieme, che ti schiaccia inesorabilmente.

Per favore aiutatemi, è il periodo più brutto della mia vita e sta capitando tutto insieme.

Gli ultimi anni della mia vita mi hanno portato a non avere più amici, il rapporto con la mia famiglia è buono ma non posso parlare liberamente al 100%, sono omosessuale e la cosa in famiglia non si sa.

Mi sento in balia degli eventi che vedo catastrofici sotto tutti i punti di vista.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
deve consultare lo psicologo dell'azienda sanitaria della sua città, o del consultorio, o del Centro di Salute Mentale: questo nell'ipotesi che lei sia del tutto privo di mezzi.
In caso contrario cerchi anche uno psicologo privato; i prezzi sono più abbordabili di quanto non si creda.
Non entro direttamente nel merito di quanto ha scritto per due ragioni:
1) Il fatto che dei cambiamenti le sono piombati addosso tutti insieme glieli fa vedere tutti come difficoltà, mentre potrebbero essere invece strumenti di evoluzione positiva. Ma per capire e gestire questo è necessario l'aiuto di uno psicologo.
2) Ho letto il suo consulto precedente e vedo che da tempo non si prende sufficiente cura della sua salute e dei suoi diritti sul lavoro, così come della relazione col partner e con la famiglia, il che di nuovo potrà trovare soluzione nell'affidarsi ad uno psicologo.
Il cambiamento non è sempre peggioramento. Dove in questo momento avverte solo perdita, ci sono nuovi orizzonti che si aprono.
Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa la ringrazio per la sua risposta.
La mia paura più grande è che l’eventuale crollo emotivo mi porti ad abbandonare totalmente anche il percorso di riabilitazione fisica che con fatica sto portando avanti, con conseguente peggioramento della mia situazione e in ultimo l’affrontare un intervento piuttosto impegnativo.
Il fulcro della mia vita è ormai la mia salute, ogni parola movimento decisione le riconduco a quello e le faccio/non faccio in funzione di quello. Se da un lato so che è sbagliato perché non posso vivere con l’ansia di peggiorare, dall’altro c’è proprio questa paura di lasciarmi andare e non avere nemmeno più questa ansia per la salute che almeno mi costringe a reagire in questo senso.
È talmente preponderante nella mia testa la salute fisica che non riesco adesso nemmeno a stare male per la fine della storia, penso solo a questa eventualità e ovviamente ai risvolti economici che andranno a erodere maggiormente le mie finanze proprio in questo periodo in cui di soldi per la salute ne sto spendendo davvero tantissimi.
Ho paura che realizzare l’accaduto, tutto, possa essere peggiorativo.
Non capisco, non mi capisco più e non riesco ad ascoltarmi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
proprio per le ragioni che lei elenca così bene potrebbe essere necessario uno psicologo che l'aiuti a condurre questo momento di transizione con dolcezza, moderando l'effetto dei traumi, non rendendoli più aspri.
La censura che lei sta attuando potrebbe tornarle contro come un boomerang; può anche negarle il sollievo e lo spirito costruttivo che a volte segue all'interrompersi di una relazione dove la sofferenza era diventata maggiore del benessere.
Forse nello stesso centro dove fa riabilitazione fisica c'è uno psicologo.
Le ho già indicato i luoghi dove ne trova gratis.
Tenga conto che nessuno la obbliga a continuare, se il primo colloquio le fa pensare di non aver trovato il professionista che può aiutarla.
Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa grazie ancora una volta per la risposta.
Ho chiesto ad amici nel campo della psicologia e della psichiatria di indirizzarmi da qualcuno, mi hanno dato il nome di un uomo molto bravo. Ho il timore però che non mi sentirei a mio agio parlando con un uomo rispetto a una donna. Lei pensa possa essere così o si tratterebbe di sensazione passeggera? È meglio una donna se ho già questo timore?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
io le suggerirei di contattare tre o quattro specialisti, tenendo conto che il primo contatto è telefonico e che spesso il primo colloquio è gratuito.
Uomo o donna non è importante, come elemento isolato: saranno poi una serie di elementi imponderabili e soggettivi quelli che la spingeranno ad affidarsi ad un professionista piuttosto che ad un altro.
Spesso gli psicologi non ritengono opportuno farsi consigliare da altri pazienti, perché sentir definire "bravo" uno specialista crea delle aspettative che poi non corrispondono a quello che cerchiamo per noi stessi.
Provi a valutare più persone, ma una volta che ha scelto, vada fino in fondo.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com