Sono rimasta traumatizzata dopo aver sentito i miei genitori fare sesso

Buongiorno,
Vorrei scrivere cosa mi è successo perché sento la necessità di condividere questo accaduto.
Sono una ragazza di 25 anni e sono stata in vacanza con i miei è una sera mi sono svegliata perché ho sentito rumori ed era chiaramente riconoscibile il fatto che stessero avendo un rapporto sessuale.

Il mattino seguente mi sono svegliata e non avendo neanche più dormito durante quella notte ero profondamente disgustata, non riuscivo neanche a guardarli in faccia e mi sono chiesta perché mi hanno fatto questo?.
Mi sento attualmente mancata di rispetto, perché era una settimana di vacanza da condividere per tutti e comunque durante l’anno non mancano momenti in cui sono da soli e potrebbero avere la loro intimità.

Vorrei sapere come poter elaborare queste mie sensazioni, perché adesso ho paura di risentirli e comunque parlarne è anche imbarazzante, cioè far sapere loro che io li abbia sentiti.

Premetto inoltre che io non ho alcun pregiudizio col sesso, perché ho avuto rapporti e so gestire le relazioni sessuali, ma sentire i miei genitori mi ha profondamente turbata e non reputo giusto continuare a vivermi i miei 25 anni con questo peso.
Come posso risolvere queste sensazioni?

Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
cosa intende con le parole: "non reputo giusto continuare a vivermi i miei 25 anni con questo peso"?
A parte che lei di anni ne ha qualcuno in più, come pensa di sottrarsi all'esperienza ormai fatta, se non ragionandoci sopra con la mentalità di un'adulta?
Cominciamo a chiarire un punto: se lei dormiva nella stessa stanza dei suoi genitori - decisione non molto saggia - i suoi possono aver creduto che dormisse profondamente o che le loro voci potessero non essere udite.
L'intenzione di offendere col palesare la loro intimità, in questo caso, mancherebbe del tutto.
Del resto, per secoli le coppie hanno condiviso in case molto più piccole di quelle di oggi la stessa stanza tra tutti i familiari, e il lettone coi figlioletti di varie età.
Potrebbe anche darsi che i suoi la ritengano più matura di quanto lei si è dimostrata, dato il suo eccessivo turbamento; o che pensino, sbagliando, certo, che le manifestazioni dell'intimità coniugale non debbano necessariamente risultare offensive a chi da quelle effusioni ha tratto la sua stessa esistenza.
Una sua frase, che sento a volte da figli però meno adulti di lei nelle stesse circostanze, dovrebbe farla riflettere: "era una settimana di vacanza da condividere per tutti e comunque durante l’anno non mancano momenti in cui sono da soli e potrebbero avere la loro intimità".
Ma davvero crede che la sessualità di due adulti, consolidata nel matrimonio, possa avere lunghe pause e battute d'arresto? Chi le dice che una settimana d'astinenza non fosse eccessiva, per il ritmo dei suoi genitori? O al contrario, non potrebbe darsi che proprio l'entusiasmo per la bella vacanza abbia indotto una carica sessuale più intensa?
I giovani tendono a valutare la sessualità matura con lo schema dei propri impulsi, intensi ma generici, e dei propri tempi discontinui. Credono addirittura che l'attrazione tra due coniugi diminuisca, anziché, come spesso avviene, radicarsi.
Dopo aver considerato tutto questo, dovrebbe chiedersi quali sono i reali motivi che la fanno sentire 'offesa' da un comportamento certo involontario.
La prossima volta abbia cura di dormire in un'altra stanza, per lasciare liberi i suoi.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio. Ci tengo a specificare che io dormivo in un’altra stanza, ovviamente non dormo con i miei. Il mio ritenermi offesa è stato in relazione al fatto che era una settimana in cui tutti stavamo insieme h24, cosa che durante l’anno non succede, perché anche io ho la mia vita e i miei spazi, come loro hanno i loro e quindi il fatto sia successo proprio in quei giorni mi ha turbato. Ciò non vuol dire che ritengo che la vita sessuale dopo una certa età debba essere inferiore, anzi; al tempo stesso ritengo che ci siano momenti opportuni per fare cose e altri meno.
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dopo
Utente
Utente
Inoltre, dimenticavo che quando dico miei in realtà sono mia mamma s il suo compagno, che comunque mi ha vista crescere dagli 8 anni ad oggi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
le ripeto che i due probabilmente non immaginavano di poter essere uditi; questo può forse alleviare il suo senso di offesa.
Tuttavia, in base alle sue precisazioni le cose cambiano. Quando il partner di un genitore non è l'altro genitore, al di là di ogni ragionamento consapevole spesso una voce inconscia fa avvertire come inopportune le loro effusioni.
Se questo dipenda da un ancestrale messaggio del DNA o dalla memoria sommersa di quando, bambina, lei ha dovuto dividere la sua mamma con un estraneo, non è facile capirlo.
Provi a fare l'esercizio che le trascrivo di seguito. Dovrebbe aiutarla a conoscere meglio sé stessa.
Questo esercizio serve a dare espressione alle emozioni e alle idee sommerse. Non si deve cercare un nesso, solo lasciar fluire tante parole che nascono liberamente.

Esercizio di Scrittura Espressiva "Tempesta di parole".
1) Con dei fogli piccoli o grandi, oppure un quaderno, e una penna scorrevole, ci si siede in un luogo dove non si verrà disturbati per almeno mezz'ora. Ci si rilassa con alcuni tranquilli respiri, si mette un contaminuti a cinque minuti e poi si scrivono tutte le parole -non le frasi!- che ci vengono in mente, una dopo l’altra, senza chiedersi perché o che cosa significano, lasciando la mente libera.
2) Iniziare con qualsiasi parola e scrivere tutte quelle che affiorano alla mente, anche se sembrano banali o ripetitive; le prime, in particolare, servono per sbloccarsi.
3) Scrivere senza fermarsi a rileggere - non importa se alcune parole si ripetono - fino a che suona il contaminuti; a questo punto, smettere di scrivere e rilassarsi per qualche minuto.
4) Poi leggere le parole scritte e sottolineare quelle che hanno un particolare significato emotivo.
5) Lasciar fluire dentro di sé le immagini, le emozioni, i ricordi evocati da quelle parole, guardandoli come un film e respirando tranquillamente.
6) Non necessariamente nella stessa occasione, meglio però nella stessa giornata, scrivere su quel foglio quali cose abbiamo scoperto di noi, del nostro stato emotivo, delle nostre idee, intenzioni, affetti, rabbie, paure, resistenze, etc.
7) Conservare il foglio scrivendoci la data e l'ora; anche la ragione per cui abbiamo fatto l’esercizio, se ce n’è una.
Ci tenga al corrente del risultato. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Provo a fare questo esercizio sicuramente. Grazie ancora. Comunque il fatto che loro immaginassero di non poter essere uditi, mi fa pensare lo stesso a una mancanza di rispetto nei miei confronti, infatti, nei giorni a seguire io ho avuto difficoltà a rapportarmi con loro come prima, mi sono sentita più scontrosa, quasi come se li vedessi come estranei .
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Utente
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Inoltre ho notato che adesso prima di addormentarmi ho un po’ di ansia perché ho paura di poterlo risentire dinuovo il che non aiuterebbe a sentirmi melgio e a migliorare il mio stato d’animo attuale .
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
mi sembra che si sia innescato un meccanismo ansioso.
Solo per completezza d'informazione, quali erano normalmente, prima dell'episodio a lei sgradito, i suoi sentimenti verso sua madre, verso il suo nuovo compagno, e verso suo padre?
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#8]
dopo
Utente
Utente
Ho un bel rapporto con loro, ero affettuosa sia nei confronti di mia madre, sia del compagno, adesso questa affettuosità la sento un po’ di meno e non riesco ancora a essere come prima, non c’è stato mai rifiuto o sensazioni negative verso i miei genitori.
Loro hanno comunque notato questo cambiamento mio di umore e vedo che mi cercano, ma mi sento come bloccata
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
come mai non ha risposto alla domanda su quali sono i suoi rapporti e i suoi sentimenti verso suo padre, intendendo ovviamente il padre naturale?
E come mai considera praticamente uguali sua madre e il compagno di lei, quanto ai precedenti rapporti affettuosi? Non c'è una maggiore confidenza, un attaccamento più intenso verso sua madre?
Quello che lei chiama 'blocco' può insorgere in qualunque momento. Forse sta prendendo coscienza di fatti e sentimenti lungamenti rimossi?
Provi ad eseguire l'esercizio che le ho suggerito. Se dovesse stare ancora male, forse sarebbe il caso di consultare uno specialista.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com