Tradimento

Buongiorno,
Vi scrivo perché ho un grosso problema da quale non so più come uscirne.

Sono fidanzata da un po’ di anni e convivo con il mio ragazzo lontano dalla mia città natale.
Purtroppo nell’ultimo periodo stiamo affrontando una situazione un po’ difficile, tanto da arrivare ad una possibile separazione.

I problemi legati al lavoro e tutte le difficoltà che possono esserci nel vivere fuori casa che hanno influito negativamente su di noi.

A ciò si è aggiunto anche un altro problema.

Ho un bel rapporto con un collega di lavoro con il quale siamo amici, condividiamo un po’ di cose e soprattutto siamo molto simili.
Nell’ultimo periodo abbiamo passato diverso tempo insieme per lavoro e questo ci ha legato di più tanto da superare il limite.
Siamo arrivati al punto di non ritorno.

Sappiamo entrambi di aver sbagliato, tanto da far finta di nulla e ritornare al rapporto di prima.

Il problema è che io non riesco.
Sia nei suoi confronti sia nei confronti del mio ragazzo.
(che non sa nulla perché se i problemi ci sono non è per colpa di questo avvenimento).
È un peso enorme che mi portò dentro, ho l’autostima a 0 e sono delusa da me stessa.
Non trovò una motivazione a tutto quello che sta succedendo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
già nel precedente consulto le era stato suggerito di rivolgersi ad uno psicologo, nel caso un'altra scelta la piombasse di nuovo in una serie di dubbi paralizzanti.
Ci tengo a chiarire questo punto per tutti quelli che ci leggono: l'indicazione del consulto specialistico viene fornita a ragion veduta quando tale consulto appare necessario, e non, come alcuni utenti lamentano, ad ogni possibile quesito.
Infatti ecco la situazione che si è verificata: lei ha accettato un lavoro in una città diversa dalla sua e il suo ragazzo è venuto a vivere con lei, ma entrambi siete ancora in un'ottica adolescenziale, mi pare, perché due adulti non prospettano una possibile separazione perché incontrano "problemi legati al lavoro e tutte le difficoltà che possono esserci nel vivere fuori casa". Direi anzi che non considerano affatto "fuori casa" quel luogo del mondo in cui lavorano e vivono col partner, fosse pure il Canada o l'Australia.
Invece lei avverte un tale disagio in questa convivenza immatura che desidera l'evasione, non cerca l'aiuto del partner per evitare di tradirlo e nemmeno sa gestire come un flirt gratificante il rapporto col collega di lavoro. No, lo vive fino in fondo, come una ragazzetta alla prima uscita in discoteca, e adesso avverte un doppio imbarazzo: verso il collega, che dopo aver realizzato la conquista torna al distacco abituale (cos'altro si aspettava?) e verso il suo ragazzo che continua a fidarsi di lei.
Sentirsi l’autostima a 0 ed essere delusa di sé stessa non aiuta a capire quello che è successo.
E' tempo di svegliarsi a una visione adulta e alle scelte conseguenti, e prima di commettere altri errori, come confessioni rovinose o drammatici addii, forse è tempo di cercare uno psicologo che la guidi nel processo di crescita a lungo differito.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com