Sono io la colpa di tutto ciò?

Buonasera, sono una donna di 41, vivo e lavoro in Italia da 17, convivo con il mio partner da altrettanto, dalla nostra relazione e nata una bambina che oggi ha 10 anni.
Il mio problema sta nel fatto che il mio partner frequenta gli portali in continuazione, questa situazione dura da moltissimi anni, il mio chiedre di non farlo si scontra quasi sempre con il mutismo dall'altra parte, ogni tanto succede che il mio partner mi chiede scusa e mi da ragione, quando inizio a credere che fosse vero, che realmente ha smesso, ricapita di nuovo, allora ricomincio con parlare, chiedere, cosa manca, cosa c'è che non va -mutismo, poi subentra la rabbia, bisticcio, spesso cadono le parole pesanti da parte mia, li e subentrata anche la violenza fisica da parte del mio partner.
Mutismo per settimane, pian piano si va avanti, non affrontando mai la questione, anzi la colpa di tutto ciò è sempre mia perché uso le parole pesanti, io sono convinta che il mio partner ha un lato molto oscuro.
A tutta questa situazione, che attualmente è peggiorata c'è il fatto che il mio partner sta in cassa integrazione da 2 anni, senza una minima voglia di voler essere coinvolto nelle facendo di casa, ma neanche il tempo che possiamo passare fuori, insieme come una famiglia.
Sono disperata, ho provato a farlo ragionare con le buone e con le cattive, senza ottenere un risultato, la situazione peggiora perché io combatto per la mia famiglia in quanto cerco di tenerla in piedi, ma dal altra parte non vedo coinvolgimento, stesso interesse per il bene di tutte e tre.
Non siamo sposati, ho smesso di dare importanza, la casa dove viviamo e stata comprata insieme (intestata solo a lui) con un piccolo aiuto dei miei suoceri, il mutuo è tt le spese quotidiane affrontiamo insieme.
Sto perdendo la sicurezza da sotto i pedi, non posso fidarmi anche se ci ho riprovato più volte e più volte, ma sono rimasta sempre delusa, il mio autostima di donna e a terra, la mia sicurezza materiale va in frantumi, anche se lavoro ho paura cosa succede un domani, la solitudine anche se circondata dalla gente mi sta soffocando.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se il suo compagno non ne vuole sapere di darsi da fare, chiedendoglielo con le buone, potrebbe essere arrivato il momento di trarne le conseguenze. E quindi considerare cosa succederebbe passando il resto della sua vita con lui. Cosa succederebbe a lei e alla vostra bambina. Con quali esempi di fronte crescerebbe. Quali possibilità avrebbe. Insomma, è una situazione certamente difficile che pertanto richiede scelte difficili.

Potrebbe chiedere un supporto psicologico alla vostra Asl, per capire meglio cosa fare, spendendo molto poco anche se potrebbero esserci delle liste d'attesa.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dr.Santonocito,in primis la ringrazio tanto per avermi dedicato del tempo.
Come dice Lei è una situazione difficile, mi rendo conto che da sola non riesco ad affrontare tutto ciò, ho richiesto già il supporto psicologico tramite ASL,sono fiduciosa.
Per quanto riguarda la bambina,mi si spezza il cuore ,perché da una parte c'è il suo papà, ma dall'altra parte ce una situazione che potrebbe buttare un ombra sulla sua vita da adolescente o donna adulta.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se la bambina si sentirà amata, anche da uno solo dei due genitori, e senza ricevere traumi importanti, potrà crescere in modo equilibrato. Specie se di temperamento forte.

Un cordiale saluto

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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