Consigli su comportamento da tenere

Buongiorno,
vi scrivo per avere un consiglio in merito ad una situazione che è per me motivo di forte ansia.
Sono una ragazza di 21 anni ed ho una relazione stabile e bella con un mio coetaneo.
Il nostro rapporto è intenso e totalizzante, siamo praticamente dipendenti l'uno dall'altra.
Il problema non è mio però, anche se sicuramente ho tutte le mie lacune comportamentali e i miei motivi per stare male.
Il fatto è che il mio compagno, nonostante sia un bel ragazzo e abbia successo nelle sue attività, è affetto da una forte ansia sociale e comportamentale, ha un'autostima bassissima, ha sempre paura del giudizio altrui ed è successo anche che abbia avuto delle crisi tanto forti da uscire e rientrare immediatamente in casa perchè non voleva farsi vedere da nessuno.
Ogni volta per lui è uno sforzo cercare di superare questo disagio.
Nei mesi scorsi tra l'altro si è rivolto a voi (me l'ha confessato lui) per chiedervi consiglio in merito ad una gelosia che lo portava a stare molto male per il fatto che io in passato abbia avuto altre storie senza nessuna importanza, anche se non ha motivi di credere nella debolezza del nostro rapporto.
Ogni volta che ne parliamo però finisce che piango perchè per me è frustrante e mi sento inutile, provo per questa persona un affetto molto intenso e mi fa male.
Non vuole altre relazioni sociali oltre a me, passiamo del bellissimo tempo insieme.
In ultima analisi, c'è da dire che sua madre soffre di forte ansia e l'ha sempre oppresso, anche se è una persona bella, ma penso sia stata determinante per questo suo disagio.
Dice che io l'ho salvato; ma io evidentemente non riesco ad aiutarlo.
Questa cosa mi fa soffrire enormemente.
Abbiamo parlato di una possibile terapia, ma non vuole, lo spaventa il rischio di prendere dei farmaci, cosa che in nessun modo voglio anche io.

Vorrei, anche se mi rendo conto che in un posto "virtuale" come questo sia assai difficile, che mi possiate dare delle "linee guida", perchè non è possibile toccare l'argomento che io subito scoppio a piangere e tocca a lui consolare me. Ovviamente è per una debolezza mia, e ciò nonostante gli sto molto vicina.

Tra l'altro, fuori dalle cose che riguardano lui, che lo buttano giù al pari di un bambino, mostra molta forza nel reagire.

Vi risulterà ridicolo detto a 21 anni, ma lui è l'uomo della mia vita, e vorrei che il suo star male non compromettesse le sue possibilità future e il nostro rapporto.

Vi ringrazio, e mi scuso se sono stata un pò confusionaria.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, nella sua "confusione" mi sembra che sia stata in realtà piuttosto chiara. Riporto di seguito alcune delle frasi da lei usate:

> Il nostro rapporto è intenso e totalizzante, siamo
> praticamente dipendenti l'uno dall'altra.
> [...]
> Il fatto è che il mio compagno [...] è affetto da
> una forte ansia sociale e comportamentale, ha
> un'autostima bassissima, ha sempre paura del giudizio
> altrui
> [...]
> Ogni volta che ne parliamo però finisce che piango perchè
> per me è frustrante e mi sento inutile, provo per questa
> persona un affetto molto intenso e mi fa male.
> [...]
> lui è l'uomo della mia vita

La prima cosa che viene in mente, leggendo ciò che scrive, è che a volte le persone non s'incontrano per caso. Lui ha questi problemi, però entrambi vi siete scelti.

La seconda cosa che mi sembra assodata è che questi problemi di lui influiscono anche su di lei, che ne soffre.

> Dice che io l'ho salvato

Questo è uno dei miti più duri a morire, nella nostra società: "L'amore cura ogni cosa". Peccato, però, che sia falso. L'amore può solo far star meglio chi già sta bene, o al massimo fungere da stampella nei riguardi di un problema irrisolto, ma non è, di per sé, terapeutico. Se ci sono dei problemi di una certa importanza, come mi pare di capire nel caso del suo ragazzo, è necessario togliere di mezzo quelli prima di pensare al resto.

Tutto considerato, credo che la cosa migliore sarebbe che entrambi vi rivolgeste a un collega psicologo/psicoterapeuta per dei consulti: da una parte per aiutare lui con la sua ansia, e dall'altra per aiutare entrambi come coppia a vivere con più serenità il vostro rapporto.

Se lui proprio non ha intenzione di consultare uno psicologo, potrebbe intanto richiedere un primo colloquio lei, per parlarne di persona e per vedere insieme allo specialista se è possibile aiutarla a convincere anche lui.

Riguardo ai farmaci, nessuna cura è obbligatoria. È possibile che nel vostro caso i farmaci non siano necessari (ad ogni modo lo psicologo non ne prescrive). Ma anche se lo fosse, avete sempre la facoltà di scegliere se fare una certa cura o meno: non esiste che le persone possano essere curate contro la loro volontà, tranne rari casi nei quali non mi sembra rientriate.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Santonocito,
la ringrazio per la tempestiva ed esaustiva risposta.
Penso che farò leggere quanto da lei scritto al mio compagno (pensa che sia il caso? trasparenza e condivisione in questo caso sarebbero forzate?) e, se interessato, le farò sapere come la cosa si evolve.
Buona settimana!
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Faccia così: parlando casualmente con il suo ragazzo, butti lì con noncuranza: "Sai che ho richiesto un consulto anonimo su internet riguardo al nostro problema? La risposta che mi hanno dato è molto interessante. Ora però non me la ricordo bene". Quando lui le chiederà di vederla gli dica: "Dovrei cercarla di nuovo. Magari se vuoi uno di questi giorni la leggiamo insieme. Ora però non ne ho voglia, vieni, andiamo a comprarci un gelato".

In questo modo, buttando un'esca e poi tirandosi indietro, potrà (forse) aumentare le probabilità che sia lui stesso a insistere per leggerlo, invece che essere lei a forzarlo. E quando la motivazione viene dalla stessa persona, è meglio di quando ci si sente spinti dall'esterno.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, gentile dottore.
Ho visto nella sua biografia che lei è di Firenze.
Anche io; e visto che è la prima persona con cui parlo di tale problema mi farebbe piacere e mi risulterebbe più facile, avendo già affrontato l'argomento, se magari a settembre potessi fissare un appuntamento proprio con lei.
Non ho controllato se sul suo sito c'è scritto dove si trova il suo studio o se c'è eventualmente un indirizzo mail; ad ogni modo, mi dica cosa ne pensa.
Ancora una volta, grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se vuole può contattarmi tramite i recapiti che trova nella mia pagina personale, cliccando sul mio nome, oppure dal mio sito.

Cordiali saluti
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