Isolarsi dagli amici per una relazione

Salve, avevo richiesto un consulto in data 08/06/2021.
Relativamente a quello che avevo detto in quel testo, le cose pian piano si sono aggiustate.
Io e il mio ragazzo abbiamo rispettivamente 20 e 21 anni, ed entrambi in questo momento della nostra vita stiamo pensando al nostro futuro, io studio medicina, lui invece vorrebbe aprire un'attività da gestire tutta sua, ma date le difficoltà ha deciso di gettarsi sul mondo dei concorsi, delle forze armate... Abbiamo affrontato periodi no, che si sono sempre risolti nel migliore dei modi, ma anche tanti periodi belli, ad oggi siamo insieme da più di 4 anni ed io, solo negli ultimi due anni, crescendo, ho cominciato a notare il fatto che abbiamo da sempre impostato la nostra relazione isolandoci da tutti gli altri...
Io ho sempre avuto i miei amici e lui i suoi prima di conoscerci, e nel primo periodo avevamo anche un gruppo di amici in comune.
Spesso però appena ci si fidanza, specialmente da più piccoli, si tende ad isolarsi magari per conoscere meglio il partner, credo che sia un processo naturale, e non sempre gli amici lo comprendono... sta di fatto che proprio per questa ragione, per le nostre necessità del primo periodo e per l'incomprensione altrui, pian piano abbiamo costruito una relazione basata solo su noi due, molto raramente usciamo con qualcun altro, e comunque sia io mi sento insoddisfatta...
Sono soddisfatta della nostra relazione, anche se noi ci siamo sempre visti ogni giorno in 4 anni e, ora che lui dovrà spostarsi altrove per motivi di lavoro, ci vedremo molto meno... questo mi pesa molto, sia per il fatto che non sono abituata, ma anche perché, come ho già detto, da circa due anni mi sono resa conto di aver perso ogni mia amicizia... andando all'università ne ho fatte delle nuove, ma non avendo ancora un'auto mia non posso vedermi con loro quando mi pare, e a volte davvero mi sento sola da questo punto di vista.
Mi sembra che al mio ragazzo non pesi così tanto perché non ha mai avuto delle amicizie "stabili", ma "usciva con chi capitava", a differenza mia che ho sempre avuto le stesse amicizie, e quelle pochissime che mi sono rimaste, non le frequento più, oltre a sentirmi ogni tanto per messaggi, perché "non mi ci trovo più" in quanto siamo tutti cambiati.
Non so come uscire da questa situazione, non credo che il problema sia la relazione in sè, che mi rende felice ed anche a lui, ma come è stata gestita inizialmente, e questo mi ha portato allo stato attuale...
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
analizziamo due frasi sue:
"Mi sembra che al mio ragazzo non pesi così tanto perché non ha mai avuto delle amicizie "stabili", ma "usciva con chi capitava", a differenza mia".
E l'altra: "non credo che il problema sia la relazione in sè, che mi rende felice ed anche a lui, ma come è stata gestita inizialmente, e questo mi ha portato allo stato attuale..."
Se la relazione è stata gestita nel volontario isolamento, e questo a lei pesa, è tempo di cambiare. Avere o no una propria auto non può essere motivo per non incontrare gli amici, che potrebbero passare a prenderla.
Ma le cose da valutare, viste anche le sue richieste precedenti su Medicitalia, sono piuttosto le differenze tra voi, tra cui l'indifferenza del suo ragazzo agli amici, la differente visione del consulto psicologico, le altre 'abitudini' di cui ci ha scritto.
C'è anche una marcata disparità nei vostri obiettivi: lei studentessa universitaria, e lui, ancora nulla di definito? Precedentementre ci parlava di un lavoro, ora invece lui oscilla tra "aprire un'attività da gestire tutta sua" e i concorsi nelle Forze Armate.
Gentile utente, a volte isolarsi dagli amici serve a proteggere da osservazioni esterne una relazione fragile. Cinque anni di isolamento danno da pensare.
Quando ci si mette insieme giovanissimi la valutazione del partner manca del tutto: è quando si fanno progetti sul futuro che ci si comincia a chiedere come si starà insieme, e i nodi vengono al pettine, con dolore, perché l'attaccamento è forte.
Tuttavia meglio una pausa di riflessione prima che dopo, non trova?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta...
Per quanto riguarda la questione dell'auto, io vorrei davvero cambiare questa situazione, perché prima essendo più piccola non davo troppo peso a questa situazione, crescendo man mano sì. Purtroppo tra la mia città, in cui non c'è un granché da fare, e la città dei miei nuovi amici, ci sono un bel po' di km, quindi non avere un'auto mia è davvero un problema, perché non si tratta di qualche km, ma per risolvere questo problema ho deciso di spendere una parte della borsa di studio universitaria, del prossimo anno, per acquistare una piccola auto per ovviare alle mie esigenze.
Per quanto riguarda la relazione, purtroppo inizialmente essendo più piccoli non pensavamo "alle conseguenze" dell'isolamento dagli altri, conseguenze che ad oggi a me pesano molto di più, perché lui non ha mai avuto delle amicizie stabili, quindi se qualche volta vuole svagarsi con i compagni di lavoro, lo fa tranquillamente non avendo i miei stessi problemi...
Per quanto riguarda la questione lavoro, lui è nelle Forze Armate da circa un anno e mezzo, non ancora effettivo, ed ha avuto la fortuna finora di rimanere vicino casa, cosa che adesso non sarà più possibile, quindi se vuole continuare questo percorso, i successivi 5 anni che mi servono per terminare il mio percorso di studi, dovremo passarli distanti. Non nego che anche a me pesi questa cosa, perché ci siamo sempre visti ogni giorno, fin dall'inizio, poi in più si aggiunge questa situazione delle amicizie che già da un po' a me fa stare male.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
se il vostro rapporto è vitale, se vi sentire idonei a garantire benessere e felicità l'uno all'altro sia adesso che negli anni futuri, anche costruendo una famiglia, molti cambiamenti sono possibili, anzi auspicabili: la vita è continuo sviluppo, non immobilità. Perfino una relazione a distanza può essere affrontata, se un legame ha basi solide.
Il fatto però è che siete molto giovani e vi siete messi insieme da ragazzini. I suoi consulti a noi parlano di atteggiamenti e idee diversi che non sempre hanno trovato la strada della conciliazione.
L'importante, per lavorare alla costruzione di un legame, è essere compatibili e riuscire ad essere elastici. Pensa che voi, tutti e due, lo siate abbastanza?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille.
Comunque ciò di cui ho parlato nei consulti precedenti, pian piano, con tanta pazienza sia mia che sua, si sono risolte...
Io sono una persona poco paziente purtroppo, ma molto riflessiva, quindi ho paura che alla lunga questa relazione a distanza possa rendermi insoddisfatta, lui al contrario è molto più paziente e si adatta meglio ai cambiamenti, a differenza mia. Comunque sia spero che questa cosa funzioni, altrimenti non rimarrà altra scelta che chiudere tutto...
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
comunque vadano le cose in futuro aver imparato a cercare di risolvere i problemi sarà utile a tutti e due.
Proprio per questo eviterei rigide autodefinizioni come: "Io sono una persona poco paziente [...] ma molto riflessiva" e "lui al contrario è molto più paziente e si adatta meglio ai cambiamenti".
Queste possono essere inclinazioni (se pure non nascono dalla tendenza a polarizzare), non realtà incise nel marmo.
Non esistono, almeno nelle persone mentalmente sane, tratti così rigidi da provocare comportamenti costrittivi: la scelta dovrebbe essere, con accomodamenti e mediazioni, sempre nelle nostre mani.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com